Interstellar. Il wormhole di Kip Thorne

Articolo di: 
Livia Bidoli
Interstellar

Il nuovo film di Christopher Nolan parte dalle ricerche di Kip Thorne, fisico teorico che ha indagato i wormholes, i corridoi galattici che sono delle scorciatoie spazio-temporali (a livello ipotetico, mai confermate a livello scientifico: sono delle teorie). Da una lunga ricerca e dal progetto iniziale del fratello Jonathan Nolan, alla sceneggiatura insieme a lui, con un cast all-star a partire da Matthew McConaughey e Anne Athaway, questo kolossal della fantascienza è giunto nelle sale cinematografiche.

In un futuro distopico in cui l'agricoltura è a rischio e le coltivazioni divengono sterili per il clima degenerato – prima il grano poi il mais, in precedenza gli altri cereali base dell'alimentazione umana e così tutto l'indotto che ne deriva, pastorizia in primis – si segna la fine dell'umanità. Cooper (Matthew McConaughey) e la sua famiglia formata dal nonno Donald (John Lithgow), i due figli, la piccola Murph (Mackenzie Foy) e l'adolescente Tom (Timothée Chalamet) cercano di resistere coltivando la terra rimasta. Cooper è un ex pilota che, per uno strano fenomeno che studia perché la figlia nota un'anomalia gravitazionale, trova un centro Nasa sopravvissuto che continua ad effettuare ricerche interstellari per trovare un pianeta adeguato alla specie umana e quindi salvarla dall'estinzione. Cooper viene scelto per la missione e parte per un viaggio probabilmente senza ritorno mentre la figlia continua a non volerlo lasciare andare.

Il film è stato ideato col supporto del fisico teorico Kip Thorne, che ha scritto un libro sull'argomento centrale del film, ovvero i wormholes, le gallerie spazio-temporali che permettono “scorciatoie” tra distanze anni luce, superando la stessa velocità di quest'ultima: Black Holes and Time Warps: Einstein's Outrageous Legacy, (W W Norton & Company, 1994; in italiano diventa: Buchi Neri e Deformazioni Temporali: Il lascito oltraggioso di Einstein; disponibile in brossura con la prefazione di Stephen Hawking).  Il termine wormhole fu coniato dal fisico teorico americano John Archibald Wheeler nel 1957, ma era già stato teorizzato nel 1921 dal matematico tedesco Hermann Weyl. Al di là del fatto che l'esistenza dei wormholes - chiamati anche ponti di Einstein-Rosen o cunicoli spazio-temporali di Schwarzschild, che in realtà non sarebbero attraversabili - è Kip Thorne a teorizzarla, e che non sia assolutamente provata, è bene spiegare che sarebbe la gravitazione stessa a permetterla, o meglio le deformazioni gravitazionali, in quanto modificano l'asse spazio-temporale. Il tipo invece di wormhole attraversabile è quello di Lorentz, che permetterebbe appunto i viaggi nel tempo ipotizzati nel film. In ogni caso, ciò che è ancora impossibile nella realtà è possibile nella fantascienza e quindi le ipotesi studiate da Thorne (anche quella, nota come Teoria del Tutto - e su cui molti altri hanno scritto, a cominciare da Hawking - che univa meccanica quantistica e relatività generale), ad oggi ritenute del tutto incompatibili tra di loro, si risolvono nella pellicola adducendo anche sbalzi temporali straordinari (i sette anni terrestri rispetto ad un'ora nello spazio vicino ad pianeta con una gravità maggiore della terra) in presenza di buchi neri vicini, come quello fantasmagorico che terrorizza i nostri in Interstellar.

Interstellar è un film affascinante, non c'è che dire, soprattutto per le immagini: però notiamo un che di caotico nel presentare teorie ipotetiche di rara osticità e spiegarle a neofiti (anche noi giornalisti non scientifici), cosa che in qualche modo confonde. Ci fa un po' pensare poi ad una rilettura mista (e nebulosa) del Solaris di Tarkowskij, di Sunshine di Danny Boyle, di 2001 Odissea nello spazio di Kubrick per alcuni temi, dettagli e fotografia che in questo caso ha curato l'eccellente Hoyte Van Hoytema.

Attori da brivido, da McConaughey che fa il tipico americano semplice, fino alla Hathaway nel ruolo di intelligente figlia dello scienziato Brand, un astro della bravura di Michael Caine come Lithgow in quella del nonno Donald. Jessica Chastain nella parte di Murph è un'adulta convincente e Casey Affleck ben si presenta in quella dello spaurito e poco saggio Tom. Alla colonna sonora il decano Hans Zimmer.

Agli spettatori la susseguente, approfondita analisi, dalla teoria delle stringhe fino ai tomi di Thorne su buchi neri e cunicoli gravitazionali (il libro è indicato sopra) fino alla Teoria del tutto che vedremo anche nel prossimo film omonimo sulla storia dell'incredibile Stephen Hawking.

Pubblicato in: 
GN1 Anno VII 3 novembre 2014
Scheda
Titolo completo: 

Interstellar
Lingua originale inglese
Paese di produzione     Stati Uniti d'America, Regno Unito
Anno     2014
Durata 169 min
Colore  colore
Audio     sonoro
Rapporto 2,35:1
1,44:1 (sequenze IMAX)
Genere fantascienza, avventura, drammatico, mistero
Regia     Christopher Nolan
Soggetto Kip Thorne
Sceneggiatura Christopher Nolan, Jonathan Nolan
Produttore     Christopher Nolan, Emma Thomas, Lynda Obst
Produttore esecutivo     Jordan Goldberg, Jake Myers, Kip Thorne
Casa di produzione     Syncopy Films, Warner Bros., Paramount Pictures, Legendary Pictures, Lynda Obst Productions
Distribuzione (Italia)     Warner Bros.
Fotografia     Hoyte Van Hoytema
Montaggio     Lee Smith
Effetti speciali     John Kelso, Paul Franklin
Musiche     Hans Zimmer
Scenografia     Nathan Crowley
Costumi     Mary Zophres

Interpreti e personaggi
Matthew McConaughey: Cooper
Anne Hathaway: Amelia Brand
Jessica Chastain: Murph
Wes Bentley: Doyle
Michael Caine: Professor Brand
John Lithgow: Donald
Topher Grace: Getty
Casey Affleck: Tom
Matt Damon: Dr. Mann
Ellen Burstyn: Murph anziana
Mackenzie Foy: Murph bambina
Collette Wolfe: Miss Kelly
David Oyelowo: preside
William Devane: Membro del consiglio Nasa
Timothée Chalamet: Tom da giovane
Jeff Hephner: dottore
Leah Cairns: Lois
David Gyasi: Romilly
Elyes Gabel: scienziato

Uscita al cinema 6 novembre 2014