Megamind 3D. L'eterna lotta tra il Male e l'Accidia

Articolo di: 
Giuseppe Piacente
Megamind

In questo capolavoro d’animazione firmato da Tom McGrath (Madagascar, 2005)  due alieni sbarcano sulla terra quando sono ancora in fasce e si ritrovano costretti a fare i conti col nostro pianeta. Uno, MetroMan, pare il prototipo della perfezione. Muscoloso, invulnerabile, amato da tutti; una via di mezzo tra Elvis e Superman, che nella versione originale ha anche la voce di Brad Pitt.

L’altro atterra accidentalmente nel carcere di Metrocity e viene “adottato” dai detenuti, ma la vera disgrazia è che sconta un’infanzia passata all’ombra della sua popolarissima nemesi. Macrocefalo, mingherlino, con la pelle blu e qualche evidente difetto di pronuncia, ma maestro nel costruire armi e diavolerie ultratecnologiche.

Ancora giovane, il tenero alieno geek, in compagnia del suo unico amico Minion (un buffo pesce immerso nella sua boccia di vetro) decide di votarsi completamente al male con il nome di Megamind e di combattere MetroMan per mettere le mani su MetroCìty (o MetròCity, come dice lui). Inizia così una trafila infinita di fallimenti per Megamind, secondo il più classico canovaccio che vuole l’eroe vincente, il cattivo sconfitto e la bella reporter perfettamente consapevole che essere rapita dallo stesso Megamind sia pericoloso più o meno quanto andare al Luna Park.

Ma che succede però se il male, contro ogni previsione, ad un certo punto vince e l’eroe buono muore? Che accade se Metrocity si ritrova, da un giorno all’altro, nelle mani del cattivo? Caos e distruzione, certo. Mettiamo, però, che dopo un po’ il nostro villain si stanchi di tiranneggiare senza freni ed inizi a nutrire l’assurdo quanto naturalissimo senso di malessere dovuto alla perdita del nemico di sempre: uno Yin che soffre terribilmente la scomparsa del proprio Yiang. Non gli resterebbe altro da fare che costruire un nuovo MetroMan per il solo piacere di tornare ad affrontarlo. Per ridare un senso alla propria esistenza, insomma. Da qui in poi è un susseguirsi di sorprese.

Come già accaduto con la saga di Shrek, anche quest’ultima fatica Dreamworks è un festival di citazioni e commistioni di generi, finalizzate a scardinare impietosamente quella visione manichea del mondo tipica della fiabe e di tanta cinematografia passata. Il tutto è condito da una colonna sonora “very bad”: AC/DC, Guns ‘n Roses, George Thorogood & The Destroyers e gran finale- tributo a Michael Jackson.

I messaggi di questa fantasmagorica pellicola, che annovera tra i produttori esecutivi Guillermo Del Toro (Il labirinto del fauno, Hellboy) e Ben Stiller, si spingono ben oltre la fantasia che permea le immagini. Sono messaggi terribilmente vicini a noi… sospinti da un efficacissimo 3D. Nella vita si può fare del bene e si può fare del male. La vera colpa è non scegliere da che parte stare. L’accidia, alimentata a dismisura da questo tempo virtuale, è il vero mostro da combattere. Ed è dentro, non fuori di noi.

Pubblicato in: 
GN32 Anno III 22 dicembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

Megamind
REGIA: Tom McGrath
SCENEGGIATURA: Alan J. Schoolcraft, Brent Simons
ATTORI: Brad Pitt, Will Ferrell, Jonah Hill, Tina Fey, Roberto Pedicini, Massimo Lodolo

USCITA CINEMA: 17 dicembre  2010

MUSICHE: Lorne Balfe, Hans Zimmer
PRODUZIONE: DreamWorks Animation, Red Hour Films
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: USA 2010
GENERE: Animazione, Commedia, Family
DURATA: 96 Min
FORMATO: Colore 3D
REGIA: Tom McGrath
SCENEGGIATURA: Alan J. Schoolcraft, Brent Simons
ATTORI: Brad Pitt, Will Ferrell, Jonah Hill, Tina Fey, Roberto Pedicini, Massimo Lodolo
Ruoli ed Interpreti

MUSICHE: Lorne Balfe, Hans Zimmer
PRODUZIONE: DreamWorks Animation, Red Hour Films
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: USA 2010
GENERE: Animazione, Commedia, Family
DURATA: 96 Min
FORMATO: Colore 3D