La Seconda Mezzanotte di Antonio Scurati. La moderna Apocalisse

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
La Seconda Mezzanotte di Antonio Scurati

Nel dibattito culturale contemporaneo la parola declino indica e designa una prospettiva di decadenza per il mondo occidentale, in seguito alla crescita impetuosa delle economie asiatiche. Antonio Scurati, scrittore di fama internazionale ed editorialista de La Stampa, ha scritto un libro di grande complessità su questo tema, il cui titolo è La Seconda Mezzanotte per le edizioni Bompiani.

Il libro descrive alcune vicende che accadono nella nuova Venezia, rifondata dopo che una catastrofe ambientale di proporzioni immani ha reso buona parte della terra un luogo desolato ed inabitabile. La rappresentazione letteraria dei fatti narrati nel libro coincide con la settimana di Carnevale, periodo nel quale confluiscono a Nuova Venezia persone di tutte le culture per abbandonarsi a riti orgiastici e ad eccessi capaci di soddisfare qualsiasi vizio umano.

In seguito alla catastrofe ambientale gli equilibri geopolitici sono mutati, sicchè la democrazia liberale è stata soppiantata e sostituita dal modello di società che combina l’autoritarismo con il mercato, al cui vertice si pone la Cina che domina il mondo. Nuova Venezia è separata da un muro dal resto del mondo, ed i suoi abitanti non possono abbondarne il territorio presidiato e controllato dalle autorità cinesi.

I personaggi principali che il lettore incontra in questo meraviglioso e visionario romanzo, che per la sua ispirazione letteraria richiama il modello insuperabile di Geroge Orwell ed il suo libro 1984, sono due: Spartaco e il Maestro. Entrambi sono due gladiatori, poiché a piazza San Marco è stata creata una sorta di arena, sormontata da una struttura in vetro e cemento che riproduce il cielo dipinto da Tiepolo nei suoi affreschi a Venezia, nella quale avvengono a Carnevale lotte violente e ferocissime tra uomini ed animali.

La descrizione di questo spettacolo di morte e di violenza nel libro non è casuale, poiché con la crisi della idea di progresso, secondo la interpretazione di Scurati, l’umanità regredisce e nell’animo delle persone riaffiorano i peggiori istinti, l’aggressività e il venir meno del rispetto dovuto alla persona umana. Il godimento che gli spettatori traggono nell’assistere alla lotta tra i gladiatori, rito proprio del mondo antico, si spiega con la paura che le persone provano verso la morte.

Nella nuova Venezia i cittadini non possono procreare, né praticare culti religiosi né avere una famiglia. Il mondo descritto da Scurati è violento, abietto, terribile e privo di ogni valore. Il maestro, che addestra i giovani per farli divenire dei validi gladiatori, infrange il divieto e decide di avere una bambina, poiché l’uomo, anche in un universo freddo e disumano, non può non provare dei sentimenti. Spartaco, invece, fugge da nuova Venezia, e si rifugia nella parte della città abbandonata e desolata, in preda al degrado e alla rovina.

Queste pagine in cui Spartaco si muove nella Venezia distrutta, dove l’uomo nella sua solitudine si misura con le insidie della natura non più protetto dalla civiltà umana, sono tra le più belle e filosofiche del libro. In particolare è di sorprendente forza narrativa una parte della narrazione, nella quale i cittadini di nuova Venezia dentro il teatro della Fenice, alla presenza del governatore cinese, dominus del mondo, vengono costretti a guardare sullo schermo scene particolarmente violente, soldati pietrificati dalla paura, donne stuprate, il cielo offuscato dai gas velenosi, che dimostrano come, in seguito al cataclisma ambientale, i valori costitutivi della civiltà umana sono stati annientati e cancellati.

Sia Spartaco che il Maestro, inorriditi al cospetto dei crimini insensati perpetrati dal nuovo regime, tenteranno di ribellarsi per ricreare un ordine morale violato da uomini  privi di scrupoli e posseduti da una sconfinata avidità di denaro e di potere. In una parte del libro si fa cenno al modo con cui alla metà del settecento il Canaletto ritrasse i luoghi magici e bellissimi di Venezia, presentati sotto un’aura di eterna ed immodificabile bellezza.

In realtà, proprio per rappresentare la moderna apocalisse, che potrebbe cancellare il mondo così come è governato ed organizzato, Scurati ha scelto di ambientare la sua visionaria e apocalittica vicenda nella città di Venezia, simbolo della conservazione della bellezza artistica e culturale. Un libro che per il suo stile per  la sua bellezza letteraria può essere considerato uno dei più importanti fra quelli usciti questo anno e che ha il merito di indicare i rischi a cui è esposta la nostra civiltà umana, minacciata da un modello di sviluppo che divora risorse e non è sempre sostenibile.  

Pubblicato in: 
GN1 Anno IV 7 novembre 2011
Scheda
Autore: 
Antonio Scurati
Titolo completo: 

Titolo: LA SECONDA MEZZANOTTE
Editore: BOMPIANI
Collana: LETTERARIA ITALIANA
Pagine: 352 - Prezzo: 19,00 EURO
Anno prima edizione: 2011