Innsbrucker Festwochen 2022. Silla, lo Stalin romano di Graun

Articolo di: 
Livia Bidoli
Silla

Le Innsbrucker Festwochen der Alte Musik hanno presentato un titolo operistico eccezionale in tre date: il 5, il 7 ed il 9 agosto il Tiroler Landestheater ha accolto Silla di Carl Heinrich Graun, con ben quattro controtenori la cui statura è indiscussa, a cominciare dalla star Bejun Mehta. Grazie al grande lavorio del Direttore artistico del Festival, Alessandro De Marchi, l'opera sul dittatore romano ha inaugurato la stagione operistica delle Festwochen con grande calore e successo di pubblico nella sua prima esecuzione moderna.

In nuce alla trama di Silla, c'è naturalmente una dialettica amorosa che ruota intorno ad Ottavia, di cui Silla si infatua e che rapirà grazie ai cattivi consigli di Crisogono, conflitto che Metello scioglierà riportando il dittatore alla ragione. Riassumiamo prima la trama di quest'opera in modo piu' ampio: Silla, dopo aver sconfitto il potente Mitridate re di Ponto ed altri nemici di Roma e spento la nascente guerra civile, torna a Roma e viene incoronato dittatore in Senato con pieni poteri. Innamoratosi della nobile Ottavia, figlia di Fulvia, la esige in sposa, nonostante scopra che lei invece ama ricambiata  un altro nobile romano, Postumio, di cui il dittatore ha perseguitato la famiglia. In un ditirambo di incontri e dissidi, Silla, invece di seguire il consiglio pacato del suo amico senatore Metello, segue l'intrigante Crisogono e rapisce Ottavia. A questo punto, dopo un fallito attentato di Postumio per liberare la sua amata, Silla viene a ragione convinto da Metello ad abbandonare i suoi propositi violenti e tutto finirà in un atto di clemenza e la restituzione dei pieni poteri al Senato e al popolo romano.

Carl Heinrich Graun (Wahrenbruck, 7 maggio 1704 – Rheinsberg, 8 agosto 1759), è stato maestro di cappella di Federico II di Prussia, il Grande (1712-1786) che ha scritto il testo versificato in italiano da Giovanni Pietro Tagliazucchi e composto da una sinfonia insieme a 22 numeri musicali strutturati in tre atti. L'imperatore aveva anche scritto i testi di altre figure all'apice del potere, come Coriolano e Montezuma.

La prima assoluta è avvenuta a Berlino alla Hofoper unter den Linden, il 27 marzo 1753. Già allora queste opere si dotavano di soprano e controtenori notevoli, sottolineiamo però la dotazione odierna con: Silla interpretato dal controtenore americano Bejun Mehta, che ha reso la performance brillante e coinvolgente, preciso ed accurato in tutti i singoli momenti dei suoi interventi; Metello interpretato da Valer Sabadus, rumeno naturalizzato tedesco, altra voce notevole e piu' virile di controtenore, dall'aspetto vigoroso e convincente; il tedesco Hagen Matzeit, che è sia controtenore sia baritono, intepreta con eleganza Lentulo; l'amato di Ottavia, ovvero Postumio, è il controtenore o sopranista spagnolo Samuel Mariño, che ha da poco firmato con Decca. Il tenore turco Mert Süngü, molto bene ha interpretato l'intrigante consigliere Crisogono.

I due soprano sono altrettanto di rara vocalità: Eleonora Bellocci è un'Ottavia dalla caratura vibrante, quasi sempre sulla scena, diamo rilevanza alle arie dall'atto secondo "No,no, di Libia fra l'arena" insieme a quella dall'atto terzo, "Parmi, oh no! Pur troppo, o Dio!", entrambe da brividi, ma l'intera sua performance è da urlo, ed i "bravo" dal pubblico si sono litigati lei e Mehta, meritatamente. Fulvia è interpretata da una rilevante Roberta Invernizzi, dalla carriera conosciuta e dalla sicurezza vocale e attoriale sulla scena.

La regia di Georg Quander, ex sovrintendente della Staatsoper unter der Linden di Berlino, si è dimostrata semplice e rigorosa, mentre la scenografia curata da Julia Dietrich è stata supportata con i fondali che riprendevano Roma e gli arredi pompeiani della Villa di Livia, con ai lati dei draghi che ricordavano simbolicamente le guerre in atto.

La Innsbrucker Festwochenorchester diretta splendidamente dal Maestro De Marchi ha  evidenziato la raffinatezza di una partitura fluida nella sua tripartizione, con evidenti eccellenze nei due corni barocchi (Alessandro Orlando e Claudia Pallaver) e negli archi di sopraffina esecuzione le loro parti (Konzertmeisterin Olivia Centurioni), carezzando il suono nei suoni pastorali appena accennati; eccelle al cembalo Chiara Cattani. Il secondo atto ha poi visto un sincronismo speciale tra orchestra e cantanti, sempre attenti a non superarsi vicendevolmente attratti da un'armonia di fondo per tutta la durata dell'opera, fino alla conclusione applaudita a gran richiesta dal pubblica festante, e con i cantanti usciti a tende scese e rutilanti nella festante gironda inneggiante e gioiosa.

Pubblicato in: 
GN40 Anno XIV 18 agosto 2022
Scheda
Titolo completo: 

Innsbrucker Festwochen der Alten Musik
46° edizione
12 luglio - 28 agosto 2022

Silla
opera di Carl Heinrich Graun
Libretto di Federico II
Libretto in italiano di Giovanni Pietro Tagliazucchi
Prima assoluta: Berlin, Hofoper unter den Linden, 27 marzo 1753

Una coproduzione con Osterfestspielen Schloss Rheinsberg

Alessandro De Marchi direttore
Georg Quander regia
Julia Dietrich scene e costumi

Innsbrucker Festwochenorchester

CAST
Bejun Mehta Silla
Eleonora Bellocci Ottavia
Roberta Invernizzi Fulvia
Hagen Matzeit Lentulo
Samuel Mariño Postumio
Mert Süngü Crisogono