W Zappatore. Risate sataniche per il ritorno di Distribuzione Indipendente

Articolo di: 
Stefano Coccia

Per l’ennesima volta è bello constatare come i ragazzi di Distribuzione Indipendente sappiano dar luce, visibilità, a quei progetti cinematografici più originali e spregiudicati che le grandi distribuzioni si ostinano a ignorare. In questo preciso momento stanno dando luce addirittura alle tenebre: è infatti una sorprendente “black comedy musicale”, con l’esilarante presenza di una band satanista a zonzo per gli assolati panorami pugliesi, l’ultima chicca che gli alfieri della più autarchica e libera distribuzione italiana hanno scelto di proporre, sempre all’interno del circuito di sale alternativo che li sostiene. E si rimane piacevolmente colpiti dalle tante libertà narrative e dall’insolito humour che Massimiliano Verdesca, giovane e promettentissimo cineasta, ha saputo infondere al suo W Zappatore.

Mea Maxima Culpa. L'omertà sulla pelle dei bambini

Articolo di: 
Stefano Coccia

Alla seguitissima premiere romana di Mea Maxima Culpa: Silenzio in casa di Dio, che anche considerando il clamore generato dalla proclamazione del nuovo Papa figurava tra le più attese del momento, erano presenti altre figure degne di nota, accanto al regista Alex Gibney. La conferenza stampa è stata infatti arricchita dalla presenza di seri vaticanisti e rappresentanti della stampa estera, già intervistati nel corso del documentario, i quali hanno ribadito le loro posizioni rispondendo poi alle curiosità dei giornalisti sui temi più spinosi.

Bisio Presidente. E la satira scalfisce il potere

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Alessandro Menchi

Il 21 marzo, esce nelle sale italiane Benvenuto Presidente!, la nuova commedia di Riccardo Milani, interpretata da Claudio Bisio e Kasia Smutniak. Il tema, come nella recente pellicola di Andò (Viva la libertà), è quello attualissimo della crisi della politica. Ma stavolta a farne le spese è nientemeno che la prima carica dello Stato, a cui il film lancia un ideale e divertito richiamo a un agire meno formale e più prossimo ai problemi reali degli italiani, a loro volta tacciati di un eccesso di menefreghismo e furbizia di cui la politica non è nient'altro che il riflesso.

Ci vuole un gran fisico e l'angelo della menopausa

Articolo di: 
Alessandro Menchi

Dal 7 marzo nelle sale Ci vuole un gran fisico, commedia (quasi) tutta al femminile interpretata da un'impagabile Angela Finocchiaro. La regia è di Sophie Chiarello, all'esordio, che nella gestione del tono narrativo, paga un eccesso stilistico, frutto anche di una sceneggiatura sovreccitata e singhiozzante, scritta a otto mani (troppe) da Angela Finocchiaro, Valerio Bariletti, Walter Fontana e Pasquale Plastino.

Sinister. Il Bogeyman in super8

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Livia Bidoli

Proveniente da un altro horror misterico come L'esorcismo di Emily Rose (2005), Scott Derrickson ha girato stavolta un prodotto a metà strada tra horror e thriller con protagonista un serial killer variamente pervertito e spaventoso, che si chiama Mr Boogie, come gli uomini neri della cultura inglese e che probabilmente nella tradizione etimologica è parente diretto di Buughul, demone che rapisce i bambini come Bogeyman.

Educazione Siberiana. C'erano una volta gli Urka

Articolo di: 
Livia Bidoli

C'erano una volta gli Urka: che suona come c'era una volta il lupo mannaro, e di lupo ce n'è uno nel film, un lupo dei Carpazi (che giustamente sono lì, tra Romania e Moldavia), non solo, c'è proprio la fiaba, che riabilita in qualche modo un clan criminale inventato da Nicolai Lilin, appunto gli Urka Siberiani, con cui lui sarebbe venuto in contatto da bambino, ma su cui permangono vari dubbi, a detta di storici di mafia russa (o di origine come sarebbero gli Urka) e di studiosi di emigrazione da e per la Russia. Alla base quindi dell'ultimo film di Gabriele Salvatores, ovvero Educazione Siberiana, rimane nell'aria un sapore più di fiction piuttosto che di autobiografia per lo scrittore Lilin (pseudonimo) nato a Bender in Transnistria (Repubblica Moldava). 

Oscar 2013. Trionfano Argo e Vita di Pi

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Alessandro Menchi

In diretta dal Dolby Theatre di Los Angeles, domenica 24 febbraio l'85° edizione degli Academy Awards ha visto trionfare il pluripremiato Argo, acclamata opera terza del sorprendente Ben Affleck, che ha sconfitto i veterani Ang Lee, vincitore però del premio per la miglior regia con Vita di Pi (vincitore di 4 Oscar), e Steven Spielberg, che con il suo Lincoln si è dovuto accontentare di quello per il miglior attore a Daniel Day-Lewis (il suo storico terzo) e per le migliori scenografie (Rick Carter e Jim Erickson).

Captive. Vite sul filo di un rasoio

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Eleonora Sforzi

Ispirato a eventi di cronaca realmente accaduti e realizzato attraverso una coproduzione francese – filippina – tedesca – inglese, l'ultimo film di Brillante Mendoza, "Captive", è stato proiettato in anteprima web sulla piattaforma streaming di MyMovies alcuni giorni prima della proiezione ufficiale nelle sale cinematografiche.
Il regista filippino trae il soggetto del suo film dalla triste vicenda legata al rapimento di un gruppo di turisti da parte di una squadra di guerriglieri islamici, avvenuto nei pressi di Dos Palmas Resort, sull'isola di Palawan nelle Filippine il 23 aprile del 2001.

The Sessions. Al cinema gli amori e la polio di Mark O'Brien, poeta

Articolo di: 
Stefano Coccia

Non si può negare che a Hollywood vi sia una particolare propensione per le storie di personaggi con un handicap, anche grave, che grazie alla loro forza di volontà e a uno spirito indomito riescono a prendersi comunque una rivincita, rispetto alla vita che li ha messi così a dura prova. Ed il rischio che da tale propensione escano fuori polpettoni melensi, retorici, è quanto mai alto. Fortunatamente non è questo il caso del discreto lungometraggio realizzato da Ben Lewin, The Sessions, che persino quando sfiora il patetico riesce sempre a compensare un simile rischio con buone dosi di ironia e leggerezza

Anna Karenina. I lacerti di un sogno

Articolo di: 
Livia Bidoli

Un magnifico palcoscenico di un teatro dell'Ottocento per l'Anna Karenina diretta da Joe Wright: un parterre rivestito di décor barocchi, la rilettura del capolavoro dell'autore russo di Guerra e pace, Lev Tolstoj, è la storia dell'eroina con un'allure che scatena l'attenzione e tiene desto il ritmo con velocità incalzante e trovate continue, tra una quinta e l'altra. Gli attori, tutti di grido, vanno dalla protagonista Keira Knightley e Jude Law  (l'ufficiale e marito Karenin) fino a Aaron Taylor-Johnson nel ruolo dell'amante impossibile, il conte Vronskij.