Accademia Filarmonica Romana. Nesci Maria (Affacciati Maria) dei Fratelli Mancuso

La Filarmonica Romana torna al Teatro Argentina domenica 9 gennaio 2011 alle ore 11 con il concerto Nesci Maria (Affacciati Maria) dei Fratelli Mancuso, straordinari artisti che hanno attraversato in poco più di vent’anni mondi in apparenza inconciliabili.

Dai sentieri sperduti di Sutera – il loro piccolo paese d’origine, in Sicilia – alle lontane periferie industriali del nord Europa: hanno inseguito un canto ideale, intimo, essenziale, semplice e necessario come un bisogno primario, che annullasse, in questo modo, ogni distanza che estrania la quotidiana esistenza dal sentimento della propria appartenenza.

In prima esecuzione italiana presentano il risultato del loro attività artistica, Nesci Maria. Amori devoti, amori terreni, insieme a una novità di un altro musicista siciliano, Marco Betta, dal titolo Simmu acqua (Acqua prigioniera), dedicata proprio a Enzo e Lorenzo Mancuso (cui è legato da una profonda amicizia oltre che da una lunga collaborazione artistica) e scritta su commissione della Filarmonica Romana.

Con lo stesso titolo del loro primo album, pubblicato in vinile nel lontano 1986, a spiegare il concerto dal titolo Nesci Maria è lo stesso Enzo Mancuso: “Non abbiamo mai ripreso il titolo di quel disco in altri progetti, ma abbiamo voluto farlo ora per questo spettacolo romano, che è una sorta di sintesi del nostro percorso musicale. Da allora sono cambiate molte cose nella nostra vita e nella nostra evoluzione artistica, ma allo stesso tempo il nucleo fondamentale della nostra musica è rimasto lo stesso, il nostro sguardo sul mondo, i nostri valori, per fortuna, non sono cambiati. Ecco perché questo titolo, e la musica che vi è dentro, sono per noi anche oggi attuali”. I brani in programma per questo concerto romano spaziano da quelli del primo disco ad altri che mano a mano si sono aggiunti nel repertorio dei Mancuso, lungo la loro incredibile carriera in tutta Europa.

Nella seconda parte del programma, la novità di Marco Betta, Simmu acqua (Acqua prigioniera), che racconta l’origine di questa sua nuova composizione: “Partendo dai testi di Enzo Mancuso Acqua prigioniera e Si susinu li parole firuti, ho costruito un paesaggio di melodie e canti sospesi, trasparenza di immagini di figure in cammino verso un mare al quale non si arriva mai. La musica segna il ritmo di un viaggio impossibile che rimane fissato solo nella mente […].L’eredità degli antichi canti della tradizione popolare siciliana viene evocata e sospesa in un paesaggio risonante di frammenti melodici, schegge di tragitti armonici, relitti di suoni e figure delle musiche del nostro tempo". Sul palco, insieme ai Mancuso, la giovane fisarmonicista Maria Rosaria Convertino.

Biglietti: intero 10 euro; ridotto 5 euro.
Info: 06-3201752, www.filarmonicaromana.org