Accademia di Francia. Meteore d'artista

Articolo di: 
Livia Bidoli
Apolonia Sokol

A Villa Medici, l'Accademia di Francia a Roma, si rendono noti ogni estate i lavori di quella «comunità provvisoria», per riprendere le parole della curatrice Laura Cherubini. formatasi durante l'anno nella eburnea sede dei loro “wanderings”, per riprendere uan parola spiccatamente romantica. Dal 18 giugno fino all'8 agosto 2021 sono aperte per tutti le porte dell'arte sotto l'egida di ECCO, per svincolarvi tra le sale e l'aere dei giardini, dal quotidiano e osservare il mondo da un locus amenous.

I 16 borsisti provengono da tutto il mondo e la prima che sovviene è Noriko Baba, l'artista giapponese che sicuramente è stata ispirata per il carillon invisibile anche dalla SACEM e dall'Akademie Schloss Solitude, che ha frequentato prima di approdare tra i giardini adiacenti al Pincio.

Di impatto politico la fotografia del congolese Georges Senga, che recita appunto un “Message” che profetizza a posteriori “Come un piccolo cacciatore pagano diventa prete cattolico?”: la storia di Salumu, che diventerà abate dopo aver ricevuto la vocazione attraverso l'incontro con un prete africano nel lontano 1944.

Con Mathilde Denize, francese di Sarcelles, ci è sembrato, nonostante il titolo sia “Ritratto di lei. Era ben vestita” (Portrait of Her. She was well dressed) di entrare in una chiesa ed osservarne i paramenti sacri insieme ad una croce centrale: vi sono tre grandi nuclei, una trinità, e la prima opera a sinistra sembra un altare con degli abiti dipinti dalla stessa artista che ricoprono la seduta. Centrale è un connubio di tre oggetti: in mezzo un asse di legno ed ai lati una sacca e una stoffa cui è appesa una catena, tutto sui toni del ruggine. Piu' avanti vediamo un'altra sorta di altare con un colletto da prete nella parte superiore. Un ultimo tessuto dipinto sui toni del blu di forma quadrata molto in alto sopra il primo “altare” completa l'installazione. Denize ha in mostra “Les Yeux Clos (Eyes Closed)” alla Galerie Perrotin di Parigi fino al 27 marzo 2021.

Altra notevole opera è il quadro figurativo di Apolonia Sokol, ispirata da uno spirito alchemico quanto simbolico: un lupo bianco che sorveglia una fanciulla stesa sotto di lui, tra donne danzanti nude e vestite. Un grande quadro a parete che si intitola appunto Sabba per un'urna. Tra cane e lupo (Sabbath pour une urne. entre chien et loup) sotto il quale si trova un oggetto che sembra una meteora sferica con un'apertura dal quale si osservano luci astrali tra verde e blu acquamarina, che ha come titolo Urna per un sabba. Se esiste Theia (Urne pour un Sabbath. S'il existe Theia). L'opera scultorea, che ha un mirror lunare alla parete della stessa forma e dimenseione, si riferisce ad un'ipotesi di creazione della luna attraverso un impatto tra il pianeta Terra e Theia, corpo celeste che circa 4,5 miliardi di anni fa la colpì, generando poi la Luna.
A tergo annotiamo che Apolonia Sokol è rappresentata dalla galleria The Pill e che il suo progetto a Villa Medici si ritiene ispirato e rende omaggio alla figura di Artemisia Gentileschi, e che al momento è in mostra con ” Conversation Piece | Part VII” alla Fondazione Memmo fino al 1 luglio 2021.

Accanto al lupo bianco si apre una stanza, quella dove Alice Dusapin, editrice e ricercatrice indipendente (Parigi, 1989) espone una kermesse a parete, ma anchje uditiva, dei messaggi di Bern Porter (1911-2004), fisico, artista, editore e poeta americano. L'urgenza di fare o dire qualcosa, con messaggi come "Don't Wait", oppure "Don't Delay! Send Today", ed ancora "Don't Give Up on Us" (Non rinunciare a noi), seguito da "Help Open Up the System" proprio sopra, testimonia un impulso all'azione immediata, diretta, così come è riassunto nelle parabole scritte e stampate poco sotto. Un messaggio politico diretto che sembra provenire dagli anni piu' rivoluzionari.

Dusapin è anche co-fondatrice e co-direttrice della rivista Octopus Notes, e codirige anche la struttura cooperativa Ampersand a Lisbona. Il CNAP per la ricerca in Teoria e Critica d’arte e la Fondazione Jan Michalski per la scrittura e la letteratura la sostengono in questo progetto ed altri progetti. Nel gennaio 2020 ha inoltre ricevuto una borsa di ricerca dal Getty Research Institute a Los Angeles. Inoltre è in mostra al MACRO fino al 27 giugno 2021 con un'esposizione su Wolfgang Stoerchle.

Tra tronchi d'albero, chiodi in video, giocattolose installazioni ed un video "lunatico", con un sfera di luce nell'ultima stanza del variegato e prestigioso parterre offerto alle opere ed agli artisti, consiglio di perlustrare attentamente anche quest'ultime che non ho approfondito, ed invece assolutamente preziose per un arricchimento ulteriore.

Pubblicato in: 
GN33 Anno XIII 23 giugno 2021
Scheda
Titolo completo: 

ECCO
Mostra annuale dei borsisti dell’Accademia di Francia a Roma

Noriko Baba, Coralie Barbe, Adila Bennedjaï-Zou, Simon Boudvin, Gaylord Brouhot, Anne-James Chaton, Mathilde Denize, Alice Dusapin, Fernando Garnero, Alice Grégoire, Félix Jousserand, Jacques Julien, Estefanía Peñafiel Loaiza, Clément Périssé, Georges Senga, Apolonia Sokol.

18 giugno – 8 agosto 2021
Curatrice: Laura Cherubini

E con la partecipazione di  Michele Flammia, Roberta Folliero, Lulù Nùti.

Accademia di Francia a Roma — Villa Medici
Viale della Trinità dei Monti, 1 - Roma
Infoline: +39 06 67611

ECCO: l’esposizione dei borsisti dell’Accademia di Francia a Roma quest’anno assume la forma di un’esclamazione entusiasta che restituisce e prolunga il lavoro di un anno a Villa Medici. Presentata dal 18 giugno all’8 agosto 2021 a cura di Laura Cherubini, l’esposizione riunisce le realizzazioni dei sedici artisti, creatori e ricercatori al termine di un anno di residenza di creazione, sperimentazione e ricerca a Villa Medici.

L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è diretta da Sam Stourdzé.
L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici ringrazia i suoi sponsor e partner:

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Sponsor
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