Naxos. Il tributo al genio di Schuloff dello Spectrum Concerts Berlin

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Interessantissimo CD Naxos, distribuito da Ducale, con alcune composizioni da camera di Erwin Schuloff, geniale e sfortunato compositore cecoslovacco di origine ebraica.

Erwin Schuloff (1894-1942) fa parte di quella purtroppo numerosa schiera di artisti i quali, non solo in ambito musicale, vissero in prima persona e pagarono con la vita la follia delle teorie antisemite naziste. Una visione di presunta superiorità di una razza ed altrettanto assurdamente presunta inferiorità di un'altra che anche nell'ambito del mondo della cultura e dell'arte portarono all'epurazione fisica di un numero ancor oggi non esattamente percepito di elementi di spicco che sicuramente, come nel caso di Schuloff, meritavano di inserirsi nel circuito dei grandi compositori.

La formazione di Schuloff era solida: iniziati gli studi giovanissimo a Praga grazie anche all'interessamento di Dvorak, studiò anche a Vienna, Lipsia e Colonia. Per una serie di circostanze quasi beffarde legate alla sua richiesta di cittadinanza sovietica ed al ritardo del documento di espatrio in Russia che lo avrebbe protetto dalla persecuzione per le sue origini ebraiche, fu in ogni caso arrestato ed internato nel lager di Weissemburg in Baviera. Lager nel quale morì.

Lo Spectrum Concerts Berlin, protagonista di questa registrazione, è formato da elementi di altissimo livello che propongono una lettura precisa ed appassionante di queste complesse pagine cameristiche, esaltando le caratteristiche e l'originalità delle composizioni.

Tutte le composizioni eseguite furono composte nello stesso breve ambito temporale, sostanzialmente i primi anni venti del secolo XX, andando dalla prima esecuzione del Sestetto (1924, ma iniziato nel 1920) al 1926 dei Cinque Studi Jazz. Il linguaggio è quello che ci si attende dalla musica di questi anni, una musica per certi versi inquieta e quasi angosciata, che cerca di trovare, pur utilizzando schemi compositivi ed organici tradizionali, una identità nuova. L'origine ceca dell'autore ha senza dubbio influenzato il gusto armonico (il duo per violino e cello è dedicato a Janacek) ma al tempo stesso per qualità ed idee strutturali la Sonata per violino e pianoforte, per esempio, può senza timore di sfigurare rappresentare una valida alternativa a quanto scritto per la stessa formazione da Kodaly o Ravel.

Come già detto, tutte queste caratteristiche sono perfettamente evidenziate dagli esecutori (di grande suggestione la scattante "Zingaresca" del duo per violino e cello con Sokolov e Maintz o il cupo e conturbante "Molto Adagio" del Sestetto). Altre considerazioni meritano i "Cinque Studi Jazz", tributo dell'autore ad un genere ed uno stile che non poteva, all'inizio di quel secolo, lasciare indifferenti. La scrittura è interessante, ardua tecnicamente e forse meno jazzistica, diremmo troppo raffinata, di quanto ci si possa aspettare. Non di meno il risultato è molto interessante per la ricerca armonica e la scelta di alcuni schemi ritmici ben precisi che strizzano l'occhio ai preludi di Gershwin dello stesso anno, 1926, con una micro citazione di poche note al termine del primo studio, "Charleston", della Rapsodia in Blue (del 1924). Ottima ed ineccepibile l'esecuzione di Eldar Nebolsin.

Come scritto in apertura CD molto interessante ed articolato da consigliare per chi volesse scoprire ed apprezzare un autore ingiustamente ingoiato dagli inferi della follia nazista.

Pubblicato in: 
GN10 Anno IX 6 gennaio 2017
Scheda
Titolo completo: 

Naxos
Erwin Schuloff (1894-1942)

Chamber Music
String Sextet op.45 (1924)
Sonata n.2 per violino e pianoforte (1927)
Duo per violino e violoncello (1925)
Cinque studi di Jazz (1926)

Spectrum Concerts Berlin

Boris Brovtsyn, Valeriy Sokolov, violino
Philip Dukes, Maxim Rysanov, viola
Jens Peter Maintz, Torleif Rysanov, violoncello
Eldar Nebolsin, pianoforte

CD Naxos 8.573525