[1]Dopo un lungo stop dovuto alle restrizioni governative, Palazzo Reale a Milano ricomincia a proporre mostre, con l'attesa Le Signore dell'Arte, dedicata alle pittrici vissute e attive tra Cinque e Seicento, di scena fino al 25 luglio prossimo.
Il percorso espositivo presenta le opere di 34 artiste, per un totale di 130 quadri, per ricordare un'immensa vitalità creativa al femminile, una stagione di donne in anticipo sui loro tempi, capaci di aprire nuove strade per le generazioni successive.
La mostra ospita, giustamente, le artiste più note, ma anche nomi tutti da scoprire, come la nobile Claudia del Bufalo, le cui opere sono state recentemente ritrovate, con quadri esposte per la prima volta.
I curatori sono Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié e le opere provengono da 67 prestatori, italiani e stranieri, tra cui gli Uffizi, il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, la Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria Borghese, i Musei Reali di Torino, la Pinacoteca nazionale di Bologna, il Musée des Beaux Arts di Marsiglia e il Muzeum Narodowe di Poznan in Polonia.
Una storia quindi di arte e vite, per ricordare il ruolo sociale di queste donne straordinarie, diverse delle quali si affermarono nelle corti europee, altre vere e proprie imprenditrici, tutte capaci di confrontarsi con ideali e diversi stili di vita.
La più celebre in mostra è e resta Artemisia Gentileschi, figlia d'arte, icona femminista, ribelle, un modello ancora oggi di lotta al maschilismo. Tra gli altri nomi spiccano la cremonese Sofonisba Anguissola, che visse per dieci anni alla corte di Filippo II a Madrid e fu amica di Antoon van Dyck, le bolognesi Lavinia Fontana, autrice di opere sia sacre che profane, e Elisabetta Sirani, che scelse per i suoi quadri storie di donne ribelli, senza dimenticare Ginevra Cantofoli, Fede Galizia, Giovanna Garzoni, che visse una vita in viaggio tra Venezia, Napoli, Parigi e Roma.
La mostra si inserisce nel palinsesto dell'iniziativa I talenti delle donne, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Torino, con il sostegno della Fondazione Bracco, il cui impegno è da sempre rivolto a diffondere cultura, arte e scienza, con particolare attenzione all'universo femminile e alle protagoniste del pensiero creativo.