Ghostbusters Legacy. Tra passato e presente

Articolo di: 
Elena Romanello
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Una delle tante vittime illustri cinematografiche delle restrizioni decise dal governo è Ghostbusters: Legacy, seguito ufficiale di uno dei cult assoluti degli anni Ottanta, uscito brevemente al cinema e ora disponibile per l'home video e su piattaforma.

Del resto, ormai la fruizione dei film sta cambiando, e Ghostbusters: Legacy non è meno godibile se visto a casa, in poltrona o sul divano, da soli o in compagnia, senza dover mettere mascherine o sottostare a lasciapassare vari.
Ghostbusters: Legacy è un titolo che può mettere d'accordo più generazioni.

Callie Spengler, mamma single dei due adolescenti Trevor e Phoebe, ha seri problemi economici e scopre che suo padre Egon, da lei mai conosciuto, è morto a Summerville dell'Okhlahoma dove viveva e che se non altro le ha lasciato una casa. A Summerville, Callie a prima vista rimarrà delusa, mentre Trevor troverà lavoro in un fast food attirato da una cameriera e Phoebe si dedicherà ai suoi studi da scienziata, ma presto scopriranno che Egon aveva non pochi segreti, legati al suo passato di acchiappafantasmi a New York. E i fantasmi esistono, e hanno scelto Summerville come nuovo punto focale dove manifestarsi.

Ghostbusters: Legacy è diretto da Jason Reitman, il figlio di Ivan, regista del cult anni Ottanta, e la scelta di ambientare questa nuova vicenda nella cittadina di Summerville strizza l'occhio a chi ha come immaginario di riferimento serie che spaziano da The X-Files a soprattutto Stranger things, e non è un caso che Trevor sia interpretato da Finn Wolfhard, Mike nella serie di culto su Netflix.  
Nello stesso tempo, il film cita il Ghostbusters anni Ottanta, omaggiando i fantasmi più famosi e classici della storia, in una nuova cornice, il compianto Harold Ramis, Egon Spendler, a cui è affidato un sipario che non manca di far venire un groppone in gola a chi era ragazzino allora, e riportando gli acchiappafantasmi in una scena che strappa un applauso a scena aperta.

Un film, quindi, per tutta la famiglia, per nostalgici ma anche per chi ama l'immaginario fantastico di oggi, per nerd, forse un po' lento all'inizio, ma che poi da metà in poi dona divertimento, fuochi d'artificio, risate e commozione. E a casa il problema di alzarsi prima dei titoli di coda c'è meno, ma va visto fino alla fine, perché ci sono due begli omaggi in conclusione che fanno presagire ulteriori sviluppi. E la cosa non dispiace certo né ai ragazzi di oggi, né soprattutto a quelli di ieri. 

Pubblicato in: 
GN14 XIV Anno 9 febbraio 2022
Scheda
Anno: 
2022