Dune. Un'epopea per il nuovo millennio

Articolo di: 
Elena Romanello
dune

E' disponibile su piattaforma e per l'home video l'atteso Dune, prima parte della saga cinematografica con cui Denis Villeneuve adatta i romanzi con cui Frank Herbert ha cambiato la fantascienza moderna.

Non è la prima volta che il cinema si interessa al mondo di Dune, molti ricordano il film cult anni Ottanta di David Lynch, ancora oggi molto interessante, e qualcuno ha presente anche l'interessante miniserie di inizio Millennio, con vecchie glorie e allora debuttanti, come James McAvoy.

Il Dune del nuovo Millennio è sontuoso, ricorda ed omaggia David Lynch in alcune scene, parte in maniera lenta e poi prende man mano ritmo, costruendo una storia di giochi di potere e di scontri di civiltà, eterna ed attualissima, intorno al pianeta di Arrakis, desertico ma dove c'è una spezia che dà il potere.

Metafora delle lotte tra potenze, romanzo di formazione, affresco che ha ispirato opere che spaziano da Star Wars a Game of Thrones e a cui il film si rifà non poco: Dune è questo e molto altro, senza cedere a facili mode politicamente corrette, rispettando il testo originale e rivolgendosi ad un pubblico variegato e di più età.

Il cast è efficace, Timothée Chalamet è sempre più bravo oltre che accattivante nella pare del giovane Paul Atreides, ottima Rebecca Ferguson nei panni di Jessica, madre di Paul, tra gli altri si distinguono la veterana Charlotte Rampling come Gaius Helena Mohiam, Stellan Skarsgård nel ruolo del perfido barone Harkonnen, l'affascinante Jason Momoa che è il fido Duncan Idaho e Javier Bardem nella parte del predone Stilgar.
Tutto questo in attesa della seconda parte, visto che il film termina in maniera aperta, dopo aver portato nelle sabbie di Dune, un qualcosa che resta comunque negli occhi e nell'immaginario.

Pubblicato in: 
GN15 Anno XIV 16 febbraio 2022
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Autore: 
Elena Romanello
Anno: 
2022