[1]Al cinema soltanto per tre giorni, ossia il 20, 21, 22 gennaio 2025, The Opera! Arie per un'eclissi, il film a firma Davide Livermore e Paolo Gep Cucco, si presenta come un melting pot sul mito di Orfeo ed Euridice, rivistata in chiave postmoderna e postplandemica.
Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck, su libretto di Ranieri de’ Calzabigi, ovvero l'opera della riforma musicale di Gluck, è una meraviglia dai tutti i punti di vista: musicalmente è magnifico, se poi il direttore scenico è garbatamente ispirato, come l'ultima volta prima della "plandemia" come Robert Carsen nel 2019 [2] al Teatro dell'Opera di Roma, allora si è fulgidamente proiettati nella storia senza tempo del mito della grande fuga di Euridice agli Inferi dopo esser stata rapita da Ade, in questo caso il Demonio. Livermore ubìca in una specie di quadro di De Chirico, ovvero la Cittaà Metafisica, il rapimento, su una scalinata dove attende Cerbero nel suo taxi con le fattezze di Vincent Cassel, la presto dipartita di una Euridice di colore colpita al petto da un Mefistofele-Ade mafioso.
I tre personaggi principali, operisticamente parlando sono delle eccellenze, a partire da Ade, che è impersonato dal basso-baritono uruguayano Erwin Schrott, salito alle cronache per aver abbandonato il figlio avuto dalla sposa e soprano Anna Netrebko, subito dopo che gli era stato diagnosticato l'autismo. Euridice è impersonarta da Mariam Battistelli, soprano di origine etiope; Orfeo invece dal tenore catanese Valentino Buzza. La Sicilia aleggia per tutta l'opera insieme all'acqua, che circonda come Acheronte fiume infernale, l'Hotel Hades, dove viene intrappolata l'amata di Orfeo.
In un turbinio di musiche e citazioni dalla lirica, la colonna sonora a cura di rivistazioni, arrangiamenti, cover di brani famosi, lirici e non a cura dell'inventiva di Mario Conte [3], notiamo una meravigliosa litania a firma della voce paradisiaca ed incredibilmente flessuosa di Ane Brun, ovvero il Lament della Ninfa, Oh Love! [4], insieme alla celebre The Power of Love dei Frankie Goes to Hollywood.
Meravilgiosi i setting, ricreati virtualmente dai Prodea Led Studios di Torino, con i sottofondi imperlati d'amore delle arie e musiche da Puccini a Händel, Verdi, Bellini, Ravel, Vivaldi, e con attori come Fanny Ardant, Rossy De Palma, Caterina Murino, a fare da Properpina ai concierge dell'Hotel Hades.La delusione viene alla fine, ritrovarsi in un ospedale ricorda tre anni, dal 2020 al 2022 in cui la menzogna, arte di Loge e del Diavolo - che però non fa i coperchi -, è stata propagata come verità, e su cui l'attuale Commissione Covid [5] (link diretto alla commissione parlamentare), di cui non traspare notizia da nessuna parte, sta facendo chiarezza, ovvero, tutto da rifare, tutto falso, ed una speranza, che Atropo venga a tagliare tutti quei fili che sempre sorreggono questa poltiica.