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Prendiamo questa volta in considerazione un'opera senza dubbio particolare, affascinante, scritta da un grande della storia della musica: "Le Sette ultime Parole di Cristo sulla Croce" scritte da Haydn nel 1785 e concepito come composizione orchestrale da eseguirsi nel contesto della settimana santa.

La versione ascoltata di cui parleremo è quella per quartetto d'archi e voce, realizzata da un autore vivente, José Peris Lacasa, organista onorario nella Cappella del Palazzo Reale di Madrid, e registrata in quest'occasione dal prestigioso Quartetto Henschel con il mezzo soprano Susanne Kelling per l'etichetta Challenge Classic in prima registrazione mondiale.

Composizione particolare si diceva, perché si tratta di un unicum nel repertorio della musica sacra. Siamo abituati ad ascoltare oratori, messe, passioni, cantate, ma in questo caso il brano è stato concepito come integrazione alla lettura e commento, appunto, delle sette ultime parole pronunciate secondo dalla tradizione da Cristo sulla croce.

Nel 1785 Haydn ricevette da un ecclesiastico spagnolo l'incarico di comporre un lavoro sinfonico da eseguirsi come intermezzo musicale durante le Meditazioni del Venerdì Santo che si tenevano nella Cattedrale di Cadice in Andalusia. Le Meditazioni avevano come argomento le "Sette Ultime Parole di Cristo sulla Croce". Haydn compose sette sonate in tempo molto lento, precedute da un'Introduzione e concluse da un “Terremoto” che rompe la tensione generata dalla sequenza delle sonate. L'eccezionale vena creativa di Haydn anche in quest'occasione, produsse una composizione che ebbe immediatamente grandissimo successo, al punto tale che lo stesso autore ne predispose altre versioni, una in forma di grande oratorio per soli, coro ed orchestra, una per pianoforte solo, una per quartetto d'archi, nella quale ogni numero è preceduto dalle parole di Cristo nella versione latina.

Nella versione di Peris, in questo caso registrata, la voce si inserisce come “quinto strumento” nel contesto musicale e non come semplice declamazione parlata, contribuendo ulteriormente a creare un'atmosfera ed un pathos senza dubbio coinvolgente, merito anche della splendida voce di Susanne Kelling, che completa magnificamente l'interpretazione del Quartetto Henschel, formato da Christoph e Markus Henschel (violini), Monika Henschel (viola) e Mathias Beyer-Karlshøj (violoncello), che avevano già interpretato il brano in occasione della “prima” spagnola nel 2008.

Da segnalare infine che gli stessi esecutori hanno eseguito il brano, presente l'autore, il 19 marzo 2010 al cospetto di Papa Benedetto XVI in un concerto in suo onore come “regalo” in occasione del suo onomastico. Sicuramente un CD da collezionare ed ascoltare con l'attenzione che merita.