Noam Chomsky e l'aristocrazia del Potere

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Noam Chomsky

Noam Chomsky è uno dei maggiori studiosi di linguistica e un lucido pensatore del nostro tempo. Recentemente è approdato in libreria un suo saggio, stimolante e molto profondo, sul potere, la politica e l’economia negli USA e nel mondo contemporaneo segnato dal processo epocale della globalizzazione. Il libro è intitolato Le dieci leggi del potere ed è edito dalla casa editrice Ponte alle Grazie. Chomsky in questo saggio propone un'interpretazione molto lucida volta a comprendere la fine del sogno americano e la crisi innegabile delle democrazie occidentali, insidiate dal populismo dilagante.

Negi USA, e questa è una tendenza che si registra in tutti i Paesi del mondo occidentale, i super-ricchi, una minoranza che possiede ricchezze smisurate, rappresentano l’aristocrazia del denaro, mentre le moltitudini sprofondano nell'indigenza e i ceti medi si impoveriscono in modo inarrestabile. Nel 1776 Adam Smith, nel suo saggio la Ricchezza delle nazioni, sosteneva che gli architetti della politica erano, agli albori della società industrializzata, i mercanti e i manifattori. All'assemblea costituente di Filadelfia, dopo la rivoluzione americana, James Madison riteneva che l’interesse fondamentale di una società risiedesse nella necessità di difendere la minoranza degli opulenti, dediti al bene comune, dalla maggioranza degli indigenti. Questa visione di Madison era precapitalistica e basata sull'idea che vi fosse un ceto illuminato a cui affidare il governo della società.

Diversamente, Thomas Jefferson, in contrasto con la visione elitaria del potere politico privilegiata da Madison, sosteneva che il popolo era il depositario del processo decisionale in un sistema democratico. Chomsky richiama nella sua analisi un celebre passo della Politica di Aristotele, il quale pensava che nella città-stato, ad Atene, il compito precipuo dei governanti dovesse essere quello di ridurre le diseguaglianze e distribuire la ricchezza tra i cittadini mediante un sistema simile allo Stato sociale, nato in Occidente nella seconda parte del Novecento.

Nel 1975 la Commissione Trilaterale, che rappresentava l’Europa, il Giappone e gli USA, le aree del capitalismo, pur avendo un orientamento liberal, lamentava i rischi legati al processo della democratizzazione della società. I giovani, dopo la contestazione, in nome dei diritti civili diventarono troppo liberi e indipendenti, maturando un pensiero critico verso il sistema occidentale. In questo periodo storico si impose il concetto di anti-americano, con cui veniva tacciato chiunque osasse avanzare critiche fondate contro il sistema economico e politico. Questo concetto di anti-americano ha un'intonazione autoritaria e totalitaria e non è mai stato messo in discussione negli USA – ricorda Chomsky: segno che la cultura politica è in questo Paese elitaria. Infatti, fu dopo la contestazione che in Occidente si diffuse lo spirito della protesta e lo stimolo a denunciare e a correggere le ingiustizie.

Chomsky nel suo libro evoca ciò che accadde nel secondo dopoguerra, quando le potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale diedero vita al sistema di Bretton Woods, per effetto del quale le valute erano agganciate al dollaro, mentre quest’ultimo era ancorato all’oro. In questo periodo storico l’economia degli USA era ancora fondata sulla produzione industriale. Con l’avvento della globalizzazione e l’idea che il mercato debba governare la società si è verificato un mutamento nell'economia mondiale  radicale e  profondo:  è nato il sistema finanziario, che ha mutato il ruolo e la funzione dell'impresa, e si è prodotto il fenomeno della delocalizzazione produttiva. Per questa ragione i sistemi di libero scambio nell'economia mondiale non sono affatto liberi e la dimensione commerciale è concepita in modo da mettere in competizione i lavoratori di tutto il mondo, l’operaio degli USA con quello sfruttato in Cina.

Questo cambiamento   ha prodotto una diminuzione del reddito della classe lavoratrice e la crisi del ceto medio. In più, a causa della finanziarizzazione e della delocalizzazione delle imprese, si è avuto un processo che ha condotto alla concentrazione della ricchezza e del conseguente potere politico in poche mani, la cosiddetta aristocrazia del denaro. Chomsky designa questo processo con il termine efficace di Plutonomia, e fa risalire l’inizio di questo mutamento economico alle politiche di Reagan e della Signora Thatcher basate su programmi politici che attraverso  il taglio delle tasse arricchivano i super-ricchi e vessavano i lavoratori.  Infatti nel nostro tempo si tende a mantenere le tasse sui salari e sui consumi, e si evita, per una deliberata scelta di politica economica, di sottoporre ad una tassazione progressiva i dividendi realizzati dai super-ricchi con gli strumenti subdoli dell'economia finanziaria. 

Adam Smith nel suo testo fondamentale Teoria dei sentimenti morali basava la visione dell'economia sull'idea e sul principio che la simpatia e la compassione sono una caratteristica essenziale dell’essere umano, sicché ogni persona è incline ad occuparsi del prossimo e a garantire la giustizia sociale nella società. Per l’aristocrazia del denaro, che domina il mondo secondo Chomsky nel nostro tempo, la simpatia e la compassione rappresentano sentimenti che devono essere estirpati dall’animo umano. Ognuno deve egoisticamente pensare al proprio interesse personale.

Per i padroni del mondo, come con ironia questo pensatore designa i ceti dominanti del nostro tempo, assume un valore preminente uno Stato potente capace di mobilitare i contribuenti in tempi di crisi economica per salvare le  imprese e le banche, e un apparato militare che sia in grado di assicurare il controllo del mondo alla più grande superpotenza del nostro tempo, gli USA. Le lobby nel sistema politico degli Usa hanno un ruolo soverchiante poiché finanziano le campagne elettorali e presidenziali ed esercitano una influenza decisiva nella vita pubblica e sulle scelte politiche. Questo libro è fondamentale per capire come funzione il mondo politico ed economico nel tempo della globalizzazione.

Pubblicato in: 
GN48 Anno IX 13 ottobre 2017
Scheda
Autore: 
Noam Chomsky
Titolo completo: 

Le dieci leggi del potere. Requiem per il sogno americano, a cura di Peter Hutchison, Kelly Nyks e Jared. P. Scotttr. it. di Valentina Nicoli, Milano, Ponte alle Grazie, 2017, pp. 180. Euro 14,00.

(Originale: Noam Chomsky, Requiem for the American Dream. The 10 Principles of Concentration of Wealth & Power, New York, Seven Stories Press, 2017).