E ora parliamo di Kevin. La superficie patinata della normalità

Articolo di: 
Alessandro Menchi

Il titolo originale di E ora parliamo di Kevin We need to talk about Kevin – è la frase che Eva Khatchadourian (Tilda Swinton) è sul punto di dire a suo marito Franklin (John C. Reilly) dopo ogni giornata trascorsa insieme a suo figlio. E' il bisogno di raccontare la serie di umiliazioni e crudeltà che Kevin (Ezra Miller) le infligge quotidianamente. Ma è anche, in senso più metaforico, l'esigenza da parte di una società evoluta di affrontare i demoni che si annidano sotto la superficie patinata della normalità.

American Pie. Un omaggio alla "torta" della vita

Articolo di: 
Alessandro Nardis

Estate 1999: cinque ragazzi del Michigan, Jim (Jason Biggs), Kevin (Thomas Ian Nicholas), Oz (Chris Klein), Finch (Eddie Kay Thomas) e Stifler (Sean William Scott) iniziano seriamente a sperimentare la loro sessualità. Da quel 1999 sono passati più di dieci anni e la banda di American Pie torna a East Great Falls nel Michigan, per il fine settimana.

La sorgente dell'amore. Mihaileanu omaggia Scheherazade e le donne

Articolo di: 
Elena Romanello

In Train de vie restituiva con non poche risate ma con un groppo finale il dramma della Shoah, mentre ne Il concerto coniugava le tragedie dei totalitarismi all'amore per la musica: ora Radu Mihaileanu si confronta ne La sorgente dell'amore con il ruolo della donna nel mondo islamico, basandosi su un fatto vero accaduto alcuni anni fa in una zona rurale della Turchia e rileggendo la commedia di Lisistrata e del suo sciopero dell'amore per far cambiare gli uomini.

Quasi amici. Il diritto ad una vita migliore

Articolo di: 
Elena Romanello

Il riconoscimento e rispetto per le diversità è il banco di prova definitivo della civiltà occidentale che spesso vede nel confronto con quest'ultimi tutti i suoi limiti: spesso, raccontare di diversità al cinema, soprattutto quando si parla di handicap fisico e immigrazione, può dar vita a buonismi, pietismi e semplificazioni, oltre che ad una certa dose di retorica.

Piazza Fontana 1969. La Madre di tutte le stragi

Articolo di: 
Alessandro Nardis

Il Romanzo di una strage (scritto con il consolidato binomio Rulli e Petraglia) ricostruisce l’attentato che inaugurò la strategia della tensione in Italia, quando, il 12 dicembre 1969 a Milano, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, esplode una bomba.

Corti d'eccezione. Da Alessandro a Charlot per la legge di Jennifer

Articolo di: 
Alessandro Nardis

L’impatto emotivo del cortometraggio Un ragazzo di nome Alessandro può essere a malapena esemplificato dal commosso e assordante silenzio che ha sovrastato i presenti a fine proiezione nella cornice romana della Casa del Cinema.

Hysteria. Il vibratore come cura

Articolo di: 
Elena Romanello

In parallelo al decisamente più tragico Albert Nobbs, un altro film racconta, con toni più divertiti ma con tra le righe tematiche importanti, l'epoca vittoriana, il ruolo delle donne di allora e l'atteggiamento repressivo riguardo il sesso, con parecchie contraddizioni in termini, dall'alto numero di prostitute presenti nella Londra vittoriana ai romanzi porno venduti neanche tanto sotto banco.

The last days of Emma Blank. Scorcio di un dramma familiare

Articolo di: 
Eleonora Sforzi

Dal regista Alex  Van Warmerdam, "The last days of Emma Blank" è un lungometraggio - in lingua tedesca e totalmente sottotitolato - dai toni drammatici prodotto in Olanda nel 2009, recentemente "riscoperto" e proiettato sulla piattaforma streaming di MyMovies.

Hesher è stato qui’. Quando il racconto di formazione diventa heavy metal

Articolo di: 
Amalia Verzola

Hesher è stato qui’ non è un film facilmente digeribile. Solitudini, incomunicabilità, eventi traumatici, elaborazione del lutto. E ancora: violenza verbale e fisica, bullismo, occasioni mancate e silenzi eloquenti. Il tutto condito da un’ironia pungente, piuttosto amara. La pellicola, opera prima di Spencer Susser distribuita da Bolero Film, è stata presentata al Sundance Film Festival nel 2010 e ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio cult movie (sui social network, d’altronde, è già Hesher-mania).

Paradiso amaro. La pietas e la bioetica vincono due Golden Globe

Articolo di: 
Livia Bidoli

Con due Golden Globe all'attivo come miglior film e miglior attore protagonista George Clooney, il nuovo film di Alexander Payne, Paradiso Amaro (orig.: The Descendants) si presenta ben assortito per gli Oscar. George Clooney recita la parte di Matt King, un padre con due figlie che si ritrova con la moglie Elizabeth in coma dopo un incidente in acqua.