68ª Sagra Musicale Umbra. Una Parabola da chiesa Curlew River di Britten

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Curlew River. Mark Milhofer, Roberto Abbondanza, Simone Del Savio, foto di insieme

Un grande evento alla 68ª Sagra Musicale Umbra per celebrare l'anniversario della nascita di Benjamin Britten, nella chiesa templare di San Bevignate di Perugia, il 22 settembre 2013 è andata in scena la Parabola da chiesa, Curlew River (1964).

Un'altra raffinata e puntuale scelta di Alberto Batisti, il direttore artistico, è stata il riproporre alla Sagra, dove ebbe la sua prima esecuzione italiana curata dall'autore nel 1965, Curlew River in una preziosa cornice, la splendida chiesa romanica che evoca potentemente quella spiritualità e quel misticismo medioevale, che il musicista aveva voluto per la sua parabola da chiesa.

Curlew River trae origine da Sumidagawa di Juro Motomasa (1395–1431)- il fiume Sumida che attraversa Tokio -uno spettacolo del teatro Nō, di cui Britten aveva visto a Tokio nel 1956 due diverse rappresentazioni. Illuminante è quello che scrisse in proposito il compositore:” Nell’insieme, mi fecero una enorme impressione la li­nearità e il patetismo della storia, la sobrietà dello stile, il lentissimo ritmo dell’azione, la straordinaria abilità e la padronanza degli attori, la bellezza dei costumi, nonché quella fusione tra recitazione, parola, canto e parte strumentale capace di dar vita a una strana musica.

Fu in altre parole una esperienza «operistica» totalmente nuova. Il ricordo di questo spettacolo rimase impresso nella mia mente, per gli anni che seguirono... Forse che il dramma religioso medievale inglese non avrebbe avuto di analoga la messa in scena, o di analogo il complesso maschile di attori (gli stessi ecclesiastici), il sobrio e austero allestimento scenico in una chiesa, il ridotto accompagnamento  e l’esemplarità morale della vicenda ? Fu così che da Sumidagawa ci siamo trasferiti a Curlew River e in una chiesa nelle Fens (la zona delle paludi del Cambridgeshire e del Lincoln­shire), ma lasciando intatto il racconto e i caratteristici personaggi”.

Il libretto  di William Plomer asseconda perfettamente al visione del musicista. La trama è lineare i monaci guidati dall'Abate (basso) entrano per rappresentare la parabola in cui il dolore della madre si trasfigura nella fede. Sulla riva del fiume  il Traghettatore (baritono) si rallegra perché in quel giorno dell'anno la gente attraversa il Curlew River (il fiume del chiurlo) per andare, sulla sponda orientale, a pregare su una tomba diventata oggetto di venerazione.

Giunge un Viaggiatore (baritono), poi arriva una Donna (tenore) che pare pazza: dice cose incomprensibili, suscitando l'ilarità generale e, nonostante, il Traghettatore sia inizialmente riluttante la Donna riesce a salire sul traghetto e comincia a raccontare la sua storia sta cercando suo figlio rapito. Il Traghettatore, poi, racconta come la tomba sia diventata un luogo di venerazione popolare: è quella di un bimbo rapito e poi morto lì in seguito alle sofferenze inflitte dal suo crudele rapitore. La Donna pazza comprende che si tratta di suo figlio e si dispera sulla sua tomba, l'apparizione del bambino (soprano) le restituisce la ragione e la serenità. L'Abate commenta e poi i monaci escono cantando lo stesso salmo dell'inizio.

Britten scelse per questa composizione un piccolo gruppo di strumenti: viola, contrabbasso, corno, flauto, arpa, organo e varie percussioni; come in altre sue opere alcuni strumenti caratterizzano i personaggi, in particolare il corno è legato al canto del Traghettatore e il flauto a quello della Donna pazza. In Curlew River Britten riesce magistralmente a fondere stili musicali diversi, c'è il gregoriano ma anche l'evocazione delle sonorità e del canto della musica nipponica per creare un' atmosfera di grande intensità drammatica e spirituale, con quella magistrale attenzione al testo che è una delle principali caratteristiche del musicista.

La regia in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria, è stata affidata a Andrea De Rosa, che nel 2005 curò la messa in scena di Curlew River per una coproduzione del Teatro Sociale di Trento e del Teatro Verdi di Pisa. Quello stesso allestimento è stato scelto dal direttore artistico per la messa in scena della parabola di Britten, adattandolo ad una diversa collocazione ambientale. De Rosa  ha collocato l'azione al centro della navata in una atmosfera nebbiosa che evoca l'ambiente  paludoso, le luci di Pasquale Mari sono state un punto di forza dello spettacolo in quanto hanno assecondato perfettamente la regia in tutti passaggi drammatici.

De Rosa ha sfruttato anche la cripta; il canto dei monaci, che entrano scena, intonando Te lucis ante terminum, nel tradizionale gregoriano, ci è giunto prima che fossero visibili, un effetto di grande suggestione che immerge subito nella spiritualità dell'opera. Effetto utilizzato anche per l'entrata della Donna pazza e per l'apparizione del figlio, mentre il bambino era visibile, la voce del soprano, che proveniva dalla cripta accresceva il senso del mistero e del sacro della scena.

Una pedana con la passerella rappresentava il traghetto, una fune che percorreva tutta la navata, dall'abside fino alla porta di ingresso, sottolineava il passaggio, non solo del fiume ma soprattutto quello simbolico. L'apparizione luminosa del bimbo, evidenziata con un effetto di luce dalla porta d'ingresso verso l'interno, segnava la svolta, il passaggio dello stato d'animo della Donna il cui ritorno alla ragione è sottolineato dal  figlio che le toglie la benda che la rendeva cieca. Suggestivi i costumi in particolare quello della donna, di colore rosso,per sottolineare la sua alterità rispetto agli altri, un kimono, che insieme all'acconciatura, ricorda l'origine giapponese del dramma.

Mark Milhofer, che ha interpretato la Donna anche nelle due precedenti edizioni, è stato musicalmente e scenicamente bravissimo, ha interpretato efficacemente la gestualità complessa e il muoversi bendato, che esprimono la tensione drammatica del personaggio. Bravi anche tutti gli altri interpreti che si sono perfettamente calati nel loro ruolo, ricordiamo Simone Del Savio, il Traghettatore, rude ma umano nella  suo contrapporsi alla Donna, Roberto Abbondanza, che si è perfettamente calato nel ruolo di Abate, Mauro Borgioni il Viaggiatore, la voce deliziosamente angelica di Ashley Slater e il giovanissimo Alessandro Pagnotta perfetto nel suo ruolo.

L'Ensemble strumentale dell’Orchestra da Camera di Perugia per la parte strumentale e i coristi de La Stagione Armonica, che hanno interpretato il coro dei pellegrini, diretti con grande perizia da Jonathan Webb, hanno contribuito efficacemente alla riuscita dello spettacolo che  ha riscosso un grande successo, il pubblico entusiasta e plaudente ha chiamato alla ribalta più volte gli interpreti.

Pubblicato in: 
GN44 Anno V 1 ottobre 2013
Scheda
Titolo completo: 

68° Sagra Musicale Umbra

Domenica 22 settembre 2013 ore 21.00
Perugia, Chiesa di San Bevignate

Curlew River di Benjamin Britten
Parabola da chiesa, op. 71
Libretto di William Plomer – edizioni Faber Music (rapp. Italia Casa Ricordi)

La Stagione Armonica 
Ensemble strumentale dell’Orchestra da Camera di Perugia
Jonathan Webb, direttore
Andrea De Rosa, regia
Pasquale Mari, light designer
Marco Lupi, direttore dell’allestimento
Mark Milhofer, tenore, Donna pazza
Simone Del Savio, baritono, Traghettatore
Mauro Borgioni, baritono, Viaggiatore
Roberto Abbondanza, basso-baritono, Abate
Alessandro Pagnotta, lo spirito del bambino
Ashley Slater, soprano,  la sua voce
In collaborazione con Teatro Stabile dell’Umbria