Malipiero. Prima registrazione mondiale dei Sei Concerti per piano e orchestra

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Paolo Vergari

La Phoenix Classics ha messo nel proprio catalogo la prima incisione mondiale dei Sei concerti per pianoforte e orchestra di Gian Francesco Malipiero (Venezia 1882-1973), eseguiti dall'Orchestra Filarmonica de Stat Iasi della Romania, diretta da Michele Santorsola e con il pianista Paolo Vergari.

Questa proposta è un'iniziativa di grande interesse e di alto livello culturale, in quanto propone brani di un grande musicista ingiustamente e inspiegabilmente dimenticato nei programmi delle stagioni dei concerti e dei teatri d'opera. Il grande direttore Gianandrea Gavazzeni, ricorda, sottolineandolo polemicamente, che i più grandi direttori del '900 hanno diretto sue opere, tra loro Furtwängler, Walter, Kussevitzkij e Mitropulos a cui è dedicato il 4°concerto del 1950 (Gianandrea Gavazzeni, Scena e controscena, ed. Rizzoli, Milano 1994).

Malipiero appartiene alla generazione nata negli anni '80 dell'800, che si pose come obiettivo, non tanto il ritorno alla musica strumentale, prendendo a modello Beethoven, Wagner o Brahms, come Martucci e Sgambati, piuttosto guardò al radicale rinnovamento del linguaggio musicale, inserendosi, così, nel grande cambiamento della musica europea all'inizio del '900. Vi appartennero Franco Alfano, Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti, Alfredo Casella e Gian Francesco Malipiero (cfr. Massimo Mila, Breve storia della musica, Piccola Biblioteca Einaudi,1963, 8° ed. aggiornata).Quest'ultimo fu sempre molto attento alle innovazioni dei musicisti europei mantenendo, però, sempre una sua spiccata originalità.

Nella sua giovinezza a Parigi, Malipiero conobbe la musica di Claude Debussy e fu presente alla prima della Sagra della primavera di Igor Stravinskij, da questa sua esperienza derivò una grande sensibilità verso il ritmo, il colore e la densità del suono, non disgiunte dalla complessità strumentale. Malipiero si indirizzò nella pratica di una grande libertà tonale e nell'uso dei modi antichi (scale musicali).

Lo studio e la riscoperta del canto gregoriano e della polifonia di Palestrina, così come dei grandi compositori come Claudio Monteverdi, Girolamo Frescobaldi, Arcangelo Corelli, Alessandro Scaralatti e Antonio Vivaldi, fu vissuta come un ritorno alla grande tradizione strumentale della musica italiana, non per una riproposizione antiquaria, ma allo scopo di trarre ispirazione per creare una nuova musica, svincolandosi dalla tradizione operistica ottocentesca.

La sua musica è basata sull'attenzione alla melodia legata alla vocalità, anche nelle composizioni strumentali, dove viene impiegato, non l'uso dello sviluppo tematico, bensì il libero susseguirsi  dell'invenzione melodica, usando la polifonia e il dialogo concertante degli strumenti. Malipiero  avversò profondamente il virtuosismo fine a sé stesso e puramente esibizionista del pianoforte, per cui la scrittura musicale della parte solistica è molto impegnativa, seppur sempre inserita nel discorso complessivo e dialogante con l'orchestra.

Se nei primi quattro concerti per pianoforte e orchestra di Malipiero sono evidenti i legami con Debussy e Stravinskij, nel 5° concerto si avvertono gli influssi dell'Espressionismo tedesco della Scuola di Vienna, (Schömberg, Berg), mentre fu sempre molto critico verso l'evoluzione neoclassica di Stravinskij, che considerava un ritorno al passato (cfr. di G.F. Malipiero, Igor Stravinskij, Edizioni Studio Tesi, Collezione Biblioteca, 1982).

L'interpretazione datane da Michele Santorsola è di alto livello interpretativo, in quanto pone in evidenza le caratteristiche del compositore, sottolineando la grande cantabilità, il ritmo e i vari aspetti delle sonorità delle partiture e della ricerca musicale del compositore. Altro aspetto estremamente positivo è l'intesa con  il pianista Paolo Vergari, interprete musicalmente sensibile, dotato di una grande tecnica e di un tocco che gli permettono di interpretare con grande autorevolezza non solo la parte di solista ma anche i brani per pianoforte solo che completano il cd (Risonanze per pianoforte solo - Hortus Conclusus - Cinque studi per domani). In conclusione segnaliamo anche l'ottima prestazione dell'Orchestra Filarmonica de Stat Iasi.

Pubblicato in: 
GN6 Anno II 18 gennaio 2010
Scheda
Autore: 
Gian Francesco Malipiero
Titolo completo: 

Sei concerti per pianoforte e orchestra
Orchestra Filarmonica de Stat Iasi della Romania
Direttore Michele Santorsola
Pianista Paolo Vergari
Doppio CD - 2007
Phoenix Classics