Parco della Musica. I miracolosi raga di Tagore trascritti da Daniélou

Articolo di: 
Antonella D'Ambrosio
Omaggio a Tagore

Una sala piena ha assistito, in commosso e partecipe silenzio, il 18 ottobre 2011 al Teatro Studio dell’ Auditorium Parco della Musica di Roma, al prezioso spettacolo Dell'Amore e del DestinoI canti di Tagore nella trascrizione di Alain Danielou. L’evento, patrocinato dall'Ambasciata Indiana insieme all'Ambasciata del Bangladesh e prodotto, in occasione del 150° anniversario della nascita del poeta Rabindranath Tagore, dal Centro Studi Alain Danielou - Fondazione Harsharan in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, ha consentito di ascoltare le mirabili musiche originali di Tagore nella trascrizione di Alain Danielou.

Palpabile l’armonia dell’insieme sotto la regia del misurato Pietro Faiella: la divina voce della cantante Francesca Cassio ha interpretato armoniosamente, con intonazioni che variavano dalla lirica classica alle vocalizzazioni indiane, le illuminanti parole del poeta; al pianoforte le note suonate dal Maestro Ugo Bonessi fluivano come limpida acqua di sorgente e la calda voce narrante di Giuseppe Cederna risuonava da stimolo alla riflessione di ognuno.

Il poeta indiano Rabindranath Tagore, tradotto in tutte le lingue europee, premio Nobel per la letteratura nel 1913 (Per la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza dei versi, questo l’incipit della motivazione dell’ambito premio internazionale), componeva le sue liriche articolandole su melodie della tradizione classica indiana, i raga. (1)
Fra le melodiose canzoni ascoltate If our Heart, nella traduzione dello stesso regista Pietro Faiella:

Se il nostro cuore non era immaginato per l’amore
Perchè riempire i cieli al sorgere del sole
Di canti sempre nuovi e nuovamente canti,
Se il nostro cuore non era immaginato per l’amore?
 
Perchè le ghirlande di stelle svanenti
Perchè questi fiori sui letti brillanti
Perchè mi sussurra all’orecchio la brezza
segrete parole all’orecchio d’oceani del sud
Se il cuore non era d’immagine amore?
 
Perchè nei miei occhi l’assedio del cielo
S’accende e si colma di desiderio
Se l’amore non era l’immagine al cuore?
 
S’agita sempre vagando impazzito,
Sempre gridando sul mare il mio cuore:
Nessuno m’addita la riva?
 
Se il nostro cuore non era immaginato per l’amore
Perchè riempire i cieli al sorgere del sole
Di canti sempre nuovi e nuovamente canti?

Per chi non ha avuto la fortuna di assistere a questa alta espressione di equilibrio, spettacolo luminoso in questa travagliata società, si segnalano i due CD, prodotti dalla Fondazione Harsharan - Centro Studi Alain Daniélou insieme alla Visva Bharati University di Shantiniketan che hanno commissionato la prima interpretazione al mondo delle partiture alla cantante di musica classica indiana Francesca Cassio, attualmente professore associato, con la cattedra in musicologia Sikh, presso il dipartimento di musica della Hofstra University di New York, e al pianista Ugo Bonessi impegnato conoscitore della musica indiana.

Nel 1932 il Poeta chiese, infatti, all'amico Alain Daniélou di trascrivere nella forma del lied per pianoforte e voce diciotto brani che seguono idealmente tre fasi della vita: giovinezza e amore, maturità e impegno sociale e, infine, la dissoluzione nell'universale. Questa minuziosa opera di traduzione e arrangiamento musicale è durata oltre cinquant'anni. L’indianista e musicologo francese fu anche nominato da Tagore Direttore della sua Scuola di Musica a Shantiniketan e incaricato di missioni presso i suoi amici, tra cui Paul Valery, Romain Rolland, André Gide, Paul Morand e Benedetto Croce. Alain Daniélou organizzò nel tempo numerosi concerti per i più grandi musicisti asiatici e pubblicò, sotto l’egida dell’Unesco, collezioni discografiche di musiche tradizionali indiane, ricoprendo un ruolo primario nella divulgazione della musica classica asiatica in Occidente.

Ricordiamo che le sue trascrizioni di brani musicali sono state utilizzate da numerosi cineasti e coreografi, come Béjart; inoltre Daniélou ha collaborato come consulente musicale anche a diversi film, in particolare di Jean Renoir e di Roberto Rossellini il cui India Matri Bhumi,del 1959, è stato recentemente proiettato in copia restaurata alla 68ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Piace concludere con le parole di Pietro Faiella che accompagnavano la presentazione dello spettacolo : “… i canti più persuasivi e una drammaturgia di frammenti letterari incarnati dalla voce narrante di Giuseppe Cederna a rivelare le azioni del destino e dell’amore che tutto muta e trasforma, celebrando con superba bellezza la creazione originaria della poesia orale. Voce solitaria, timbrica del pianoforte, racconto recitato e circolarità del liuto indiano tanpura, nel desiderio di cogliere il miracolo, l'erotismo e l'offerta di beatitudine della poesia”.

(1) I raga sono particolari strutture musicali che seguono, nell'esecuzione, precise regole relativamente alle frasi melodiche consentite o vietate; sono basati su un certo numero di scale musicali di base. Rispetto alle scale occidentali hanno la particolarità che in molti casi le note di uno stesso Rāga sono differenti a seconda se vengono eseguite in salita o in discesa. 

Pubblicato in: 
GN72 Anno III 24 ottobre 2011
Scheda
Titolo completo: 

Omaggio a Tagore
150°Anniversario della nascita

Dell'Amore e del Destino
I canti di Tagore nella trascrizione di Alain Daniélou

Ambasciata Indiana, Ambasciata Bangladesh, Fondazione Harsharan, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma 
Auditorium Parco della Musica di Roma 18 ottobre 2011

musiche originali Rabindranath Tagore
nella trascrizione di Alain Danielou
cantante Francesca Cassio
pianoforte Ugo Bonessi
voce narrante Giuseppe Cederna
regia Pietro Faiella
traduzioni Mario Prayer,  Giulia Gatti
produzione Centro Studi Alain Daniélou - Fondazione Harsharan