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Con due Golden Globe all'attivo come miglior film e miglior attore protagonista George Clooney, il nuovo film di Alexander Payne, Paradiso Amaro (orig.: The Descendants) si presenta ben assortito per gli Oscar. George Clooney recita la parte di Matt King, un padre con due figlie che si ritrova con la moglie Elizabeth in coma dopo un incidente in acqua.

Tutto girato alle Hawaii da dove la famiglia di Matt proviene, insieme ad un ingente eredità di terreni che vogliono mettere in vendita per ricavarne una grossa somma per ognuno di loro, presenta una strana luce nel paesaggio che sfuma i colori di melanconia nella straordinaria fotografia di Phedon Papamichael.

La sceneggiatura, curata dallo stesso Payne, che ha già vinto Oscar e Golden Globe nel 2005 per quella di Sideways è attenta e delicata nelle situazioni che descrive, fortemente drammatiche: la madre di Alexandra e Scottie, la prima adolescente, la seconda una ragazzina, è condannata da un coma irreversibile ed un testamento biologico li costringe a non farla sopravvivere solo con l'uso dei macchinari (un tema che sarà affrontato dal nuovo film di Bellocchio che girerà in Friuli su Eliana Englaro). Matt è ormai alle prese con un ruolo che non aveva mai ricoperto in modo completo e che ora gli si presenta in tutta la sua ineluttabile attualità: svolgere il suo ruolo di padre rivestendo anche quello della madre che mancherà così profondamente alle due giovani figlie. Un'altra scoperta alle porte metterà in crisi e gli farà rendere conto di quanto fossero distanti lui ed Elizabeth.

Un George Clooney in stato di grazia e senza sbavature in un film che del tutto realisticamente descrive una tragedia quotidiana, la sofferenza dei parenti di fronte alla morte di un loro caro:  l'obbligatoria, graduale accettazione che lascia dei segni indelebili nei sentimenti di tutti ma che può anche ricongiungere tutti i “discendenti” (dal titolo originale, The Descendants), che è poi lo scopo genealogico di ogni famiglia, formare dei “successori”.