Palazzo Strozzi. La Maniera moderna per Rosso e Pontormo

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Rosso Fiorentino Sposalizio della Vergine

Fino al  al 20 luglio 2014 sarà possibile visitare a Palazzo Strozzi la mostra Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera”, curata da Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi e da Carlo Falciani, docente di storia dell’arte.

Nel 1956 proprio a Palazzo Strozzi si svolse l'esposizione dedicata al Pontormo e al primo Manierismo fiorentino, oggetto di una rivalutazione critica. Gli studi successivi hanno portato a una diversa valutazione della produzione artistica all'inizio del 1500 e all'influsso che esercitarono i grandi maestri del Rinascimento, come Michelangelo e Raffaello, mettendo anche in discussione il termine Manierismo in quanto inadeguato a descrivere le differenti scelte artistiche degli artisti di quell'epoca. Per questo il titolo della mostra fa riferimento alla definizione più appropriata che il Vasari diede di quel periodo: la Maniera moderna, per distinguerla dalla straordinaria stagione, che li aveva preceduti, e sottolineare il desiderio delle nuove generazioni di ricercare nuovi linguaggi espressivi.

Non a caso sono stati scelti Giovanni Battista di Jacopo, detto il Rosso Fiorentino ( 1494-1540) e Jacopo Carucci detto il Pontormo (1494-1557), nati nello stesso anno, il primo a Firenze il secondo a Pontorme, vicino Empoli. Nel periodo di formazione si trovarono nello stesso ambiente artistico, quello fiorentino, e lavorarono, diciassettenni, per Andrea del Sarto. L'esposizione delle 80 opere, di cui 50 dipinti, è divisa in dieci sezioni in ordine cronologico, un percorso parallelo per esplorare e comprendere le diverse scelte espressive dei due artisti. L'occasione della mostra è unica, in quanto ha permesso di riunire numerose opere degli artisti, di cui molte provengono dai musei fiorentini, ma anche  importante è il contributo dei musei straniere.

Pur muovendosi nello stesso ambiente, studiando e avendo come modelli i grandi artisti, che avevano operato a Firenze, tra tutti Michelangelo e Masaccio, è possibile individuare fin dagli esordi le divergenze. Già Vasari , descrivendo acutamente le differenze stilistiche tra i due artisti, aveva individuato le diverse fonti di ispirazione maturate dallo studio. In Rosso il cartone della Battaglia di Cascina di Michelangelo e Fra Bartolomeo, dovuta alla sua frequentazione della scuola di San Marco, mentre Pontormo fu attratto da Leonardo e Piero di Cosimo; naturalmente per entrambi fu importante l'influenza di Andrea del Sarto.

Gli affreschi alla  Santissima Annunziata, in cui lavorarono entrambi einsieme a Andrea del Sarto, sono il punto di partenza dell'esposizione, per osservare come le differenti personalità fossero fin da allora delineate, nonostante l'indubbio influsso del maestro.  I tre grandi affreschi nel Chiostrino dei voti della Santissima Annunziata, già staccati in passato, sono stati restaurati per l’occasione: Il Viaggio dei magi di Andrea del Sarto (1511), la Visitazione del Pontormo e l’Assunzione del Rosso (1513-1514) affiancati dalla Pala Cambi dipinta da Fra’ Bartolomeo.

Andrea del Sarto di solo sei anni più grande dei suoi discepoli, ma già molto apprezzato, lo dimostra l'importante commissione ricevuta, mostrava attenzione verso la pittura d'oltralpe, lo  prova la Natività della Vergine (1514) sempre al Chiostrino dei voti, che prende a modello una stampa di Dürer sullo stesso soggetto. Pontormo si mostrò come, del Sarto, aperto alle influenze esterne; nella Visitazione si palesa l'influsso esercitato da Raffaello, tanto che si è pensato a un possibile viaggio a Roma, insieme al maestro e al Rosso, dove aveva potuto ammirare La scuola di Atene, in quanto alcune soluzioni nella rappresentazione del soggetto rimandano al celeberrimo affresco.

Pontormo, che lavorò poi sempre a Firenze quasi esclusivamente per i Medici, nel corso della sua esistenza utilizzò più volte la tecnica dell'affresco, a cominciare con quelli commissionati da Ottavio e poi Leone X per la villa di Poggio a Caiano e quelli da Cosimo I per San Lorenzo. Il Pontormo, come il suo maestro, fu un eclettico aperto a influenze differenti anche provenienti dall'oltralpe,come Dürer,   nella sua ricerca espressiva, arrivando nei suoi ultimi affreschi a San Lorenzo ad una originale reinterpretazione di Michelangelo. La sua pittura è connotata dalla naturalezza e dalla levità morbida delle figure unite ad una tavolozza cromatica, inusuale quanto potente nell'impatto visivo.

Il Rosso, rielaborò in maniera personale, sia nella nella possente raffigurazione dei personaggi, sia nella composizione che nell'uso del colore, la grande tradizione fiorentina avendo come fonti di ispirazione Michelangelo e Masaccio. Il suo stile fu apprezzato da quella parte dell'aristocrazia fiorentina legata alla predicazione di Savonarola e repubblicana,  che gli commissionò diverse opere tra cui i ritratti. Il  percorso della mostra parte dagli esordi al  Chiostrino dei voti e dai dipinti legati alla presenza nella bottega di Andrea del Sarto, la Sacra Conversazione del Pontormo e la Madonna col Bambino e San Giovannino del Rosso esemplificano le divergenze già presenti nel periodo giovanile.

Di grande interesse sono le sezioni dedicate ai disegni, di cui ne rimangono pochi di Rosso e innumerevoli del Pontormo, fortunatamente anche di opere andate perdute, e i ritratti, in cui emerge il diverso modo di porsi: austero, quello del primo, i visi sembrano quasi scolpiti, mentre il secondo è volto ad esaltare la naturalezza del soggetto in un ambientazione usuale nella sua vita quotidiana. Le circostanze storiche, il ritorno dei Medici, costrinsero Rosso ad abbandonare Firenze. Del periodo  fiorentino oltre ai ritratti è in mostra lo Sposalizio della Vergine o pala Ginori, un olio su tavola, che destò scandalo, in quanto san Giuseppe è raffigurato come un bel giovane e non un vecchio, un aspetto che poteva destare nei fedeli dubbi sulla verginità di Maria .

Si spostò prima Piombino, poi a Napoli, Volterra e infine Roma, una tappa sfortunata in quanto il suo stile non incontrò i gusti della committenza, l'unica, la Cappella Cesi di Santa Maria della pace, fu interrotta per contrasti con il committente. L'incontro con la classicità  romana non fu infruttuoso ed è testimoniato dalla sensuale e scultorea Morte di Cleopatra, ultimo dipinto realizzato in Italia prima di spostarsi in Francia. Nella sezione dedicata al periodo tra Il Sacco di Roma (1527) e l'Assedio di Firenze (1529-30) spiccano del Pontormo la splendida Visitazione, in cui la morbida naturalezza e la cromia affascinano prepotentemente l'osservatore, I diecimila martiri, la cui composizione ricorda l'inconsueta originalità Piero di Cosimo e e il San Girolamo che ricorda  l'importante influsso leonardesco, come testimonia lo stesso soggetto ora ai Musei Vaticani.

Nella parte successiva  dedicata alla attività del Rosso alla corte di Francesco I a Fontainebleau, dove morì, la Pietà, nel solco della tradizione michelangiolesca, ma reinterpretata con inusuale originalità, colpisce per l'affinamento delle sua potenza espressiva. Mentre nel Bacco Venere e Amore alla sensualità scultorea si unisce una voluttuosa morbidezza, una scelta stilistica che avrà una grande influenza sulla pittura francese. La sensualità non poteva non essere consona alla originale sensibilità espressiva del Pontormo, lo prova  il dipinto Venere e Amore presente nella stessa sezione insieme ad alcuni arazzi realizzati sui cartoni di entrambi gli artisti. Molto approfondito nello sviluppo dei temi posti nell'esposizioneè il catalogo edito da Mandragora, a cura degli stessi curatori della mostra, Antonio Natali e Carlo Falciani. 

 

Pubblicato in: 
GN34 Anno VI 10 luglio 2014
Scheda
Titolo completo: 

Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera”
Firenze Palazzo Strozzi
8 marzo-20 luglio 2014
Mostra curata da Antonio Natali Direttore della Galleria degli Uffizi e Carlo Falciani, docente di storia dell’arte
Orari Tutti i giorni 9.00-20.00, Giovedì 9.00-23.00. Accesso in mostra consentito fino a un’ora
prima dell’orario di chiusura
Informazioni in mostra T. +39 055 2645155 www.palazzostrozzi.org
Biglietti intero € 10,00; ridotto € 8,50; € 8,00, € 4,00 (Scuole)
Congiunto mostre Piano Nobile e CCC Strozzina € 10,00; gruppi € 9,50, scuole € 5,00
Biglietto Famiglia € 20,00; Biglietto Palazzo € 20,00.
Per possessori biglietto della Galleria degli Uffizi, ingresso mostra Pontormo e Rosso
Fiorentino e Questioni di famiglia € 5,00

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