Opera a Caracalla. Il Tam Tam ed i riti del Tokyo Ballet

Articolo di: 
Livia Bidoli
Tokyo Ballet

Il Tokyo Ballet dopo cinque anni è tornato alle Terme di Caracalla mercoledì 26 giugno alle ore 21 con una serata unica, presentando l'estratto da La Bayadère il Regno delle Ombre, e di seguito, a firma di Félix Blaska, ballerino e coreografo francese di origine polacca, Tam-Tam et percussion. La seconda parte del programma della serata riserva il capolavoro assoluto di Maurice Béjart, Le Sacre du printemps, che appunto nel 2014 venne danzato alle terme per la prima volta in occasione delle celebrazioni del 50° anniversario dalla nascita dell’ensemble nipponico.

In tulle bianco si apre la serata alle terme per Il Regno delle Ombre, un delicato frammento tipicamente russo, con le ballerine ai lati vestite da odalische eburnee ed ambientato in un onirico mondo dei morti, quello del terzo atto de La Bayadère di Natalia Makarova da Marius Petipa su musica di Léon Minkus.

Ispiratosi probabilmente a l'opera-balletto in due atti di Filippo Taglioni dal titolo Le Dieu et la Bayadère au La bonne de la Cachemire, musica di Daniel Auber, del 1830,  La bayadère di Petipa era stata allestita espressamente per Ekaterina Vazem, Prima Ballerina dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo e poi riallestita nel 1900 in onore del ballerino Pavel Gerdt e con una grande aggiunta: il Grand Pas d'action finale. La fonte poetica è Sakuntala: ma mentre Petipa pensa al ballet-pantomine del fratello Lucien del 1858 (su libretto di Gautier), il maître de ballet pensa alla versione indiana.  

La storia viene allora sviluppata in questo modo. La ballerina del tempio, la baiadera appunto, s'innamora del guerriero Solor che subito dopo averle giurato fedeltà è costretto a sposare la Principessa Gamzatti dal padre di lei che è il Rajah.Le parti finali nel Regno delle Ombre dove approda Solor dopo aver fumato l'oppio – e dove incontra e si rcongiunge finalmente con Nikija – sono leggiadramente danzati. Nelle prime file si nota Vladimir Vassiliev che, insieme alla moglie Ekaterina Maximova (1939-2009), negli anni '80 è stato uno dei piu' celebri danzatori di questo e tanti altri balletti classici russi.

Il repertorio moderno, con cui i danzatori nipponici si trovano estremamente a loro agio offrono un capolavoro di Félix Blaska, ballerino e coreografo francese di origine polacca. Tam-Tam et percussion è una musica suonata dal vivo da due percussionisti e composta da Jean-Pierre Drouet et Pierre Cheriza. Nato in Bielorussia nel 1941, si è diplomato a Parigi nel 1960, per poi fondare una sua compagnia, "Les Ballets de F. Blaska", nel 1969; ha anche danzato nella compagnia di R. Petit (1961-69).La sua compagnia, che ha sede a Grenoble, ha messo in scena molti dei suoi balletti, tutti perfetti per eleganza e forma, come Electro-Bach; Arcana; Octandre; Hommages; Fusion. Dopo che la sua compagnia si è sciolta, nel 1981 si è unito al gruppo americano Crowsnest come ballerino, ma lo abbandonerà e nel 1990 creò una particolare coreografia intitolata Charlotte con la musica di Arvo Pärt per il Ballet du Nord.

Quest'ultimo balletto di Blaska è particolarmente ritmato e preciso per movenze e scambi tra i ballerini, sia di coppia sia di gruppo: molto immaginativa, la coreografia si sostanzia per alcuni episodi che si ripetono per gruppi, imitando movenze africane, e i pas de deux, con una delle coppie, tutta eburnea, particolarmente siuggestiva ed affiatata.

Il balletto per cui nel 1913 Strawinskij sconvolse il Théâtre des Champs-Elysées a Parigi fu Le Sacre du Printemps: l’energia primitiva del rito si consacra nella musica di Strawinskij alla sua prova migliore per le musiche da balletto, che  fu coreografato dal genio iconoclasta di Nijinskij, e che Bejart riprese nel 1959 per darne una nuova lettura, alla luce di un rito erotico tra uomo e donna, in una cornice chic di costumi perfettamente aderenti al corpo dei ballerini e che nulla svelano se non nei movimenti audaci e calibrati nel moto istintivo che li guida al risveglio della terra. In questo scatenarsi della sensualità più feroce ed animalesca, i movimenti riemergono come sussulti ritmici, come dei ragni che tessono una tela per intrappolare i ballerini dentro di essa, ipnotici coi loro occhi fissi ed i gesti ripetuti fino a stemperarsi nella riunione finale intorno alla coppia della mimesi erotica, di una potenza che inarca i corpi nelle percussioni del pneuma vitale, liberandoli infine in un abbraccio mitico che costruisce un cerchio intorno ai due protagonisti, simboli di uno yin e di uno yang riuniti nella sacralità del rito. Incredibilmente cadenzati sulla musica e sulle coreografie che Bejart donò loro in esclusiva nel 1993, il Ballet de Tokyo, qui dà la sua prova migliore, intima e connessa col genio marsigliese che rinnovò il balletto, ridestandolo per una nuova epoca.

Pubblicato in: 
GN30 Anno XI Numero doppio 1° e 8 luglio 2019
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
Terme di Caracalla
Stagione 2018/2019
THE TOKYO BALLET

LA BAYADÈRE “Il Regno delle Ombre”
Produzione ideata e diretta da Natalia Makarova
Musica Leon Minkus
Coreografia Natalia Makarova da Marius Petipa
 
TAM-TAM et PERCUSSION
Musica Jean-Pierre Drouet /  Pierre Cheriza
Coreografia Felix Blaska

LE SACRE DU PRINTEMPS
Musica Igor Stravinskij
Coreografia Maurice Béjart