Sin di Alessandro Vizzino. Se il Grande Fratello ti uccide

Articolo di: 
Massimo Onesti

Il Grande Fratello, l'eccezionale novità televisiva di questi ultimi anni, è andato già in naftalina, poco performante ormai riguardo ai gusti di un pubblico che vuole  essere sorpreso e inchiodato al teleschermo da estremizzazioni del reale sempre più astruse e complesse. E allora che cosa dobbiamo aspettarci per poter essere ancora di più insidiati dalla spettacolarità mediatica nel prossimo futuro? Quello che in Sin, questo thriller psicoclaustrofobico ci suggerisce Alessandro Vizzino, già vincitore di alcuni premi culturali fra cui il Premio Letterario internazionale Città di Eboli, è una specie di Grande Fratello ambientato in un futuro appena dietro l'angolo (2050 circa), dove l'esclusione dalla scena è l'estrema dipartita finale.

George Steiner. La potenza della metafora

Articolo di: 
Giuseppe Talarico

Un tema che da sempre ha esercitato una fascinazione intellettuale profonda sugli studiosi è quello rappresentato dal rapporto esistente tra la letteratura e la filosofia, tra il pensiero ed il linguaggio, tra la parola e le intuizioni concettuali. Su questo tema, da sempre presente nelle riflessioni degli studiosi di estetica, George Steiner, figura di primo piano nella cultura internazionale del nostro tempo, ha scritto un saggio di enorme valore letterario intitolato La poesia del pensiero. Dall’ellenismo a Paul Celan, edito in Italia dalla Garzanti.

Elie Wiesel. La condanna del corpo

Articolo di: 
Marianna Dell'Aversana

La notizia spiazzante di un delicato intervento al cuore è per  Elie WieselPremio Nobel per la pace nel 1986, l’avvio di una riflessione sul senso della vita e della morte. L’ autore ebreo, testimone dell’orrore dell’Olocausto, nelle pagine del suo ultimo testo “A cuore aperto”, edito recentemente da Bompiani,  apre al lettore i moti più reconditi del suo animo, rievocando una vicenda intima, affidando alla scrittura i sentimenti comuni ad ogni uomo dinanzi a ciò che sembra inevitabile. “Il malato, prigioniero del proprio corpo condannato, posto suo malgrado di fronte al proprio destino, sente tali riflessioni con intensità feroce”, scrive Wiesel per spiegare il suo incessante bisogno, in una tale gravità , di procedere ad un esame di coscienza.

Quando lei era buona. Il femminile visto da Philip Roth

Articolo di: 
Giuseppe Talarico

Le narrazioni di Philip Roth, uno dei grandi autori e scrittori del nostro tempo, sono sempre molto profonde e coinvolgenti. Leggendo i suoi libri, si ha la possibilità di capire aspetti essenziali sia della condizione umana sia della storia politica degli Stati Uniti. L’editore Einaudi ripropone in libreria, con una nuova accurata e esemplare traduzione, un libro dello scrittore americano, pubblicato nel lontano 1967, con un nuovo titolo: Quando lei era buona.

Warm Bodies libro e film. C'erano una volta gli zombie...

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Stefano Coccia

Non ci sorprende affatto che sulla copertina di Warm Bodies  campeggi, proprio sopra il titolo, la lusinghiera valutazione di Stephenie Meyer: “Non avrei mai potuto immaginare di potermi affezionare tanto a uno zombie”. Neanche noi, verrebbe istintivamente da replicare. Ed è proprio questo il dramma! La popolarissima creatrice della saga di Twilight e il suo epigono Isaac Marion, autore di Warm Bodies, sono corresponsabili sul versante letterario di una delle tendenze più pericolose, in atto nel cinema americano mainstream. A tale moda, che miete vittime soprattutto tra gli adolescenti, si può imputare una colpa non da poco, quantomeno per gli amanti del genere: aver trasformato prima i vampiri e ora gli zombie, archetipi fondamentali del cinema horror, in insipide macchiette più inclini a comportarsi da rubacuori, che a flirtare con l’oscurità.   

Nel nome del Figlio di Vittorio Sgarbi. Un excursus storico nella pittura sacra

Articolo di: 
Giuseppe Talarico

L’interesse che un libro può ed è capace di suscitare nell’animo di un lettore può essere dovuto a diverse ragioni estetiche e culturali. L’ultimo libro di Vittorio Sgarbi, Nel nome del Figlio, pubblicato da Bompiani, appartiene di pieno diritto alla migliore tradizione della saggistica italiana, dedicata alla storia dell’arte.

Le ricche sfumature di Ted Naifeh e Holly Black

Articolo di: 
Elena Romanello

È in corso di pubblicazione per Rizzoli Lizard, sempre interessata a proporre il meglio dei fumetti, anzi delle graphic novel mondiali, la trilogia urban fantasy I buoni vicini, creata dal disegnatore Ted Naifeh, già autore di varie storie a fumetti di genere fantastico, e da Holly Black, autrice della serie di romanzi per ragazzi Spiderwick, e di due interessanti riletture del mito della fata in chiave moderna, La fata delle tenebre e Le fate sotto la città.

Roma di Émile Zola. La città eterna imprigionata nei dogmi della Chiesa

Articolo di: 
Giuseppe Talarico

Nella storia della letteratura francese ed europea il naturalismo, durante l’Ottocento, si configura come  una corrente letteraria fondamentale, poiché ha consentito l'evoluzione del genere romanzesco verso uno stile letterario, grazie al quale è stato possibile descrivere in termini oggettivi la realtà sociale e politica di quel periodo storico.

La stella nera di New York di Libba Bray. Un horror per gli anni Venti

Articolo di: 
Elena Romanello

Alcuni anni fa, nel marasma di narrativa fantastica rivolta essenzialmente al pubblico adolescenziale, era emersa per originalità e piacevolezza la trilogia di Gemma Doyle, scritta da Libba Bray, pubblicata in italiano da Elliott, un riuscito mix tra magie, folklore, romanzo storico di ambientazione vittoriana, protofemminismo. Interessante quindi che l’editoria italiana si interessi di nuovo a Libba Bray, proponendo per Fazi La stella nera di New York, un horror gotico di nuovo molto originale e non certo riservato solo al pubblico dei cosiddetti young adults, anzi per certi versi molto più maturo dei già ottimi libri di Gemma Doyle.

L'isola e le rose di Walter Veltroni. Un'utopia sessantottina nel segno dell'esperanto

Articolo di: 
Giuseppe Talarico

Nella cultura Italiana di ciò che ha rappresentato il Sessantotto e dei cambiamenti che ha comportato nella vita collettiva del nostro Paese e dell’Occidente è stata data una descrizione che, a distanza di anni, appare stereotipata e spesso intrisa di luoghi comuni. Un politico intellettuale come Walter Veltroni, che all’impegno nella vita pubblica unisce una grande passione per la letteratura e la cultura, come dimostrano i tanti libri che ha scritto in questi anni, ha concepito una grande e straordinaria opera letteraria, con la quale ha evocato il clima e la temperie politica ed culturale che segnarono il Sessantotto. Il libro è intitolato L'isola e le rose ed è stato pubblicato dalla Rizzoli.