Skira. Nella nebbia sfuggente della verità

Articolo di: 
Marianna Dell'Aversana
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Un’atmosfera cupa avvolge il lettore che si inoltra tra le pagine del romanzo dal titolo evocativo Città di mare con nebbia di Sandor Weltmann, pubblicato recentemente dalla casa editrice Skira. Il mistero, da cui si è avvolti pagina dopo pagina, è enfatizzato anche dalla dubbia identità dell’autore stesso, il cui nome è in realtà uno pseudonimo che ammicca al cinema espressionista tedesco. La sua presenza aleggia come entità astratta, creatrice di personaggi a cui, tuttavia, ha contribuito a conferire un’esistenza reale Hans Tuzzi, artefice della pubblicazione del libro. 

Tuzzi, eccellente bibliofilo, infatti, rovistando in una biblioteca di famiglia, ha trovato un dattiloscritto e ne ha curato la traduzione dal tedesco, senza, tuttavia, riuscire ad identificare l’autore. Un tale enigma non è, pertanto, secondario, un mero contorno alla trama, ma ne è parte integrante, in quanto lascia presagire l’esistenza di un’altra storia, sotterranea ma ugualmente avvincente, rendendo, allo stesso tempo, i personaggi creature evanescenti quanto il loro demiurgo.

E con il progressivo inoltrarsi nella “veridica relazione dei fatti registrati “ dal narratore, ci si immerge in una dimensione gotica e, allo stesso tempo, remota, in quanto si è significativamente catapultati all’anno 1888, periodo dei delitti di Jack lo Squartatore. In una tale atmosfera sembra che aleggino su tutto delle forze sovrannaturali, che oscillano di continuo verso il Male, e che sembrano incarnarsi in un personaggio sinistro, che giunge in città su una barca, e nel suo servitore altrettanto minaccioso. Da questo momento si susseguono delitti sanguinosi, aggressioni notturne che rimangono sospese nella loro inspiegabilità; e, intanto, strane visioni appaiono ad alcune fanciulle della città, voci remote risuonano nella notte fredda di nero cristallo. 

La cittadina del mar Baltico, che fa da scenario alla vicenda, rimane ammantata dalla nebbia, che impedisce di squarciare il velo che separa dalla verità. Essa risulta, pertanto, non facilmente identificabile, rimanendo sospesa in un’apparente immobilità, con il suo luminoso silenzio che vince e sovrasta anche i messaggi inquietanti e criptici lanciati da ombre inafferrabili. L’esistenza dei personaggi viene illuminata da una luce falsa come quella che “sotto un cielo di perla succede all’alba” e sembra perdersi in un labirinto ossessivo, in cui ogni inchiesta razionale pare attenuare la propria consistenza. La notte con la sua oscurità è l’altra protagonista del romanzo, in quanto le tenebre sono la cornice ideale per il dispiegarsi di infauste profezie destinate tuttavia ad avverarsi.

E, intanto, nelle pagine finali alla voce di Weltmann subentra nuovamente quella di Tuzzi, che come in un gioco di rimandi e di riflessi, nella sua postfazione dissemina indizi i quali, tuttavia,  ri-velano la verità, destinata a rimanere mutevole e sfuggente.

Pubblicato in: 
GN17 Anno VIII 3 marzo 2016
Scheda
Autore: 
Sandor Weltmann
Titolo completo: 

Città di mare con nebbia, a cura di Hans Tuzzi, Milano, Skira, 2015, pp. 144. Euro 15,00.