Cappuccetto rosso a Face à face. La brama divorante del buio

Articolo di: 
Livia Bidoli
Petit Chaperon Rouge

Per la rassegna Face à face Parole di Francia per scene d’Italia alla sua V° edizione, uno spettacolo di Joël Pommerat ci ha offerto presso il Palladium di Roma il 5 febbraio 2011, una versione particolarmente gotica – sebbene il finale di Grimm e non di Perrault (quindi Cappuccetto si salva) – di Cappuccetto rosso, ovvero Le petit Chaperon Rouge, visto che siamo in terre d’Italia ma in lingua d’oil.

Buio fin dall’inizio il palcoscenico si illumina plumbemente di una scena casalinga terribilmente vista e rivista: un bambina con la madre indaffarata che non l’ascolta fin dall’inizio, continuando a battere i tacchi - ottima l’acustica dei tacchi che ribattono sul pavimento e danno come il ritmo avulso dall’umano della madre che cammina incessantemente -. La bimba prova e riprova a tessere stratagemmi per ottenere la sua attenzione ma l’unico momento in cui la ottiene è il luogo-tempo della paura: quando la madre si trasforma – giocando – in bestia mostruosa, camminando con la testa ed i capelli all’ingiù avanti e dietro sul palco. Il tutto raccontato dal bravo, veloce e conciso Ludovic Molière, il narratore, che sperticatamente e con uan velocità immane, ci rivela l’intera storia, facendoci soffermare sui dati psicologici. Il touche di Pommerat si riscontra proprio nell’attualizzazione dei dialoghi che imita il narratore: interpretando sia la mamma sia la bimba.

Arriviamo al climax della favola: la bimba convince, facendo un budino per la nonna, a farsi mandare nel bosco dalla madre per portare conforto alla nonna. Nella “selva oscura”, di nuovo completamente al buio se non per qualche spiraglio di luce, incontriamo il lupo: un vero lupo che ha una voce cavernosamente amplificata, e che ripete, come la bambina: “Io non ho paura” , quasi meccanicamente come lei, per autoconvincersene. Riesce ad ingannarla, esattamente come nella favola, giocando con lei: una gara a chi arriva prima alla casa della nonna, complice la naïveté della bambina, il lupo ha già vinto la partita, se non fosse per un ostacolo inaspettato davanti alla porta della nonna. Non riesce ad aprirla. Chiama la nonna con la cordicella che fa trillare una campanella ma la nonna non vuole alzarsi ad aprire: il lupo insiste, entra e mangia la nonna come da favola. Poco dopo la stessa fine toccherà a Cappuccetto rosso.

Quello che agghiaccia in tutto questo è il roboante e feroce verso animale del lupo mentre le sbrana, che fa sussultare il pubblico, compreso qualche ignaro bambino. E’ del tutto terrificante e raggelante. Soltanto il pensiero del cacciatore che incontrerà il gravido lupo a breve, salverà da un brutto incubo lo spettatore. La conoscenza della favola infatti rincuora ma non annulla l’effetto spaventoso di una narrazione incentrata sulla seduzione attuata dal cattivo sul buono ma anche su qualcos’altro: i mancati mezzi per difendersi, non elaborati dalla bambina perché la madre, come emblema dei genitori, non aveva tempo di comunicarglieli. La difesa, come la guerra (Lao Tze) è un’arte che si apprende da piccoli e, se nessuno te la insegna, è duro impararla da soli, in mezzo al bosco della (in)civiltà che nasconde così bene l’animalità a chi ne è ignaro e sprovveduto di mezzi cognitivi per riconoscere il pericolo come Cappuccetto rosso. Il lupo divorante ne farà un sol boccone, come qualsiasi altro seduttore, senza nessun cacciatore in vista, il più delle volte.

Pubblicato in: 
GN39 Anno III 14 febbraio 2011
Scheda
Titolo completo: 

Cappuccetto rosso/ Le petit chaperon rouge

di Joël Pommerat

Palladium Università Roma Tre dal 4 al 6 febbraio 2011

Adattamento della favola e regia di Joël Pommerat
Assistente alla regia Philippe Carbonneaux
Con Ludovic Molière, narratore, Isabelle Rivoal, la mamma, il lupo Murielle Martinelli Cappuccetto Rosso, la nonna.
Il testo di Joël Pommerat è pubblicato presso Editions Actes Sud-Papiers – Collection Heyoka Produzione Compagnie Louis Brouillard

Una Coproduzione Centre Dramatique Régional De Tours, Théâtre Brétigny - Scène Conventionnée du Val D’Orge
Con il sostegno Della Région Haute Normandie.
La Compagnie Louis Brouillard riceve il sostegno del Ministère de la Culture/ Drac Ile-de-France, della Région Ile-de-France.

A partire da settembre 2010 Joël Pommerat è artista associato presso L’Odéon-Théâtre de l’Europe agli Ateliers Berthier per tre stagioni (2010-2013) e presso il Théâtre National de Bruxelles
spettacolo in francese con sovratitoli in italiano

Rassegna Face à face  Parole di Francia per Scene d'Italia

Saggio Da Cappuccetto rosso a cappuccetto nero