Atchugarry ai Mercati di Traiano. Le linee scolpite nell'infinito

Articolo di: 
Livia Bidoli
Pablo Atchugarry

Dal 22 maggio fino al 7 febbraio 2016 una mostra vi attende nei Mercati di Traiano, quella dell'uruguayano Pablo Atchugarry con i suoi Eterni marmi esposti nella Città Eterna. Promossa dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e dall’IILA - Istituto Italo-Latino Americano, dalla Fundación Pablo Atchugarry con il patrocinio dell’Ambasciata dell’Uruguay in Italia, deve la sua  organizzazione a Visiva e servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Addentriamoci tra i le sue linee scolpite negli antichi marmi italici.

Aggirarsi di sera tra i Mercati di Traiano è un'occasione spettacolare di rendersi conto della linea d'infinito che si protrae dall'Antica Roma fino ad oggi. Tra gli abiti festosi dedicati all'EXPO e firmati da stilisti come Ferragamo, Armani e tanti altri, ad un certo punto, come materializzatesi nel solco del tempo, si ergono le sculture di Pablo Atchugarry, riflettendo quell'eterno marmo di Carrara che contraddistingue la penisola ed i suoi capolavori fissi nel tempo. 

Dalle calde terre del Centro America fino a Roma, si dissimulano traiettorie che dipingono ali al Grande Angelo (2006) presente al piano terra al centro del giardino aperto sui Fori, a corollario di quella mezzaluna che espone il Mercato sulla lunga passeggiata dei Fori. D qui si dipana un'energia abnorme, insieme alle statue di Pomona (1994), di Ventunno (1997), tra un Fiore (1994) e Le tre grazie (1999), che sbocciano tutte dalla sua prima scultura in marmo del 1979, La Lumière (La luce).

E come luci questi marmi eburnei prediligono, per essere ammirati, prospettive ampie come questa promenade tra i ciottoli antichi, mentre le sculture di dimensioni più equilibrate e di bronzo dipinto si nascondono nelle gallerie, alla stregua di fiaccole appena accese che tracciano un sentiero sulle vie oscure di Cronos.

Sulla terrazza si sporge una marmorea Cariatide (1994) che dà la sensazione di attraversare la storia greca e romana insieme, unite dalla possenza dell'arte e profetiche sulla sorte degli uomini, di fronte al Vittoriano umbertino, quasi avvertendo il peso che verrà provocato dagli eventi del secolo scorso, un po' come le Erinni della Family Reunion di Eliot.

Il percorso lo ultimiamo in ogni caso con una delle più sontuose e monumentali - sono ben dieci delle quaranta totali - tra le sculture di Atchugarry, le rinascimentali Tre grazie (1999), a suggellare una rifondazione di quell'impero caduto nel Medioevo e risollevatosi nell'Arte del Quattrocento, per illuminare con la Lumière di una nuova Era, che si prolunga nelle direzioni plurime incise nei candori di uno fra i più longevi materiali modellati dall'uomo. 

Pubblicato in: 
GN27 Anno VII 28 maggio 2015
Scheda
Titolo completo: 

PABLO ATCHUGARRY
Città Eterna, eterni marmi
22 maggio 2015 - 7 febbraio 2016
Roma, Museo dei Fori Imperiali – Mercati di Traiano
Via Quattro Novembre, 94