57° Festival Puccini di Torre del Lago. Intervista al Presidente Paolo Spadaccini

Articolo di: 
Giulia Tacchetti
Paolo Spadaccini

Il 57° Festival Puccini di Torre del Lago è da poco terminato ed un’intervista al Presidente della Fondazione Festival, Paolo Spadaccini, può aggiungere qualche commento o riflessione in più rispetto a quanto è già stato scritto sulle incertezze causate dalle difficoltà finanziarie per il mancato finanziamento Arcus 2010 e sulle varie problematiche legate alla struttura stessa del Teatro. 

Ci incontriamo la mattina di buon’ora, per essere una giornata di agosto, presso gli uffici comunali, in quanto Spadaccini è anche Presidente del Consiglio Comunale di Viareggio. A richiesta dell’interessato, la chiacchierata non segue una scaletta preordinata, ma si svolge in modo estemporaneo. Inizio con una domanda relativa al precedente Presidente della Fondazione Festival, Massimiliano Simoni, in carica da due anni.

Che cosa è accaduto, considerate le varie difficoltà ed incertezze che ha dovuto superare la 57° edizione del Festival Puccini?

“E’ stato rimosso dal Sindaco perché si sono verificate frizioni tra loro, frizioni non di natura politica, ma sulle modalità di condurre il Consiglio della Fondazione. Non ho ragionato secondo criteri partitici nel rispondere positivamente alla chiamata del Sindaco, che non se la sentiva di assumere anche questo impegno, ma la mia intenzione, sin dal primo giorno dell’insediamento nell’autunno scorso, era quella di dare tutto il mio apporto come persona pubblica e tutto l’amore e l’impegno alla città. Tengo a sottolineare che per l’incarico di Presidente della Fondazione Festival non ricevo nessun compenso. Politicamente  io appartengo all’UDC e Massimiliano Simoni ha aderito successivamente a Futuro e Libertà, quindi non si può immaginare un antagonismo, visto che UDC e F. L. stanno costituendo il terzo polo della politica nazionale.”

L’attuale edizione del Festival Puccini si caratterizza anche per la proposta della messa in scena di Madame Butterfly di David Belasco, che inaugura l’ingresso della prosa a Torre del Lago. Quali le finalità del progetto?

“E’ una mia iniziativa perché ritengo positiva l’idea di mettere i testi a confronto. In questo caso volevo che il pubblico capisse che cosa della pièce di Belasco aveva suscitato l’interesse in Puccini tanto da chiedergli, dopo averla vista a teatro a Londra, il diritto di ricavare la sua opera. Questa rappresentazione inaugura un progetto a lungo termine, che vuole analizzare i testi letterari che hanno ispirato Puccini. Faranno seguito nel prossimo anno allestimenti di altri testi in prosa e teatrali, che rappresentano la genesi delle opere pucciniane: dalla Tosca di Victorien Sardou alla Turandot di Carlo Gozzi, alla Bohème di Murger ecc. Per sfruttare tutte le potenzialità del Teatro di Puccini quest’anno ho dato il mio appoggio per rappresentare non solo opera, ma anche musica sinfonica, balletto, musical e prosa, che comunque deve mantenere un legame con il contesto.” 

Per quanto riguarda la sperimentazione qual è il suo programma?

“Da quando sono Presidente della Fondazione ho promosso più di cinquanta appuntamenti durante la stagione invernale all’Auditorium del Gran Teatro, che contiene circa 450 posti, riconducibili alla prosa, alla poesia, storia, compresa la musica contemporanea”.

A proposito di struttura del nuovo teatro, inaugurato da circa tre anni, mi può spiegare perché è stato costruito in un modo che non ha tenuto conto né del territorio, è stato usato cemento armato, né dell’estetica, tanto meno ha migliorato l’acustica? Inoltre la funzionalità durante l’inverno è affidata all’Auditorium, che ha una capienza modesta.

“Sono d’accordo con il fatto che il precedente teatro fosse migliore nell’acustica e forse anche dal punto di vista estetico. Se lei mi chiede:- Le piace il teatro? Le rispondo “C’è. Meno male che c’è”. A quell’epoca ero consigliere comunale dell’opposizione e non seguii molto la vicenda, perciò non le posso dire di più. Spero che le condizioni economiche migliorino, altrimenti è inutile assumere impegni, bisognerà pensare a ottimizzazioni estetico-funzionali.”

Ho letto una recensione negativa sulla prima della Bohème di Angelo Foletto su La Repubblica, che coinvolge pesantemente l’orchestra. Avendo avuto modo di raccogliere i commenti di alcuni orchestrali, che hanno lamentato un numero scarso di prove per gli spettacoli, si capisce come spesso sia loro come i cantanti siano esposti alle problematiche proprie di alcuni teatri all’aperto.  

“Sono un amante dell’archeologia ed ho visto i grandi anfiteatri del Mediterraneo: Leptis Magna, Sabrata, Taormina  ecc.. Si è accorta che I profili dei teatri antichi hanno una forma diversa dalla nostra a Torre del Lago, in base a come si propaga il suono? Per questo ho commissionato uno studio apposito. Poi non capisco il vezzo dei giornalisti di volere assistere agli spettacoli nelle prime file. Io ho visto la Bohème in ultima fila ed ho sentito benissimo!”

Rispondo dicendo che in 20° fila, posto da cui ho assistito alla seconda replica della Bohème, ho sentito ed ho visto, di meno in 30° fila, per la prima della Madama Butterfly. Chiedo, quindi, se il progetto di riqualificazione del teatro è già pronto.

“Per il momento bisogna mirare a finire di pagare il nuovo teatro. Siamo l’unico caso in Italia in cui un teatro deve pagare se stesso. E’ una vergogna! Tutte le amministrazioni teatrali sono fornite direttamente dai Comuni di luoghi, mezzi, energia. E invece noi dobbiamo pagare tutto. Ci sovvenzioniamo attraverso il pubblico per il 50/60% delle spese. Mentre i grandi teatri da quello della Scala a quello di Verona, pur vendendo biglietti al prezzo di oltre 200 euro, ricevono forti sovvenzioni da parte dello Stato.”

Si dice che per migliorare l’acustica del teatro è previsto un sistema strumentale di amplificazione del suono.

“E’ l’ultima ratio.”

Chiedo chiarimenti su certe voci che insistono sul passaggio del Festival Pucciniano da Viareggio a Lucca

“Lo nego assolutamente. Bisogna smettere di considerare Lucca e Viareggio come un’unica entità, come fa Firenze, mentre sarebbe auspicabile una migliore collaborazione tra le città di cultura della Toscana.”

Concludiamo con un bilancio della stagione.

“Indubbiamente positivo. Abbiamo incominciato a divulgare il nuovo cartellone i primi dieci giorni di giugno, perché non sapevamo neppure se potevamo fare il Festival. La risposta da parte del pubblico è stata eccezionale. Con le opere abbiamo registrato presenze superiori al 60%. Speriamo l’anno prossimo di poter agire prima e meglio.”

Augurandosi, da parte mia, che  l’Ufficio Stampa, non sempre totalmente collaborativo, agevoli maggiormente, già dai prossimi spettacoli, il lavoro dei giornalisti coinvolti.

Questa intervista è stata effettuata il 23 di agosto ed il 27, ultima replica della Bohème, prima dell’inizio dello spettacolo: ha avuto luogo al Gran Teatro di Torre del lago una breve manifestazione, con la lettura di un documento che comunica la preoccupazione di tutti i lavoratori del Festival, compresa l’orchestra, che questa importante manifestazione cessi per mancanza di sovvenzioni dovuti ai tagli del Governo alla cultura. Le istituzioni locali (Comune di Viareggio, provincia di Lucca e Regione Toscana) si propongono di incontrare il Ministro della Cultura per ottenere un contributo stabile per il Festival, come avviene per altri teatri e così difendere gli oltre 350 posti di lavoro. Il sindaco di Viareggio Lunardini ha dato per ”garantito” il finanziamento Arcus (di cui abbiamo parlato a proposito del Teatro dell'Opera di Roma) di un milione e 400.000 euro che il Governo stanzierà a favore del Pucciniano, che va ad aggiungersi ai 335.000 euro del Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) ed agli oltre 600.000 provenienti da Comune, Provincia e regione.

Come è andata la stagione 2011 lo raccontano i dati pubblicati dalla Fondazione Festival: 26.901 spettatori paganti (molti stranieri, soprattutto inglesi e tedeschi) per 15 serate tra opera e balletto (erano stati 28.313 nel 2010 su 19 serate), incassi totali (comprese le serate di prosa) pari a 1.508.613 euro. Per il futuro? “Tendere ad ottenere il contributo del Governo ed al funzionamento del Teatro 365 giorni all’anno”, così si impegna il Presidente della Fondazione Festival Paolo Spadaccini.   

Pubblicato in: 
GN65 Anno III 5 settembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

57° Festival Puccini di Torre del Lago

Intervista a Paolo Spadaccini Presidente del Festival Puccini