Burrowing. Quattro personaggi in cerca di serenità

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
Burrowing. Locandina film

Presentato in occasione della 59° Edizione del Berlinale Film Festival del 2009, "Burrowing" (Man tänker sitt) è il primo lungometraggio realizzato dai registi esordienti Henrik Hellström e Fredrik Wenzel, riproposto recentemente in streaming sulla piattaforma di MyMovies in lingua originale con sottotitoli.

Il film è un'osservazione puntuale e silenziosa dei movimenti e dei pensieri di un bambino di undici anni di nome Sebastian, che, significativamente, all'inizio si trova nei pressi di un lago vicino ad un boschetto nelle vicinanze del suo quartiere – in Svezia – dove riflette sul fatto che sia "...una sciocca pretesa quella di parlare in modo che tutti capiscano, perchè nemmeno la natura ha una sola compresione".  
Con l'innocenza e la purezza della sua giovane età, osserva con attenzione tutto ciò che lo circonda: le piccole cose della natura come i comportamenti dei propri vicini.

Prende in considerazione, in modo particolare, alcuni di essi: Jimmy, un ragazzo insicuro e instabile che abita in casa dei genitori con un figlio piccolo; Anders, un altro ragazzo che ha una propria casa e quindi una collocazione, ma oppresso dal difficile rapporto con il padre; infine Misha, un uomo che si è traferito lì da anni, ma non è mai riuscito ad instaurare un rapporto con gli altri abitanti.
Ognuno di essi, per motivi diversi e personali, è solo, incapace di comunicare, di esprimersi, di accettare consigli e scambi di opinioni, in un'atmosfera di incertezza e immobilità. Sono personaggi che, sulla scena della vita quotidiana, non riescono ad identificarsi, a trovare realmente un proprio ruolo, sono quasi "inadeguati".
Lo stesso protagonista, il bambino che osserva ciò che lo circonda con interesse e amarezza, è solitario, gioca raramente con un gruppo di bambini del quartiere, ma non si sente in sintonia con loro, tanto che passa la maggior parte del tempo a camminare senza meta nelle strade del vicinato oppure nel bosco lì vicino, a contatto con la natura.

Le sue riflessioni sono talvolta semplici riferimenti a ciò che capita intorno a lui, ma anche ai comportamenti delle persone fino ad una spontanea indagine psicologica della loro realtà, delle problematiche e delle difficoltà nel rapporto con gli altri.
La macchina da presa segue il bambino nei suoi spostamenti, spesso rimanendo alla sua altezza proprio per mostrare il mondo che lo circonda con il suo punto di vista.

Le inquadrature sono lunghe e lente, quasi come se volessero far apprezzare allo spettatore ogni più piccolo elemento che vi entra a far parte, soprattutto naturale.
Questa scelta registica è legata al ruolo che viene attribuito alla natura incontaminata dai diversi personaggi: tutti loro, infatti, consapevoli dei propri errori, delle problematiche con se stessi e con gli altri, quasi per purificarsi e ritrovare un po' di serenità si allontanano dalla civiltà del quartiere per entrare in contatto con l'ambiente naturale, il profondo verde del bosco e la superficie piatta e calma del lago al tramonto.
Immersi in un paesaggio rassicurante, ognuno di essi sembra ritrovare la pace interiore precedentemente perduta e l'acqua del lago, in particolare, viene quindi investita di una profonda funzione catartica, purificatrice.
Queste meravigliose scene naturali sono accompagnate da colonne sonore corali e "spiritualizzanti", che donano al film un'armonia mistica ed eterea, pur essendo raccontati fatti concreti e quanto mai reali.
Lo stesso bambino protagonista, alla fine del film, seguendo il suo istinto, si immerge solitario nelle acque del lago, riflettendo sul fatto che "La testa è un organo con il quale scavare, come fanno gli animali con le zampe. So che la più ricca vena è qui da qualche parte, cercherò di scavare qui..", quindi con la consapevolezza che la risposta alle sue tante domande può essere in qualche modo trovata a contatto con la natura.

I registi esordienti Hellström e Wendel, quindi, mostrano con il loro primo lungometraggio, la dimensione di una società in crisi, in cui gli individui non riescono a riconoscere se stessi nè a stabilire contatti equilibrati con gli altri, con il punto di vista di un bambino che osserva la piccola comunità del proprio quartiere, micro-cosmo di una realtà collettiva.
Il giovanissimo Sebastian viene reso il testimone puro e spontaneo di un profondo disagio interno alla società, che è in grado di comprendere e di commentare, con semplicità a partire dalle piccole cose, proprio in quanto è lui stesso una figura solitaria ed è proprio questa solitudine che gli permette, come un "veggente", di guardare il mondo che lo circonda con gli occhi aperti, di capirne le sfaccettature.

A mio avviso, "Burrowing" – facendo luce su un promettente ed emergente cinema svedese – è un film bello e toccante, in cui la presa diretta sui fatti quotidiani viene accompagnata da una riflessione antropologica e sociologica priva di buonismi, caratterizzata piuttosto da un sottofondo di amarezza.
In una dimensione lirica e contemplativa, grazie anche alle colonne sonore, unico cardine a cui appoggiarsi per ritrovare la serenità è la natura, instaurando quindi un profondo legame con le riflessioni di Henry D. Thoreau, citato in apertura del film e la cui frase più famosa e significativa era stata espressa anche dal professor Keating (Robin Williams) nel bellissimo film di Peter Weir "L'attimo fuggente" (1989).
"Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto." ("Walden, ovvero La vita nei boschi", 1854)

Pubblicato in: 
GN4 Anno V 26 novembre 2012
Scheda
Titolo completo: 

Burrowing (Man tänker sitt)

REGIA: Henrik Hellström, Fredrik Wenzel
ATTORI: Sebastian Eklund, Jörgen Svensson, Hannes Sandahl, Marek Kostrzewski, Bodil Wessberg, Silas Francéen

Proiettato sulla piattaforma streaming “MyMovies Live!” da mercoledì 31 ottobre 2012.

MUSICHE: Erik Enocksson
PRODUZIONE: Cinepost Studios, Fasad, Film i Halland
PAESE: Svezia 2009
GENERE:  Drammatico
DURATA: 76 Min.
FORMATO: Colore

NOTE: Presentato in occasione della 59° Edizione del Berlinale Film Festival.