Tramonto. Un precipizio ad enigmi

Articolo di: 
Livia Bidoli
Tramonto

Tramonto è uno strano film, smaccatamente firmato dal regista de Il figlio di Saul, che lo scorso anno ha fatto incetta di premi: Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2015[1], il premio Golden Globe per il miglior film straniero e il premio Oscar nella medesima categoria. E sempre per Il figlio di Saul vince anche il David di Donatello per il miglior film dell'Unione Europea nel 2016. László Nemes infatti, nato a Budapest nel 1977, disegna i suoi film come parabole ellittiche in cui il non detto è molto piu' del detto, dove le parole sono significative proprio per la loro assenza.

Siamo a Budapest, nel 1913, ed una ragazza con gli occhi fissi su chi la guarda, gira per la capitale ungherese in cerca della sua casa natale, che corrisponde anche al negozio piu' chic della città. la cappelleria Leiter. Sulle note del quartetto piu' celebre di Schubert, il D810, meglio conosciuto come La morte e la fanciulla (Der Tod und das Mädchen), ci inoltriamo dentro una cappelleria dove viene ricevuta e riconosciuta come la figlia del precedente proprietario, di cui la cappelleria porta ancora il nome nonostante sia ora proprietà di Oszkár Brill. Il nome di lei è Irisz Leiter (eccellente l'attoralità di Juli Jakab) ma non sarà assunta nonostante la dote di disegnatrice di cappelli e la parentela. Piu' tardi sapremo che questo è dovuto a non chiari incidenti con il fratello di lei, di cui Irisz, cresciuta a Trieste, non conosceva nemmeno l'esistenza. Una serie di intricate trame la condurranno ad indagare sul fratello Kálmán ed i suoi incroci con dei rivoluzionari.

Il film, seguendo il girovagare senza sosta di Irisz, si infiltra nella dicotomia imperante tra classe nobiliare al potere del longevo impero austro-ungarico, da una parte; mentre dall'altra si situano non ben identificati rivoluzionari. L'atmosfera è decadente e corrotta, soprattutto per la parte rappresentata dagli austriaci che vengono accolti come padroni cui non mettere limiti nemmeno in termini di decenza: le ragazze vengono inviate loro come "prescelte" e la stessa Irisz ci racconterà, con "cenni" inoppugnabili, quanto è profonda la fossa della loro impudicizia. Come dicevo prima, la malvagità non viene mostrata, piu' che altro indicata, in termini di clima irrespirabile e pregno di cattivo gusto oltrché mancanza di compassione.

Il ritratto di un'epoca sull'orlo di un precipizio rivelato dalle stesse carte di Madame Blavatsky (vissuta realmente e famosa cartomante, nel poema di Eliot è rappresentata da Madame Sosostris) con la citazione da The Waste Land di Thomas Stearns Eliot, dalla prima parte intitolata The Burial of the Dead:

Madame Sosostris, famous clairvoyante,
Had a bad cold, nevertheless
Is known to be the wisest woman in Europe,
With a wicked pack of cards. Here, said she,
Is your card, the drowned Phoenician Sailor,
(Those are pearls that were his eyes. Look!)
Here is Belladonna, the Lady of the Rocks,
The lady of situations.

Madame Sosostris, famosa chiaroveggente,
si infebbrò, ciò nonostante
è conosciuta come la piu' saggia donna in Europa,
con un magnifico mazzo di carte. Questa, diceva,
è la tua carta, il marinaio fenicio annegato,
(Queste erano le perle dei suoi occhi. Guarda!)
Qui è la Belladonna, la Vergine delle rocce,
la signora delle situazioni.

(Traduzione mia).

Eliot non è una citazione a caso, in quanto il poema, pubblicato quattro anni dopo la fine della Grande Guerra, la prima guerra mondiale, ovvero nel 1922, parla di questa caduta nella fossa di milioni di morti, che hanno fatto trapassare con loro anche lo spirito di un intero continente, ormai arido ed alle prese con un immenso carico di sofferenza senza riscatto o speranza.

E' sicuramente un film ad enigmi questo, come le variazioni di Elgar, e non si sa veramente dove porta, anche nel finale ed è anche questo il suo fascino: ha qualcosa di esoterico ed allo stesso tempo rivelatore, si segue come un intreccio di un noir che termina prolungando il mistero.
 

Pubblicato in: 
GN13 Anno XI 5 febbraio 2019
Scheda
Titolo completo: 

Tramonto
Titolo originale    Napszállta
Lingua originale    ungherese
Paese di produzione    Ungheria, Francia
Anno    2018
Durata    142 min
Rapporto    1.85 : 1
Genere    drammatico
Regia    László Nemes
Sceneggiatura    Clara Royer, Matthieu Taponier, László Nemes
Produttore    Gábor Rajna, Gábor Sipos
Produttore esecutivo    Judit Stalter
Casa di produzione    Laokoon Filmgroup, Playtime Production
Distribuzione (Italia)    Movies Inspired
Fotografia    Mátyás Erdély
Montaggio    Matthieu Taponier
Musiche    László Melis
Scenografia    László Rajk

Interpreti e personaggi
Juli Jakab: Írisz Leiter
Vlad Ivanov: Oszkár Brill
Marcin Czarnik: Sándor
Evelin Dobos: Zelma
Judit Bárdos: Szeréna

Il 4, 5, 6 febbraio al cinema

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