Accademia Filarmonica Romana. Le estatiche variazioni di Volodin

Articolo di: 
Livia Bidoli
Alexei Volodin

Il pianista russo Alexei Volodin, premio Géza Anda nel 2003 a Zurigo, si é esibito in un magico excursus dalle Variazioni Goldberg BWW988 di Bach fino a Chopin, brillando sui riflessi di Miroirs di Ravel, che ha anche inciso per Challenge su CD in una memorabile eseuzione, che abbiamo potuto assaporare dal vivo giovedì 13 febbraio nella sala del Teatro Argentina per la programmazione dell'Accademia Filarmonica Romana su uno Steinway & Sons di cui è artista esclusivo.

Il tocco di Volodin è simpatetico col piano: è morbido e si avvicina alla tastiera accendendone vivacemente i timbri partendo dall'Aria di avvio in sol maggiore, per poi vibrare sulle 30 variazioni bachiane che passano dalla passacaglia fino alla follia. Ben dosa il ritmo che incalzante profonde, solcando i toni  e tracciandone ad ogni variazione la flessuosa diramazione che conduce alla seguente: un intreccio armonioso che riesce a stendere una liaison tra le parti più eteree e quelle più spigolosamente concrete nel suono, ritraendole in un volo rado ed elevandole al di sopra delle altre. I ditirambi incrociati degli enigmi delle variazioni, sia a livello musicale sia filosofico, formulano un tableau dai colori dinamici, che esplodono però in un quesito finale, lo stesso che si ritrova sulle isole sperdute della Solaris di Tarkowskij, lasciando irresoluta la spinta trascendente finale, ed all'ascoltatore la responsabilità di catturarla.

I Miroirs di Ravel sono specchi che riflettono le onde di Debussy coi colori e le impressioni di quei cinque artisti ai quali sono dedicati, dal primo, Noctuelles, a Léon-Paul Fargue; al secondo, gli Oiseaux Tristes per Ricardo Viñes, che li ha suonati nel 1906 per la prima volta – Ravel li compose tra 1904 e l'anno della premiere -; Une barque sur l'océan è per Paul Sordes, del gruppo di artisti Apaches, di cui faceva parte Ravel insieme a tutti questi dedicatari; la celebre Alborada del gracioso è dedicata a Michel Dimitri Calvocoressi, scrittore e critico musicale; l'ultima, La vallée des cloches, è per Maurice Delage, il primo allievo di Ravel. I colori si ravvivano di un colpo sul piano di Volodin, per ritrarre una scena appena zampillata dalle gocce d'acquarello di quadri naturalistici, dai versi stessi di Fargue, per poi danzare su note rarefatte per cui le dita del russo colgono getti di luce sfiorando i martelletti. Superlativo, il pianista russo sembra evocare sinesteticamente, odori e colori in una scia di “correspondances” baudeleriane, fino ad udire il frinire degli Oiseaux tristes. L'Alborada brilla per i suoi ritmi spagnoli, sterzando su venature jazz, per poi ridare il senso lirico alle campane (La vallée des cloches), e stemperarsi finemente in un deliquio che si chiude lentamente nello sfiorire della sera.

Chopin è sicuramente uno degli artisti che meglio interpreta Volodin, e l'Andante spianato et Grande polonaise brillante op. 22, lo tratteggia con un volo alto, cristallizzando le note nella loro brillantezza e curando con estrema cautela la sezione ritmica, veicolando perfettamente quel gusto retrò che sulla barcarole dell'Andante acquista notevole colore. Arpeggi melodici arricchiscono tutta l'esecuzione che sulla polacca mutano il virtuosismo di Volodin in cifra di lettura romantica, esultando nella gioiosa gloria nazionale. Seguono tre arditi bis dal preferito di Volodin con una mazurka, una barcarole ed una polonaise ancora, in una sortita riverenza al compositore romantico polacco.

Pubblicato in: 
GN15 Anno VI 20 febbraio 2014
Scheda
Titolo completo: 

Accademia Filarmonica Romana

TEATRO ARGENTINA [Largo di Torre Argentina 52, Roma]
GIOVEDì 13 FEBBRAIO 2014 ore 21.15
ALEXEI VOLODIN pianoforte

Johann Sebastian Bach
“Variazioni Goldberg” BWV 988 (1741)

Maurice Ravel (1875-1937)
Miroirs (Specchi) (1905)
1.1 I. Noctuelles
1.2 II. Oiseaux tristes
1.3 III. Une barque sur l'océan
1.4 IV. Alborada del gracioso
1.5 V. La vallée des cloches

Fryderyk Chopin (1810-1849)
Andante spianato et Grande polonaise brillante op. 22 (1831-1834)