Amsterdam Rijksmuseum e Rembrandthuis. Nel segno della Notte

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Livia Bidoli

La Galleria d'onore del Rijksmuseum di Amsterdam espone il quadro più celebre, labirintico, grande di Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida, 15 luglio 1606 – Amsterdam, 4 ottobre 1669): La ronda di notte (De Nachtwacht) del 1642. Un vero enigma in parte risolto e che Peter Greeneway ha studiato in un film percorrendo le tappe dalla stesura del dipinto che occupa l'intera parete centrale della galleria ed è circondato da altrettanti dipinti di ingente grandezza e di soggetto comune: l'esposizione della militia dei Kloveniers, commissionari del quadro. Il Rijksmuseum di Amsterdam, contiene una delle più ampie collezioni di quadri del Maestro di Leida, insieme a quelle del Maestro di Delft, Johannes Vermeer, poste insieme ai due lati della Galleria d'onore, ovvero dell'Età d'Oro della pittura olandese, il Seicento.

Artcity. I Labirinti di Giorgione

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Daniela Puggioni

Due amici di Giorgione, un doppio ritratto, è il punto di partenza per la mostra Labirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento tra Venezia e Roma; due differenti percorsi, in due sedi diverse, Palazzo di Venezia e Castel Sant’Angelo, entrambe appartenenti al Polo Museale del Lazio. Enrico Maria Dal Pozzolo, fra i massimi specialisti di pittura veneta fra l’età rinascimentale e barocca, è il curatore dell'esposizione, Lina Bolzoni, Miguel Falomir, Silvia Gazzola, Augusto Gentili e Ottavia Niccoli sono i membri del prestigioso comitato scientifico che lo ha affiancato.

Ex Dogana Roma. Gli astri erranti del Planetario

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Nica Fiori

Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna? Così come il pastore errante dell’Asia, cantato da Giacomo Leopardi, anche noi ci poniamo mille domande sul nostro satellite, sui pianeti e sugli astri che punteggiano il cielo notturno. Una visione scientifica, ma allo stesso tempo emozionante, dell’universo è ciò che offre Roma Planetario, il grande planetario digitale ospitato dal 4 luglio nell’Ex Dogana in via dello Scalo San Lorenzo.

ArtFutura. Il nastro di Möbius di Friedlander

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Livia Bidoli

Fino al 10 settembre 2017, gli ampi spazi dell'Ex Dogana allo Scalo di San Lorenzo a Roma si arricchiranno di una mostra curata da Montxo Algora e dedicata alle Creature Digitali, un'unione sinestetica tra multimedialità e cybercultura come anche cyberscienza. Intitolata come il festival internazionale che da 26 anni si occupa di aprire gli occhi sull'arte di domani, quella immaginata da Algora, Rebecca Allen ed il notissimo autore di Neuromante, William Gibson, ArtFutura è approdata con sei artisti che ne hanno fatto il loro progetto di studio e di creazione. La mostra è prodotta da MondoMostre Skira con il patrocinio di Roma Capitale e dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".

Palazzo Braschi. Piranesi ed il fascino dell’utopia

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Daniela Puggioni

Si è aperta a Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma, un'affascinante mostra dedicata a Giovan Battista Piranesi (1720-1778), una sede quanto mai appropriata per la la sua architettura neoclassica che offre una a suggestiva cornice alle opere del grande veneziano, incisore e architetto che si dedicò anche alla riscoperta dell’archeologia.

Torino. Il ready-made di Eric Kessels e Stefano Cerio a Camera

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Elena Romanello

Da Camera, centro italiano per la fotografia di Torino in via delle Rosine 18 sono di scena fino al 18 luglio due nuove mostre. La prima è dedicata all’artista olandese Erik Kessels: The many lives of Erik Kessels è la prima retrospettiva dedicata, per raccontare il suo lavoro di collezionismo, selezione ed elaborazione di foto.

Musei Capitolini. In mostra la bellezza ritrovata

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Nica Fiori

È stato detto più volte che l’Italia è il paese dell’arte per eccellenza, ma i nostri beni culturali sono purtroppo soggetti a eventi catastrofici naturali, all’incuria e alla barbarie umana e, se non adeguatamente salvaguardati, possono essere perduti per sempre. Qualche volta, per fortuna, oggetti che si ritenevano scomparsi o distrutti sono stati recuperati, restaurati e restituiti alla comunità, come viene evidenziato nella mostra La bellezza ritrovata. Arte negata e riconquistata in mostra, ospitata negli ambienti al pianterreno del Palazzo dei Conservatori nei Musei Capitolini, un tempo sede delle Corporazioni artigiane.

Palazzo Venezia. Il restauro della Sala delle Fatiche di Ercole

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Nica Fiori

La Sala delle Fatiche di Ercole a Palazzo Venezia viene aperta al pubblico, a partire dal 27 maggio 2017, dopo un accurato restauro, che ha riguardato il soffitto ligneo e il fregio a fresco, realizzato da un pittore dal linguaggio pienamente rinascimentale, probabilmente dell’ambito di Andrea Mantegna. Curato per la parte scientifica da due funzionari del Polo Museale del Lazio, Sonia Martone e Paolo Castellani, il restauro è stato finanziato dalla Fondazione Silvano Toti, rappresentando “un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato”, come ha sottolineato la Direttrice del Polo Museale Edith Gabrielli.

Mercati di Traiano. I Fori dopo i Fori. La vita quotidiana

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Daniela Puggioni

I Fori dopo i Fori. La vita quotidiana nell’area dei Fori Imperiali dopo l’antichità, la mostra si propone di illustrare come è stata riutilizzata l'area dei Fori e la vita quotidiana in quella che era stata una parte cruciale della Roma antica. L’esposizione, che durerà fino al 10 settembre 2017 è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è ideata da Claudio Parisi Presicce e Roberto Meneghini e curata da Roberto Meneghini e Nicoletta Bernacchio, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Yoko Ono e Claire Tabouret a Villa Medici

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Nica Fiori

Fino al 2 luglio 2017 Yoko Ono e Claire Tabouret, due artiste apparentemente molto diverse, dialogano insieme a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, trasmettendo ognuna a suo modo una visione particolare dell’universo artistico femminile. La mostra che le accomuna è One day I broke a mirror, titolo creato da Yoko Ono, che sembrerebbe alludere alla rottura con il conformismo, che ha sempre caratterizzato la sua libertà espressiva.