Biutiful. Le due spirali di Uxbal

Articolo di: 
Livia Bidoli
Javier Bardem

La pronuncia letterale di due bimbi spagnoli dà il titolo Biutiful al quarto film del regista messicano Alejandro González Iñárritu. Una profondissima parabola sull’amore e lo strazio di un padre condannato a morte da una malattia di cui tuttora non si conoscono le trame. Javier Bardem interpreta Uxbal e conquista il premio come Miglior attore al Festival di Cannes.

Dedicato a suo padre “e lui sa bene perché, afferma il regista Iñárritu, “alla mia bella e vecchia quercia, a mio padre”, Biutiful racconta la storia di Uxbal, padre separato di due figli piccoli, Mateo e Ana, che come lavoro fa da intermediario tra gli immigrati senegalesi ed i cinesi per il commercio di borse contraffatte nel degradato barrio (quartiere in spagnolo) di Santa Coloma a Barcellona. Qui vennero fatti emigrare altri spagnoli dalle tre regioni dell’Extremadura, Andalucia e Murcia da Franco negli anni ’60 della dittatura, per “colonizzare” gli abitanti della Catalogna cercando di far estinguere la lingua catalana. Oggi il catalano è lingua ufficiale ed il barrio di Santa Coloma è popolato principalmente da immigrati extraeuropei: senegalesi come l’altra protagonista del film, Igé (l’attrice Diaryatou Daff); cinesi come Cheng Tai Sheng e Luo Jin – i protagonisti cinesi del film -; ma anche da gente proveniente dal resto del mondo, tra cui anche molti zingari, che vivono in armonia con tutto il nutrito e variegato panorama umano.

Uxbal è separato dalla moglie che ama, Marambra, perché lei è afflitta da un disturbo bipolare che la fa continuamente altalenare tra la tenerezza e l’aggressività impulsiva. Anche per l’estrema discesa nella sintomatologia – soltanto espressiva – di questo disturbo, Biutiful è un film rifrangente, che sputa il bozzolo di pelo sotterrato nel fondo di noi stessi proprio come fa il gufo quando muore. La pellicola mette in mostra, nella parte della donna, una grande attrice di teatro argentina, Maricel Álvarez, dal talento straordinario e per la prima volta sullo schermo.

La storia di Uxbal insegna prima di tutto che il dolore, oltre ad essere onnipresente nella vita, è una qualità fondante e da non dissipare, con tutte le sue contraddizioni, squisitamente e invariabilmente umane che lo sottendono. Una qualità che chi si rende capace di esperire, riesce, proprio nel momento topico della morte, a far unire quei due mondi che il regista ha disegnato con due spirali: “Una è la spirale della vita quotidiana fuori controllo, che muove dall’interno verso l’esterno. L’altra è la spirale del cuore di Uxbal, che procede dall’esterno verso l’interno. Entrambe unite da una linea: questa rappresenta lo spirito.”

Essere destinati alla morte ed incontrare il proprio padre in sogno, tra il “rumore del mare” e la neve, è un’esperienza unica e magica, soprattutto se la riproduzione dell’onda è soprannaturale, come nella dimensione onirica che lega Uxbal al padre. Un po’ come le farfalle del soffitto, svanite nel nulla, oppure la salma riesumata che oppone a Uxbal quel volto scorto nella sua visione: identico e reale e, sebbene martoriato dal tempo, reso meno atroce per il balsamo che l’ha conservato solo per farsi vedere da Uxbal, per farsi “riconoscere” da quel figlio cui struggeva la sua mancanza.

Ad ora la migliore prova di Alejandro González Iñárritu in assoluto: un percorso che si snoda labirintico con la guida di un uomo della notte, di un rivoluzionario dell’intimità, dentro e fuori di sé, accompagnandoci in questa borgesiana casa di Asterione, chiunque noi siamo.

Pubblicato in: 
GN33 Anno III 29 dicembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

Biutiful

REGIA: Alejandro González Iñárritu
SCENEGGIATURA: Alejandro González Iñárritu, Armando Bo, Nicolas Giacobone
ATTORI: Javier Bardem, Maricel Álvarez, Eduard Fernández, Diaryatou Daff, Cheng Tai Sheng, Luo Jin, Guillermo Estrella, Rubén Ochandiano, Félix Cubero, Blanca Portillo

Uscita al cinema 04 febbraio 2011

FOTOGRAFIA: Rodrigo Prieto
MONTAGGIO: Stephen Mirrione
MUSICHE: Gustavo Santaolalla
PRODUZIONE: MENAGE ATROZ, MOD PRODUCCIONES in coproduzione con IKIRU FILMS
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: Messico 2010
GENERE: Drammatico
DURATA: 138 Min
FORMATO: Colore

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