IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti.Angela Hewitt

Atteso ritorno a Roma della pianista canadese Angela Hewitt, molto amata dalpubblico e ammirata dalla critica di tutto il mondo, che l'ha definita "la più grandeinterprete   di   Bach   della   nostra   epoca"  (The   Guardian),  “la   pianista   che rappresenterà Bach nei prossimi anni” (Stereophile: una previsione di qualche anno fa,oggi ampiamente realizzatasi),  "la risposta più elettrizzante e coerente a Gould e aisuoi moderni epigoni" (La Repubblica).

Suonerà in due concerti alla IUC, martedì 2 febbraio 2016 alle 20.30 per la stagione in abbonamento e mercoledì 3 febbraio alle 11.00 per il ciclo "Musica Pourparler",pensato specialmente per il pubblico più giovane ma aperto a tutti gli appassionati. Nel   concerto di   martedì non può mancare l'autore preferito della Hewitt, Johann Sebastian Bach, e precisamente la Partita n. 2 in do minore BWV 826, una delle sei composizioni di tal genere pubblicate una all'anno dal 1726 al 1731, come primaparte della Clavier Übung (Esercizio per tastiera), ed è quindi una delle poche opere di Bach ad aver avuto l'onore della stampa durante la vita dell'autore. Si tratta in pratica di una suite di danze, in cui lo spirito galante di gusto francese allora predominante nella musica didanza viene nobilitato da Bach e reso più robusto e interessante da intrecci contrappuntistici fitti eppure delicati. La presunta seriosità germanica di Bach non rifiuta qui la piacevolezza e si concede  anche  spunti  scherzosi, come negli ultimi due movimenti, Rondeaux e Capriccio. La Hewitt da giovane ha studiato anche danza e questo l'aiuta molto, come riconosce ella stessa, a ricreare il ritmo e lo spirito giusti delle diverse danze settecentesche. Di lei è stato scritto che "a  ogni nota, a ogni dinamica, a ogni colore o spostamento di peso o di fraseggio esprime, anzi proclama, la gioia di ricreare sullo strumento di oggi quella musica (Bach) senza peso né epoca".

Prima e dopo Bach la Hewitt suona  alcune Sonate di un altro genio del periodo barocco, Domenico Scarlatti. Sono undici Sonate (in re minore K. 9, do maggiore K. 159,si minore K. 87, la maggiore K. 24, si minore K. 377, re maggiore K. 96, do maggiore K.513, fa maggiore K. 82, la minore K. 109,  re minore K. 141, fa minore K. 481) delle 555 scritte dal compositore napoletano. Hanno le dimensioni di una miniatura, ma ognuna di loro è una miniera di idee sorprendenti e vivaci. Sono quasi tutte in tempo velocissimo ma la Hewitt ne ha  scelte anche alcune lente, che rivelano una cantabilità e una malinconia già preromantiche. Si lascia il Settecento con  l'ultimo   pezzo in   programma, la Sonata No.26 in mi bemolle maggiore, op.81a “Gli   addii”  di Ludwig van Beethoven, il cui titolo si riferisce alla partenza da Vienna del suo allievo e amico Rodolfo d'Asburgo, costretto nel1809 ad allontanarsi da Vienna per l'avvicinarsi delle truppe francesi, che infatti da lì a pocooccuparono la  città. La destinazione privata della Sonata trova un puntuale  corrispettivonelle sue sonorità sobrie e contenute, nelle dimensioni non vaste e   nell'assenza di drammatiche estroversioni, sostituite da sentimenti più intimi e familiari.

Il giorno dopo, mercoledì 3 febbraio alle 11.00, Angela Hewitt sarà all'Aula Magna per una conferenza-concerto della serie "Musica   Pourparler": anche in questo caso suonerà Bach, Scarlatti e Beethoven. Questi incontri della mattina sono pensati particolarmente per gli studenti, sia delle medie e delle superiori che dell'università, ma si rivolgono a tutti gli appassionati e specialmente ai tantissimi ammiratori della Hewitt.

BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro

INFO: Istituzione Universitaria dei Concertitel. 06 3610051-206 3610051-2  –  fax: 06 36001511     www.concertiiuc.itbotteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it