La guerra civile spagnola raccontata da Patrick McGrath

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
lampada

I grandi scrittori, grazie alla finzione letteraria, riescono a rappresentare un periodo storico doloroso e le tragedie civili e politiche che lo hanno, in modo drammatico, segnato. È questo il merito di Patrick McGrath, scrittore e intellettuale di statura internazionale, che nel suo ultimo libro, intitolato La lampada del diavolo, ed edito dalla casa editrice La Nave di Teseo, racconta quanto accade in Spagna nel 1975, mentre il Generale Francisco Franco, malato e ormai vecchio, era in fin di vita e si profilava all’orizzonte  la fine della dittatura e la transizione democratica in questo Paese.

Nel libro il protagonista della narrazione è un anziano poeta, Francis Mcnulty. Da giovane Francis maturò la decisione di aderire alle brigate internazionali, quando il mondo sembrava andare alla malora e verso la rovina e la devastazione morale, pur di fermare nel 1936, durante la guerra civile che divise la Spagna in un duro e cruento conflitto ideologico, i falangisti e impedire il trionfo del fascismo.

Francis, che ha pubblicato diversi volumi di poesia, è uno scrittore e intellettuale raffinato, studioso di Whitman e Yeats, Poe e Swinburne. Un giorno vede apparire nel giardino della sua elegante casa, situata a Cleaver Square, la figura di un vecchio, che riconosce essere il dittatore spagnolo Francisco Franco. Destando sentimenti di sconcerto nella figlia Gilly, che sospetta e teme che il padre con l’avanzare della età stia perdendo la lucidità e sprofondando nella follia, Francis appare ai suoi familiari tormentato ed angosciato.

Ha sempre avuto una immagine precisa e nitida del dittatore spagnolo, che gli appariva come l’epitome della banalità, per il modo lezioso con cui si muoveva e camminava in pubblico e per avere dato la dimostrazione di possedere un cuore sanguigno formato dalla pietra dura. Infatti, e la vicenda al centro del romanzo è ambientata nel 1975, il dittatore, per punire i responsabili dell’attentato costato la vita al suo più stretto collaboratore ed erede designato, l'ammiraglio Luis Carrero Blanco, non ha esitato a condannare a morte i due cittadini baschi, ritenuti gli autori del feroce delitto.

In un dialogo straordinario, il poeta, che durante la guerra civile spagnola aveva guidato un'autoambulanza e partecipato alle azioni di difesa di Madrid assediata dai falangisti, rivolgendosi al dittatore, malato e in procinto di morire, gli ricorda cosa accadde nel 1937 a Bilbao e a Guernica. Perché ha scatenato il terrore in Spagna durante la guerra civile? – Chiede Francis al dittatore Franco. Perché  non ha compreso che la guerra scatena una serie di effetti devastanti, la cui conseguenza è il trionfo del principio del disfacimento etico? Perché provocare tutti quei morti, quando la guerra  civile in Spagna era già terminata e conclusa e il potere assoluto saldo nelle sue mani? Il dittatore, che appare al poeta in forma di Ghul, come un'entità soprannaturale, a questi interrogativi risponde sostenendo di essere nato per  comandare, che pensava che il suo destino e quello della Spagna fossero indissolubili, che i santi erano schierati a sostegno del suo disegno politico.

Il poeta, trovandosi  al cospetto di questo spettro, che gli chiede conto della sua partecipazione giovanile al conflitto del 1936, osserva lucidamente che la Spagna alla metà degli anni settanta non solo non è riuscita a diventare uno stato moderno, ma è scivolata e precipitata sempre più in un nuovo medioevo, a causa della   pratica truce e feroce  della tortura, della limitazione della libertà di pensiero e dei  suoi inutili  pogrom. In un primo momento, Francis Mculty, che pure aveva accettato di raccontare la sua esperienza giovanile in Spagna ad alcuni giornalisti, oppone un netto rifiuto e preferisce completare la composizione di alcune liriche, al cui centro vi è la rappresentazione di quella tragica vicenda storica. In un secondo momento, sollecitato dalla figlia Gilly, che teme per la sua salute mentale, inizia a conversare in un locale pubblico, collocato vicino a Westminster, con il giornalista Hugh Supple, collaboratore del Manchester Guardian.

Si chiede l’anziano poeta, conversando con il giornalista, per quale motivo il dittatore spagnolo si sia manifestato nella casa di un reduce della guerra civile,  assumendo le sembianze soprannaturali di un Ghul del deserto. Per gli studi che ha compiuto, il Ghul si presenta come l'espressione dello spirito di una determinata epoca storica.  Ai suoi occhi, anche se sta per morire, il dittatore spagnolo gli appare come un mostro morale. Per spiegargli cosa voglia significare il principio  del disfacimento etico prodotto e scatenato dalla guerra, Francis racconta al giornalista che da giovane, come conducente di un'autombulanza, ha assistito e potuto constatare quanto possa essere cruenta e terribile la guerra, che provoca distruzione, morte, dolore e disperazione.

Francis, in preda alla emozione, ricorda la sfilata  a Barcellona di ciò che rimase delle Brigate Internazionali lungo le Ramblas, con la pasionaria, celebre figura della resistenza spagnola contro i falangisti, che invitava i partecipanti ad essere orgogliosi per avere difeso la democrazia e la civiltà minacciate  dai fascisti. Poi, parlando al giornalista delle sua strane e stupefacenti visioni e apparizione del generalissimo, l’anziano poeta ammette  di essere perseguitato più che da una entità soprannaturale,  dal suo stesso riflesso, ossia non da un essere esterno alla sua mente, ma un'ossessione sorta nella sua psiche. Il famoso gioco del doppio. Infatti riconosce di possedere una personalità scissa, che dipendeva da un'anima romantica, dovuta alla sua attività di poeta e scrittore, ed un'anima popolare, derivante dall'educazione ricevuta in Inghilterra.

Racconta al giornalista, e questa è la parte più bella sul piano letterario del libro, di avere aiutato il medico Doc Roscoe a compiere diversi interventi chirurgici, uno dei quali in favore di un ufficiale falangista. Narra il modo in cui trasse in salvo una bambina, rimasta intrappolata sotto le macerie in seguito ad un bombardamento, che divenuta adulta, Dolores Lopez, avrebbe vissuto nella sua casa di Londra. Il poeta, e questo spiega la sua angoscia, il suo dolore e il suo senso di colpa, ricorda di essere stato rinchiuso in prigiona dai falangisti insieme con il medico chirurgo Doc Roscoe. In seguito entrambi, con un processo sommario e senza la possibilità di difendersi, vennero condannati a  morte.  Al momento della fucilazione, Francis Mcnulty venne scambiato per il medico Doc Roscoe, e per questo riuscì a sfuggire all'esecuzione capitale.  Francis in un momento molto doloroso evoca il momento in cui ha compreso la natura dell’errore commesso quando dal monastero, in cui era detenuto, venne trasferito a Malaga, prima di salpare su di una nave  da   Barcellona per fare ritorno  a Londra.

Francis, tormentato dal senso di colpa, al giornalista Hug Supple confessa che aveva in passato preso la decisione di non rientrare mai più in Spagna.  In seguito al matrimonio tra sua figlia Gilly e Sir Percy Gauss, un influente dirigente del partito conservatore inglese, Francis, proprio mentre Francisco Franco sta per spegnersi, decide di seguire i novelli sposi in Spagna. Bella e commovente è la descrizione dei Capricci di Goya, i celebri disegni di questo genio della pittura, osservando i quali Francis viene colpito da figure umane che si muovono in un paesaggio desolato e triste e vuoto, in cui  gli pare di vedere raffigurata la condizione degli anziani ai quali la vita ha tolto ogni speranza ed illusione di felicità.

Il titolo del libro, La lampada del diavolo, si riferisce a un celebre dipinto di Goya,  in cui un uomo deve alimentare la fiamma incessantemente per impedire che il diavolo gli sottragga l’anima. Questo è un libro molto importante poiché ricorda al lettore del nostro tempo cosa abbia significato per una generazione contrastare l’avanzata e il trionfo del fascismo e del totalitarismo. Infatti osservando la Valle dei caduti, al di sotto della quale vi è la cripta in cui è stato inumato il generalissimo Franco, il poeta nota che per l’architettura fascista il valore dell’individuo in quanto persona era inesistente, visto che per l'ideologia fascista assumeva valore l’umanità intesa come massa informe da dominare. Un libro geniale e molto profondo.

Pubblicato in: 
GN8 Anno XIV 24 dicembre 2021
Scheda
Autore: 
Patrick McGrath
Titolo completo: 

La lampada del diavolo, Milano, La nave di Teseo, 2021.

Pagine: 272 - euro 19,00.