Fantafestival Paura in 3D. La riflessione notturna dei Manetti Bros

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Camilla Furia Corsi

Presentata alla Casa del Cinema di Roma per il 32° Fantafestival (18 giugno - 1° luglio 2012) l’anteprima del nuovo film scritto e diretto dai Manetti Bros Paura in 3D”, con colonna sonora originale di Pivio. Dopo il discreto successo di “Circuito chiuso” per la regia di Giorgio Amato e “L’arrivo di chang” che ha riscosso il plauso del pubblico alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, un’altra autoproduzione dei fratelli romani sul filone dei film di genere indipendenti diretti da loro e da altri registi. La produzione questa volta è in collaborazione con la Diana Film, la Pepito e i Vision Project. Celebre, fra i produttori che hanno lavorato al loro fianco in passato, Carlo Verdone per il lungometraggio cult “Zora la vampira”, trampolino di lancio dell’attrice  Micaela Ramazzotti. 

Heart of Fire. La gioventù negata. Premiato da Amnesty

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Eleonora Sforzi

"Heart of fire", una storia di polvere, di bambini, di armi, di lacrime amare non abbastanza forti per scendere dagli occhi.  Il film è del 2007 - è stato riproposto in queste ultime settimane sulla piattaforma streaming di MyMovies – ed è diretto da Luigi Falorni, un regista italiano che già nel 2005 aveva realizzato un altro documentario dal titolo "La storia del cammello che piange" e che con quest'ultimo lungometraggio mette di nuovo al centro della propria poetica cinematografica uno sguardo attento e consapevole rivolto a luoghi, persone e tradizioni lontane.

Molto forte incredibilmente vicino come il lutto attraverso gli occhi di un bambino

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Eleonora Sforzi

Il regista Stephen Daldry, che già ci aveva regalato meravigliosi adattamenti cinematografici di celebri romanzi legati direttamente alla letteratura inglese ("The Hours", tratto dal romanzo di Cunningham, omaggio a Virginia Woolf) e alla storia ("The Reader", dall'omonimo libro di Bernhard Schlink), con quest'ultima pellicola torna a dare un volto ed un'anima ai personaggi di un romanzo: quello di Jonathan Safron Foer, dal titolo "Extremely loud & Incredibly Close", del 2005.

Lorax. L'ultimo seme di Truffala

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Marika Balzano

Il Dr. Seuss colpisce ancora. Dopo “Ortone e il mondo dei Chi” e l’indimenticabile “Grinch”, l’unico a non amare il Natale, torniamo tutti al cinema ad ammirare “Lorax”! Ted, doppiato dai promettenti Zac Efron e Alessandro Ward, rispettivamente nella versione originale e italiana, abita nella città che sembrerebbe perfetta: niente smog, ogni cosa in ordine, cittadini felici.

Festival di Cannes 2012. Cosmopolis e la realtà alienata di Cronenberg

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Alessandro Nardis

Una limousine bianca che viaggia in lungo e in largo per le strade di New York. A bordo uno speculatore finanziario e giovane miliardario, Erick Parker (Robert Pattinson). L’arrivo in città del presidente degli Stati Uniti e il funerale di un cantante di culto, morto improvvisamente per un attacco di cuore. L’ossessivo bisogno di un taglio di capelli

Mix di recensioni per la Fox. Chronicle, Another Earth, La fuga di Martha

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David Dori

Un mix di recensioni per le uscite della Fox. Cominciamo da ANOTHER EARTH di Mike Cahill: regista interessante, spiazzante, suggestivo che costruisce una prima parte superba ma poi si smarrisce nei continui sottotesti che lui stesso si è imposto. Vivere in questo mondo e in questo modo la quotidianità è quasi impossibile "quindi il cinema come in questo caso" guarda in alto verso il cielo dove c'è una seconda terra l'Another Earth del titolo.

Dark Shadows. Tim Burton e la parodia del Gothic

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David Dori

Maggio è un mese particolare per il cinema, perchè c'è il 65° festival di Cannes e soprattutto c'è sempre la stura per le ultime bollicine del firmamento della settima Arte. L'Italia è rappresentata da Nanni Moretti presidente della giuria e soprattutto da Matteo Garrone in concorso con Reality. Peraltro aspettavamo con ansia e trepidazione il nuovo lavoro di Tim Burton con Johnny Depp, (ottavo film insieme), ovvero Dark Shadows.

Miracolo a Le Havre. Piccoli diamanti allo stato grezzo

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Eleonora Sforzi

La particolare vicenda, che prende forma nel tranquillo paesino di Le Havre, rappresenta tipicamente lo stile e le preferenze del regista finlandese Aki Kaurismäki, le cui produzioni si identificano per un'ambientazione nordica ed essenziale, nella quale prendono vita storie dai tratti semplici e malinconici.

E ora parliamo di Kevin. La superficie patinata della normalità

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Alessandro Menchi

Il titolo originale di E ora parliamo di Kevin We need to talk about Kevin – è la frase che Eva Khatchadourian (Tilda Swinton) è sul punto di dire a suo marito Franklin (John C. Reilly) dopo ogni giornata trascorsa insieme a suo figlio. E' il bisogno di raccontare la serie di umiliazioni e crudeltà che Kevin (Ezra Miller) le infligge quotidianamente. Ma è anche, in senso più metaforico, l'esigenza da parte di una società evoluta di affrontare i demoni che si annidano sotto la superficie patinata della normalità.

American Pie. Un omaggio alla "torta" della vita

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Alessandro Nardis

Estate 1999: cinque ragazzi del Michigan, Jim (Jason Biggs), Kevin (Thomas Ian Nicholas), Oz (Chris Klein), Finch (Eddie Kay Thomas) e Stifler (Sean William Scott) iniziano seriamente a sperimentare la loro sessualità. Da quel 1999 sono passati più di dieci anni e la banda di American Pie torna a East Great Falls nel Michigan, per il fine settimana.