Il Gatto con gli stivali seconda parte. Come realizzare l'Ultimo desiderio

Articolo di: 
Teo Orlando
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Era il 2011 quando uscì Il Gatto con gli stivali, film d'animazione dedicato a un gatto antropomorfo di lingua spagnola (e per questo gran bevitore di leche) che prende il nome dal suo caratteristico paio di stivali, ispirato molto liberamente a una celebre fiaba dello scrittore francese Charles Perrault (che a sua volta attinse agli italiani Giovanni Francesco Straparola e Giambattista Basile).
Per la prima volta dopo più di dieci anni, la DreamWorks Animation (distribuzione Universal Pictures), con la produzione affidata a Mark Swift, presenta un nuovo capitolo della saga (che si intreccia con quella dell'orco Shrek, di cui si può considerare una sorta di spin-off), Il Gatto con gli stivali: l'ultimo desiderio (The Last Wish), in cui il Gatto, da audace fuorilegge, decide di riscoprire la sua passione per il pericolo; il desiderio di una vita all'insegna della rinuncia alla prudenza prende il sopravvento. E, fedele alla saga originaria, il Gatto dispone di ben nove vite, otto delle quali ha però già bruciato. Per riottenerle, si accinge a una grande impresa.

Il film è diretto da Joel Crawford e Januel Mercado, che hanno attinto a una sceneggiatura di Paul Fisher e Tommy Swerdlow, basata su una storia di Swerdlow e dello scrittore del primo film, Tom Wheeler. Benché si tratti di un film di animazione, esiste una sorta di "cast vocale" che dà le voci alle figure animate: così Antonio Banderas interpreta il Gatto (e lo doppia pure nella versione italiana!) e Salma Hayek è Kitty Softpaws.

il film comincia come una sorta di quest, ossia di viaggio avventuroso che il Gatto con gli stivali vuole intraprendere alla ricerca del mistico Ultimo desiderio e per ripristinare le otto delle sue nove vite perse mentre sfuggiva ai nemici che volevano dargli la caccia.  Lo ritroviamo 11 anni dopo le avventure del primo film, mentre si sveglia dopo la sua ottava morte e si rende conto che gli resta una sola vita. All’improvviso, il nostro felino si chiede se ha perso definitivamente il suo amuleto, e con esso la vera essenza di ciò che fa di lui il Gatto con gli Stivali. Per Margie Cohn, presidente di DreamWorks Animation, “è stato l’inizio perfetto per un personaggio così teatrale come il Gatto con gli Stivali”. Perché, in fondo, a parere della produttrice, "il Gatto è un epico avventuriero che ride in faccia al pericolo. Adesso che ha provato la paura per la prima volta, sarà in grado di superare quella vulnerabilità per ritrovare il suo amuleto?”.

Rimanendogli una sola vita, il Gatto dovrà ricorrere all'aiuto di colei che è stata la sua partner ma anche la sua nemesi: l'affascinante Kitty Softpaws (in italiano, "zampe di velluto"). Ma, colpo di scena, per realizzare la loro impresa, il Gatto e Kitty troveranno l'aiuto di un cagnolino randagio, Perrito, travestito maldestramente da gatto. Con lui, un malconcio, loquace e gioioso randagio, i due felini, per ritrovare la Stella dei Desideri, dovranno affrontare avversari pericolosi e malvagi, come Riccioli D'oro  (Goldilocks) e la Famiglia Criminale dei tre Orsi, il terrificante cacciatore di taglie, ossia il Grande Lupo Cattivo (Big Bad Wolf, una sorta di controfigura della morte) e Big Jack Horner, che si rivelerà il vero grande villain della situazione, dato che, come ogni cattivone che si rispetti, mira a diventare il padrone del mondo grazie alla mappa che dovrebbe condurlo alla Stella dei Desideri, la cui magia gli conferirebbe un potere illimitato.

È notevole, come qualcuno noterà, che  per la struttura narrativa del film, Crawford e Swift si sono basati su uno spaghetti-western del regista italiano Sergio Leone, ossia Il buono, il brutto e il cattivo, dove un prezioso tesoro è oggetto di contesa da parte di criminali agguerriti. Ma per i toni del film si riscontrano vari livelli: si va da una certa cupezza, tipica delle fiabe dei fratelli Grimm o di Perrault, all’umorismo scanzonato.

L'ispirazione per lo stile di animazione del film proviene da un film del Marvel Cinematic Universe, ossia Spider-Man: Into the Spider-Verse della Sony Pictures Animation, che gli conferisce uno stile visivo estremamente peculiare: ricorda le illustrazioni dei libri di fiabe, ma filtrate dalle nuove tecnologie, con strepitosi effetti cromatici. Di grande suggestione sono anche le musiche, dove il regista ha attinto alle tradizioni musicali classiche iberiche e messicane, con un omaggio particolare alla cultura spagnola del flamenco, per connotare riferimento il Gatto con gli Stivali, e alla tradizione messicana, per Kitty ‘Zampe di Velluto’. Il regista ha inoltre fatto ricorso a un’orchestra di 10 chitarre, che ha permesso di riarrangiare anche brani classici, come The End dei Doors, riletta da Dan Navarro.

Pubblicato in: 
GN6 Anno XV 7 dicembre 2022
Scheda
Titolo completo: 

Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio

Titolo originale:    Puss in Boots: The Last Wish
Lingua originale:    Inglese, Spagnolo, Ucraino
Paese di produzione:    Stati Uniti d'America
Anno:    2022
Durata:    102 min
Genere:    animazione, avventura, commedia, fantastico, sentimentale
Regia:    Joel Crawford
Soggetto:    Il gatto con gli stivali di Giovanni Francesco Straparola
Sceneggiatura:    Paul Fisher
Produttore:    Mark Swift
Produttore esecutivo:    Chris Meledandri
Casa di produzione:    DreamWorks Animation
Distribuzione in italiano:    Universal Pictures
Montaggio:    James Ryan
Musiche:   Heitor Pereira
Scenografia:    Nate Wragg
Doppiatori originali
Antonio Banderas: Gatto con gli stivali
Salma Hayek: Kitty "Zampe di Velluto"
Olivia Colman: Mamma orso
Harvey Guillén: Perrito
Samson Kayo: Piccolo orso
Wagner Moura: Grande lupo cattivo
Antony Mendez: Dottore
John Mulaney: "Grande" Jack Horner
Florence Pugh: Riccioli d'Oro
Da'Vine Joy Randolph: Mama Luna
Ray Winstone: Papà orso
Conrad Vernon: Zenzy
Doppiatori italiani
Antonio Banderas: Gatto con gli stivali
Francesca Guadagno: Kitty "Zampe di Velluto"
Riccardo Suarez: Perrito
Simone Mori: Dottore
Alessandro Budroni: Grande lupo cattivo
Margherita De Risi: Riccioli d'oro
Angela Brusa: Mama Luna
Roberto Pedicini: Papà orso
Fabrizio Apolloni: Zenzy
Marco Mete: Grillo Parlante