W Zappatore. Risate sataniche per il ritorno di Distribuzione Indipendente

Articolo di: 
Stefano Coccia
W Zappatore

Per l’ennesima volta è bello constatare come i ragazzi di Distribuzione Indipendente sappiano dar luce, visibilità, a quei progetti cinematografici più originali e spregiudicati che le grandi distribuzioni si ostinano a ignorare. In questo preciso momento stanno dando luce addirittura alle tenebre: è infatti una sorprendente “black comedy musicale”, con l’esilarante presenza di una band satanista a zonzo per gli assolati panorami pugliesi, l’ultima chicca che gli alfieri della più autarchica e libera distribuzione italiana hanno scelto di proporre, sempre all’interno del circuito di sale alternativo che li sostiene. E si rimane piacevolmente colpiti dalle tante libertà narrative e dall’insolito humour che Massimiliano Verdesca, giovane e promettentissimo cineasta, ha saputo infondere al suo W Zappatore.

Quello che pervade il film è, del resto, un umorismo dalla tempistica tutta sua i cui punti di riferimento, a detta dello stesso autore, possono a volte coincidere con le stralunate poetiche rivelateci da registi immensi come Wes Anderson e Aki Kaurismäki: difficile non pensare a Leningrad Cowboys Go America, per esempio. Ma al posto dei Leningrad Cowboys, in quelle inquadrature frontali, statiche, che accentuano lo straniamento e la surrealtà di fondo in chiave mitopoietica, vi è la figura inconfondibile di Marcello Zappatore.

Eclettico chitarrista con espressioni laconiche perennemente stampate sul volto, Zappatore è l’irresistibile icona intorno alla quale Massimiliano Verdesca ha saputo tessere, con fare beffardo, i tanti contrasti di cui si nutre un lungometraggio ricchissimo di sorprese. Le croci rovesciate e le stimmate. Le sonorità martellanti dell’improbabile band satanista alternate alle performance di un grottesco e localissimo Elvis Presley. Le spiagge del Salento e gli interventi dell’altrettanto strampalato bagnino stile Baywatch. I giubbotti da metallaro e le signore vestite all’antica. In mezzo a tutto ciò, tante, tantissime facce da ricordare.

Bravo anche nello sfruttare certe suggestioni offerte dalle location, Massimiliano Verdesca non sì è limitato alla più famigliare dimensione dei paesaggi pugliesi, andando a pescare addirittura in Lituania una nota collinetta ricoperta di croci e oggetti votivi, che si è rivelata ideale per alcune scene allucinatorie. Ma nella storia di Marcello Zappatore, che all’improvviso riceve le stimmate e vede sconvolta la sua “tranquilla” esistenza di metallaro, vi è un’ampia galleria di situazioni e personaggi che andrebbero comunque ricordati, a partire da quel sentirsi costantemente in bilico tra le due presenze carismatiche di una così strana famiglia.

Eccezionali sia la madre bigotta e premurosa interpretata da Guia Jelo, che la nonna giovanile e anti-conformista incarnata con incredibile verve da Sandra Milo: da non perdere i loro duetti, il continuo dibattere per contendersi le attenzioni e l’affetto del ragazzo. Ed è proprio quella straordinaria apparizione della Milo, letteralmente scatenata a un concerto heavy metal, la perla destinata a far entrare il film di Verdesca nella leggenda.

Pubblicato in: 
GN20 Anno V 26 marzo 2013
Scheda
Titolo completo: 

W ZAPPATORE

CAST & CREDITS

Regia: Massimiliano Verdesca
Cast: Marcello Zappatore, Sandra Milo, Guia Jelo, Monica Nappo
Paese: Italia
Anno: 2010
Durata: 85 min.
Produzione: Rock'n'Dog, ApneaFilm, Simon Puccini
Musiche: Marcello Zappatore
Genere: black comedy musicale

Distribuzione Indipendente