I Pittori Senesi del Seicento secondo Marco Ciampolini

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Marco Ciampolini

Sono usciti i tre volumi in cofanetto di Pittori Senesi del Seicento, edito da Nuova Immagine Editrice, Siena, ad opera dello storico dell’arte Marco Ciampolini, uno dei massimi esperti del Seicento senese, e realizzati con il patrocinio e il contributo della Provincia di Siena, Associazione Culturale Saturnus e della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Il Professor Ciampolini, docente di storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Carrara, ha preparato in dodici anni di arduo lavoro quest'opera che colma un vuoto, in quanto in genere si è sempre considerata Siena una città unicamente medioevale. Si sono conservati nel tempo con i consueti luoghi comuni: Siena la culla dell’arte gotica, Firenze quella del rinascimento e Roma quella barocca; una semplificazione che sembra più un etichetta turistica che un'analisi artistica. Naturalmente è vero che, a Siena, il periodo gotico è il più importante, ma il meticoloso e appassionato lavoro che è alla base di questa quest'opera dimostra che il Seicento senese possiede  specifici caratteri di originalità e molte personalità artistiche, caratteristiche tali da consacrarlo come scuola autonoma.

I tre volumi con 1248 pagine, 566 tavole a colori fuori testo e 1800 voci bibliografiche ricostruiscono il profilo biografico e artistico di 57 artisti, a ciascuno dei quali è dedicata una monografia. Le  monografie, in ordine alfabetico, sono corredate da una biografia, dalla cronologia, dal catalogo delle opere e quando è possibile dai disegni preparatori, dall'elenco delle incisioni, dal registro delle opere perdute o non rintracciate e dalle riproduzioni a stampa. La consultazione è facilitata da diversi indici: dei nomi, dei soggetti, dei luoghi, dei disegni e degli  stemmi; una agevolazione non solo per gli studiosi ma anche per chi voglia autonomamente informarsi sull'argomento.

Di numerosi artisti il professor Ciampolini ha trovato notizie ma non ha rintracciato opere e  per questo motivo sono solo citati rapidamente nell'introduzione ma non analizzati nel testo. Solo Rutilio Manetti (nel 1931), Sebastiano Folli (nel 1956), Francesco Nasini (nel 1997) erano stati precedentemente oggetto di monografie e soltanto a quattro artisti negli anni passati sono state dedicate mostre: il solito Manetti (nel 1978), Bernardino Capitelli (nel 1985), Bernardino Mei (nel 1987), e Alessandro Casolani (nel 1992).

Per la grande maggioranza degli artisti, ossia 37 su 57, sono state scritte le monografie per la prima volta dallo studioso, in quanto 13 erano stati trattati solo incidentalmente (Baroni, Bolognini, Dionisio Burbarini, Ilario Casolani, Cerretelli, Ferrati, Gambarelli, Giustammiani, Gregori, Guidi, Martelli, Mezzetti, Ponti) mentre 9 risultano totalmente sconosciuti: Antonio Angelini (Montalcino, doc. nel 1610), Sebastiano Bizzarri (Siena 1648-1692), Giuseppe Casolani (Siena 1633-1670), Carlo Cenini (Siena, doc. dal 1678 al 1680), Francesco Franci (Siena 1658-1721), Gian Domenico Manenti (Siena doc. dal 1671-1678), Pittore di Monastero (attivo nel primo quarto del Seicento); Pittore di Pontignano (Agostino d’Anselmo Carosi?, doc. dal 1602 morto nel 1627); Annibale Tegliacci (Siena, 1691-post 1640).

L'arduo lavoro ha riguardato anche gli artisti più noti: come Manetti di cui il professor Ciampolini ha arricchito il catalogo con altri 22 inediti e come nella sistemazione del vasto catalogo delle centinaia di disegni preparatori esistenti di Francesco Vanni. A questo si aggiunge l'approfondimento dei rapporti con la committenza come nel caso del Mei in cui lo studioso ha ravvisato una profonda influenza rubensiana, voluta, o meglio diretta, dai suoi stessi committenti: i Chigi, per cui dipinse una serie di tele allegoriche inneggianti alla gloria della Chiesa e alla potenza della famiglia del pontefice, tele, che per le loro dimensioni, richiamano quelle eseguite da Rubens per Maria de'Medici ora al Louvre.

Nella voce “Bottega di Rutilio Manetti” sono state poste un gruppo di opere di qualità che, pur rientrando  nei modi di Manetti, secondo i professor Ciampolini, non sono di sua mano ma potrebbero costituire gli esordi di  Bernardino Mei o Niccolò Tornioli o la produzione di un pittore non ancora conosciuto. Sotto la voce “Pittore di Pontignano”, lo studioso ha raccolto notizie di Agostino Carosi, figlio di Anselmo, anch'esso pittore senza opere, per la coincidenza delle date ed in quanto le pitture della volta della Certosa di Pontignano, a cui si riferisce la voce, presentano affinità con Alessandro Casolani, pittore con cui ebbe a che fare il Carosi.

Il professor Ciampolini ha, inoltre, messo a fuoco pittori che aveva precedentemente scoperto o presentato come Deifebo Burbarini o Girolamo Pedani, di cui sono presenti per la prima volta i disegni che  imitano disinvoltamente quelli di Pier Dandini.  Pittori Senesi del Seicento è un' opera  importante e sicuramente dedicata agli specialisti ma anche aperta alla curiosità degli appassionati per le facilità di consultazione legate alla struttura e alla chiarezza degli indici.

Pubblicato in: 
GN14 Anno IV 13 febbraio 2012
Scheda
Autore: 
Marco Ciampolini
Titolo completo: 

Pittori Senesi del Seicento 

Nuova Immagine Editrice, Siena (pp. 1248, con 566 tav. a colori fuori testo). tre volumi (cm 33x24x3) in cofanetto, 340 euro