Mondadori. Pierre Lemaitre e l'insensatezza della guerra

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Pierre Lemaitre

La grande letteratura occidentale ha sempre raccontato e rappresentato le conseguenze catastrofiche  e gli effetti devastanti provocati dalla guerra. Non esiste periodo della storia umana in cui non vi siano stati guerre e conflitti a dividere i popoli e le nazioni. Pierre Lemaitre, scrittore francese tra i più importanti del nostro tempo e intellettuale di fama mondiale, ha scritto un libro delizioso e commovente per descrivere la catastrofe umana e civile prodotta dalla prima guerra mondiale del 1914-18. Il libro, da poco pubblicato in Italia dalla Mondadori, è intitolato Ci vediamo lassù e in Francia allo scrittore, per avere scritto questa opera letteraria così importante, è stato attribuito il prestigioso premio letterario Goncourt.

Nelle prime pagine del libro compare un personaggio indimenticabile, Albert Maillard, che, a causa della guerra, a cui partecipa come cittadino francese, ha dovuto abbandonare la sua tranquilla esistenza di uomo mite e civile, impiegato come contabile in una banca di Parigi. Albert si trova sul campo di battaglia, proprio quando è vicina e prossima la proclamazione  dell’armistizio, che dovrebbe decretare la fine e la conclusione del conflitto armato, la Prima guerra mondiale, passata alla storia come la guerra di trincea.

Sul campo di battaglia, Albert, impegnato con i compagni in un'azione bellica, da lui giudicata inutilmente crudele, ha un momento di esitazione. Per questo il suo comandante, il tenente Henri-d’Aulnay Pradelle lo raggiunge, e spingendolo, lo fa cadere in una trincea. Subito dopo, in seguito alla esplosione di una mina, la trincea, all’interno della quale si trova Albert, viene ricoperta da una enorme quantità di terra.

Albert, trovandosi paralizzato ed impossibilitato a muoversi, rischia di morire soffocato. Tuttavia, un suo compagno d’armi, Edouard Pericourt, rimasto ferito ad una gamba nel corso dei combattimenti, accortosi che la terra, con cui è stata  richiusa e coperta  la trincea, si muove, decide, sospinto dall’istinto di conservazione, di soccorrerlo. Edouard scava la terra e riesce a salvare la vita di Albert, rimasto imprigionato nella trincea e a contatto con la testa mozzata di un cavallo, ucciso dalla esplosione di una mina. Edouard, trovandosi esposto al fuoco nemico, dopo avere salvato la vita di Albert, viene investito e colpito da una scheggia di un ordigno, che gli deturpa e devasta la metà del viso in modo irrimediabile.

In seguito a questi episodi,  tra Albert e Edouard nasce e si instaura un rapporto di amicizia, destinato a rafforzarsi e intensificarsi dopo la conclusione della guerra. In questa prima parte del libro, l’autore non solo evoca la truce e crudele casualità degli eventi che segnano ogni conflitto armato, ma dimostra come la vita dei soldati, impegnati nella Prima guerra mondiale, fosse legata ad un una sorta di destino indifferente e cinico, indulgente con alcuni, i sopravvissuti, e spietato con chi era destinato a soccombere.

È inevitabile, per la bellezza delle immagini con cui la assurda crudeltà della guerra è descritta in questo libro, richiamare alla mante le pagine di libri fondamentali come Guerra e pace di Tolstoj e La certosa di Parma di Stendhal. Albert ed Edouard, pur appartenendo a famiglie diverse, si ritrovano uniti sul campo di battaglia. Infatti, Albert è un modesto impiegato, mentre Edouard è il rampollo di una potente e ricca famiglia di banchieri parigini, il cui capostipite è Marcell Pericourt. Dopo la conclusione della guerra, entrambi trascorrono un periodo di tempo in un ospedale militare, dove ricevono le cure necessarie per la loro guarigione. Edouard oppone un netto rifiuto al’intervento di chirurgia plastica, con il quale i medici vorrebbero ricostruire la sua faccia, devastate e sfigurata dalla scheggia, da cui è stato investito.

Albert, che matura la decisione di non abbandonare l’amico a cui deve la vita, decide di sostituire i  documenti di riconoscimento di Edouard. Infatti Edouard desidera cambiare la sua identità, giacché vuole far credere alla sua famiglia di essere deceduto durante la guerra.  Inoltre, per la condotta tenuta sul campo di battaglia prima della fine della guerra, Albert rischia una incriminazione per diserzione. Albert, dopo la fine della guerra, scrive una lettera con cui informa la famiglia di Edouard che il suo amico è rimasto ucciso nel corso dei combattimenti. Intanto insieme decidono di prendere in affitto una casa, in cui vanno a vivere.

Il tenente Pradelle scopre che i documenti di riconoscimento di Albert sono stati contraffatti e falsificati. Pradelle gli  assicura l’impunità, purché Albert sia disposto ad indicare alla sorella di Edouard, Madeleine Pericourt, il luogo in cui il suo amico è stato sepolto. In questa parte del libro viene mostrata la dimensione tragica e catastrofica che ebbe la Prima guerra mondiale, visto che moltissimi  dei soldati francesi  uccisi nel conflitto rimasero privi di un sepolcro per molto tempo. Ovviamente Pradelle, un uomo ambizioso che vuole  scongiurare il declino della sua famiglia aristocratica, decide di sposare Madeleine Pericourt, sorella di Edouard. Inoltre, dopo avere costituito una società, l’ambizioso Pradelle si aggiudicherà gli appalti del governo francese, per provvedere alla degna sepoltura dei tanti soldati uccisi nel corso della guerra.

Queste situazioni umane ed esistenziali, narrate e raffigurate  con una scrittura di rara eleganza poetica, sono collocate in questo vasto e meraviglioso affresco storico con grande maestria letteraria, per dimostrare come dalle grandi catastrofe umane e civili vi sono uomini spregiudicati e avidi di denaro che, alla stregua di Henri-d'Aulnay Pradelle, sanno trarne vantaggi economici e arricchimenti personali. Commoventi sono nel libro le pagine nelle quali il padre di Edouard, il ricco banchiere Marcel Pericourt  ripensa in preda al rimpianto e al dolore al figlio, che suppone sia morto. Marcel Pericourt, pur di sapere in quali circostanze il figlio sia rimasto ucciso durante la guerra, decide di incontrare il suo amico Albert. Albert accetta di incontrare il padre di Edouard, al quale nasconde la verità, ed al quale consegna l’album dei disegni realizzati, nei giorni tremendi e  terribili della guerra, da suo figlio Edouard. Marcel Pericourt, sfogliando i disegni concepiti da suo figlio, rimane colpito dalle immagini volte a raffigurare la insensatezza  cieca e brutale rappresentata dalla violenza bellica. 

Albert, dopo avere per lunghi anni diviso l’appartamento con Edouard, ottiene un posto in banca, grazie ad una raccomandazione di Marcel Pericourt. Convinto dal suo amico Edouard, Albert accetta di partecipare ad una truffa, ordita dai due amici, ex combattenti,  ai danni dei municipi delle principali città francesi. Infatti spacciandosi per un grande e famoso scultore, dal nome altisonante quanto improbabile Jules D’Epremont, Edouard si offre di realizzare una serie di monumenti e di sculture per ricordare e commemorare  in modo degno e con un'opera artistica i tanti francesi caduti nei combattimenti per difendere la patria. La truffa, grazie alla complicità di Albert, contabile in una Banca di affari, frutterà ai due amici una notevole quantità di denaro. 

Pradelle, per avere corrotto diverse persone e non essere riuscito ad  eseguire  gli appalti ottenuti dal governo in modo  da assicurare una degna sepoltura ai soldati francesi falcidiati e uccisi in guerra, cadrà in rovina e perderà tutto.  La conclusione di questo libro, che con una storia raccontata con un ritmo narrativo coinvolgente ed incalzante evoca la catastrofe rappresentata dalla prima guerra mondiale, sorprenderà il lettore. Un libro da leggere poiché è destinato a divenire un classico della letteratura contemporanea.  Questo libro è stato presentato a Roma nel mese di marzo nella sede prestigiosa e storica  della ambasciata di Francia, nell’ambito del festival della letteratura francese, che ha sede nello storico Palazzo Farnese. 

Pubblicato in: 
GN26 Anno VI 15 maggio 2014
Scheda
Autore: 
Pierre Lemaitre
Titolo completo: 

Ci rivediamo lassù, trad. it. di S. Ricciardi, Milano, Mondadori (collana Scrittori italiani e stranieri), pp. 454. € 17,50.