Edgar e Allan Poe. Lo shojo manga gotico di Moto Hagio

Articolo di: 
Elena Romanello
Moto Hagio

Gli shojo manga, i fumetti per ragazze e donne, sono a detta di molti il filone dei fumetti del Paese del Sol levante più interessanti e ricchi di tematiche: il padre di tutto è stato ancora una volta Osamu Tezuka, ma chi ha inventato il genere creando la ricchezza di storie è un gruppo di autrici tra anni Sessanta e Settanta come Riyoko Ikeda, Yumiko Igarashi, Waki Yamato e Moto Hagio.

A differenza delle sue colleghe, ampliamente frequentate dall'editoria di fumetti nostrana, di Moto Hagio non è uscito granché nel nostro Paese finora, se si esclude il fantascientifico (siamo in dieci!). Alcuni anni fa, per cui è oltremodo interessante che la Ronin si sia decisa a proporre Edgar e Allan Poe, shojo horror e gotico molto interessante, in una miniserie di tre volumetti su modello originale, dal senso di lettura alla sovracoperta.

L'autrice omaggia chiaramente con il nome dei suoi personaggi il padre del genere gotico e horror (ma anche del giallo, con I delitti della rue Morgue), anche se la storia segue il filone dei vampiri, e risale, ironia della sorte, allo stesso periodo in cui oltre oceano Anne Rice riscriveva lo stesso genere con la sua saga incentrata su Lestat.

Come Lestat, anche Edgar è eternamente prigioniero nel corpo di un ragazzo, dal Settecento, quando entrò in una famiglia di vampiri antichissimi, ricevendo il dono dell'immortalità, che per lui ha funzionato, a differenza dell'amata sorella Marybell, destinata ad una fine precoce dopo una stagione di eterna ma fragile giovinezza.

Moto Hagio racconta la storia di questo immortale, malinconico e temibile, saltando da un'epoca all'altra, da un episodio all'altro, dal Settecento al Novecento, in un mondo fuori dal tempo, in mezzo a rose e castelli, e c'è chi tra i mortali è capace di rimpiangere. Una storia affascinante, all'inizio non facile da seguire ma via via più interessante, che riprende il disegno curato e idealizzante degli shojo degli anni Settanta, coniugato con una grande cura degli ambienti, romantici e inquietanti, in cui si svolge la vicenda.

Edgar e Allan Poe piacerà senz'altro a chi ama gli shojo anni Settanta anche quando non sono incentrati su orfanelle e romanzoni storici, ma anche a chi è interessato al genere horror e gotico: i vampiri hanno sempre un grande fascino, e qui non soffrono delle riletture e semplificazioni di cui sono rimasti loro malgrado un po' vittime nella letteratura per ragazzi degli ultimi anni.

Ancora una volta si parla in queste pagine di fugacità della vita e dannazione dell'immortalità, di desiderio e paura di vivere in eterno, di rimpianto e spavento, tutti argomenti con cui Moto Hagio sa confrontarsi molto bene, e c'è da sperare che arriveranno anche altre sue opere, in cui ha toccato un po' vari generi, con uno sguardo d'attenzione per il genere fantastico.

Da leggere anche l'introduzione di Giorgio Amitrano, professore di giapponese all'Università di Napoli l'Orientale e grande conoscitore della cultura nipponica, anche di quella contemporanea,che esamina la cultura degli shojo manga, reinterpretata ottimamente da Banana Yoshimoto ma che in Moto Hagio ha trovato alcuni dei suoi punti più alti e interessanti.

Pubblicato in: 
GN7 Numero doppio Anno IV 19 dicembre 2011
Scheda
Autore: 
Moto Hagio
Titolo completo: 

Edgar e Allan Poe (Ronin Manga)

Tipologia: Manga
Genere: Shojo
Disegnatore: Moto Hagio
Scrittore: Moto Hagio
Lingua di stampa: Italiano
Stato di pubblicazione: In Corso
€ 7,90 Editore: Ronin Manga