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Dalle prime note del tema di Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno orchestrato da Lorne Balfe, riconfermato come unico compositore a scrivere la colonna sonora per la serie omonima dal 2018, - si sono succeduti da Lalo Schifrin, al celebre Hans Zimmer e l'altrettannto apprezzatissimo Danny Elfman, Michael Giacchino e Joe Kramer - sappiamo di trovarci di fronte all'ennesimo episodio di un'epica di azione e ironica verve con degli spazi aperti sulla realtà circostante da indagare ed indovinare. Tom Cruise, nel ruolo di Ethan Hunt, nomen omen, è un protagonista da capogiro, anche per l'intelligenza artificiale.

Non poteva che essere un mix delle odierne minacce a perseguitare Tom Cruise in questo nuovo episodio di Mission Impossible, per giunta nella Capitale: la Roma Eterna infatti è lo sfondo principale, insieme a Venezia ed un treno verso Innsbruck, lo schicchissimo Orient Express - corredate dall'areoporto di Fiumicino.

La partenza è sott'acqua, con un sottomarino russo dal nome di Sevastopol, ovvero Sebastopoli, la capitale della Crimea, che ha un incidente molto strano e che fa venire in mente sia il recente incidente col sottomarino americano Titan, in cerca del relitto Titanic; sia quello del Kursk, sottomarino sovietico affondato nel 2000 nel mare di Barents. Poi avviene un incontro nella sede americana dell'IMF (Impossible Mission Force), per spostarsi subito per una caccia all'Entità, un tipo di intelligenza artificiale - argomento clou del momento - che sembra sia fuggita al controllo umano, altro timore di questi ultimi mesi. Certo, un'intelligenza artificiale "senziente" nel senso umano vero e proprio è una missione ancora piu' impossibile di quelle di Tom Cruise, se si intendono non processi unicamente cognitivi bensì speculativi, in quanto anche questi ultimi, per quanto progrediti, non possono usufruire di possibilità che competono all'immaginazione umana, e non soltanto "rotativa", anche se su miliardi di processi possibili e probabili. In ogni caso, la questione indagata nel film War Games di John Badham del 1983, ritorna al pettine con tutta la sua "nodulistica" ed in questo caso ha un essere (umano, non umano, metà umano? Quien sabe) come Gabriel come "portavoce" militante, che creerà il nerbo della storia, "here's the rub" ("questa è la questio") direbbe Amleto. Con un nome come l'Arcangelo che porta l'annuncio a Maria del figlio del Signore, si apre anche uno sfondo a L'ultima profezia (The Prophecy, 1995, di Gregory Widen), qualcosa di molto fantastico nonchè metafisico.

Nel film tutto ruota intorno ad una doppia chiave che Ethan Hunt/Tom Cruise insegue, che risuona tanto come un'encryption, una crittografia che conosciamo attraverso gli usuali strumenti del web: questa chiave però è a forma di croce e lo stesso sottotitolo del film è un altro enigma: Dead Reckoning in inglese solitamente è adoperato in campo nautico e significa "determinazione della posizione in base a quella precedente". Qui però acquista un altro senso: il "dead reckoning" è anche il conto da saldare al bar, e si intende implicitamente che alcuni di questi soldi non saranno saldati perchè chi lo deve fare sarà morto. Comunque lo si voglia tradurre si intende qui un'incertezza su un calcolo intelligente che finisce per essere una "congettura".

Incredibile la regia di Christopher McQuarrie, specialmente nelle sequenze a Roma: tra Monti, Piazza Venezia e Piazza di Spagna, dalla quale Cruise uscirà dopo una delirante sequenza mozzafiato su una 500 gialla insieme a Grace/Hayley Atwell.