Accademia Filarmonica Romana. Sergej Krylov con la Lithuanian Chamber Orchestra

Nato da una famiglia di musicisti russi, ma italiano di adozione, Sergej Krylov è oggi uno dei maggiori talenti e virtuosi della sua generazione, ospite nelle città e sale da concerto più prestigiose al mondo.

Proprio lo scorso mese a San Pietroburgo due suoi concerti da solista al Teatro Mariinskij diretto da Valery Gergiev e alla Filarmonica di San Pietroburgo sotto la bacchetta di Yuri Temirkanov, hanno raccolto unanimi consensi di pubblico e critica. Da cinque anni alla guida della Lithuanian Chamber Orchestra fra le più acclamate orchestre delle repubbliche baltiche attiva sulla scena internazionale da oltre cinquant’anni, per il concerto che chiude la loro tournée italiana,

Krylov e l’ensemble saranno al Teatro Olimpico ospiti della stagione della Filarmonica Romana giovedì 6 novembre 2014 (ore 21) in un ampio programma che vedrà il celebre violinista, nella doppia veste di direttore e solista, dare un saggio della sua destrezza virtuosistica, affrontando autori di epoche e caratteri molto diversi tra loro. Krylov suonerà su un violino moderno del 1994, costruito dal padre Alexander, uno dei primi liutai sovietici che negli anni ’70 si trasferì a Cremona per seguire la prestigiosa scuola di liuteria.

Il programma si apre con il Concerto in re minore per violino e archi di un Mendelssohn appena dodicenne (partitura a lungo caduta in oblio per circa un secolo e riscoperta solo nel 1952 grazie all’interesse di un altro grande violinista, Yehudi Menuhin) per arrivare al secondo Novecento con Fratres (1977) nella versione per violino, orchestra d’archi e percussioni che Arvo Pärt ha trascritto nel ’92. SI tratta di un pezzo carico di misticismo e spiritualismo in cui il compositore estone applica il “tintinnaboli, metodo che trae origine dallo studio delle risonanze delle campane.

Il programma prosegue con Introduzione e Rondò capriccioso op. 28 di Camille Saint-Saëns del 1863, un tipico “pezzo di bravura” preceduto dal tema malinconico dell’Introduzione. La serata si conclude con una delle più riuscite trascrizioni della Carmen di Bizet, una Carmen Suite realizzata da Rodion Shchedrin per orchestra d’archi e un nutrito numero di percussioni. Il lavoro venne realizzato da Shchedrin nel 1967 su richiesta del Bolshoi che si ispirò al capolavoro di Bizet per un balletto in un atto, coreografato dal cubano Alberto Alonso. Shchedrin sfoltì la strumentazione originale in una partitura che impegnava solo archi e percussioni, divertendosi ad alterarne dettagli ritmici, inserendo occasionali tocchi umoristici e citazioni da L’Arlésienne. Motivi che indussero le autorità sovietiche a criticare il lavoro ritenendolo “irriverente”, contrariamente la pensava Šostakovič che lo considerò un modello di strumentazione e una brillante celebrazione della danza.

ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA
TEATRO OLIMPICO GIOVEDì 6 NOVEMBRE 2014 ore 21

Sergej Krylov violino e direttore
Lithuanian Chamber Orchestra

Felix MENDELSSOHN Concerto in re minore per violino e archi
Arvo PÄRT Fratres per violino, orchestra d’archi e percussioni (1977)
Camille SAINT-SAËNS Introduzione e Rondò capriccioso op. 28 per violino e orchestra
Georges BIZET/ Rodion SHCHEDRIN Carmen Suite per orchestra d’archi e percussioni (arr. 1967)

Biglietti: 30, 25, 20 euro. Riduzioni per studenti (con la Log-In Music card), scuole e associazioni.

Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org
Programma su www.filarmonicaromana.org