76° Stagione Lirica Sperimentale. La franchezza delle donne

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Applausi finali, da sinistra Paglici, Peroni, Cortolezzis, Finelli, Petricca, Ficola

Al Teatro Caio Melisso di Spoleto il secondo appuntamento della Stagione è stato dedicato, come è consuetudine, agli Intermezzi del ‘700, con la prima rappresentazione assoluta eseguita nell’edizione critica di Antonio Dilella, de La franchezza delle donne, su libretto di Tommaso Mariani messo in musica da Giuseppe Sellitti (1700 – 1777).

Insieme è stato riproposto L’ammalato immaginario, di Leonardo Vinci, andato in scena l’anno scorso nell’edizione critica di Gaetano Pitarresi, la rappresentazione di entrambi gli Intermezzi si è avvalsa della collaborazione con il Centro Studi Pergolesi - Università degli Studi di Milano. Il maestro Pierfrancesco Borrelli ha diretto l’Ensemble strumentale del Teatro Lirico di Spoleto, mentre la regia e l’allestimento scenico sono stati curati da Andrea Stanisci. Questo articolo si riferisce alla rappresentazione del 9 settembre.

La Stagione Lirica Sperimentale ha come scopo fondamentale la preparazione dei giovani cantanti alla futura carriera, per questo gli Intermezzi rappresentano una “palestra” efficace per imparare ad eseguire i recitativi e ad affrontare la teatralità del repertorio comico. La preparazione dei cantanti che si alternano nei ruoli è affidata al maestro Pierfrancesco Borrelli e al regista Andrea Stanisci, una coppia bene affiatata che riesce ad insegnare anche a giovani che non sono mai saliti in scena l’interpretazione di questo repertorio così vicino alla “Commedia dell’Arte”, un modo anche per mettere in luce le attitudini verso i diversi generi che ancora non si sono manifestate. A differenza di altre realtà che preparano i cantanti, tutti vanno in scena, alternandosi, dopo aver vinto il Concorso e avere seguito le lezioni dei grandi artisti, che ogni anno si dedicano all’insegnamento.

Venendo ai nuovi Intermezzi, il 4 dicembre 1734 in occasione del compleanno della Real Principessa d’Asturia Maria Barbara di Barganza fu rappresentato il dramma serio Siface su testo di Metastasio e musica di Giuseppe Sellitti. La franchezza delle donne sono i due Intermezzi composti dallo stesso musicista, per l’occasione e inseriti tra gli atti. A interpretare i due protagonisti furono il soprano Laura Monti, Lesbina, e il basso Gioacchino Corrado, Sempronio, una coppia bene affiatata e protagonista di altri famosi Intermezzi, tra cui La serva padrona. La trama è costruita come i “canovacci” della "Commedia dell’arte", nella prima parte Sempronio teme, a ragione, che Lesbina lo tradisca, per questo si traveste da gondoliere e le fa credere che il suo innamorato la tradisce. Lebina sviene e quando si risveglia, Sempronio le svela l’inganno e l’accusa di tradimento non cedendo alle scuse che la donna adduce. La seconda parte si apre con Sempronio, che prende il posto di un compiacente amico magistrato perché ha saputo che Lesbina, vuole denunciarlo per rapimento, ma la donna avvedutasi dell’inganno con l’aiuto del notaio riesce a rovesciare la situazione per costringere Sempronio a sposarla.

Nella conferenza stampa di presentazione il maestro Pierfrancesco Borrelli ha spiegato come anche la partitura sia un canovaccio, sia per motivi di tempo ristretto nella composizione, sia in quanto la spesa del copista incideva per circa la metà del compenso ricevuto, per questo è necessario intervenire per colmare quei vuoti che la prassi dell’epoca consentiva di riempire. Da parte sua Andrea Stanisci ha fatto notare come il titolo possa fuorviare lo spettatore di oggi, in quanto franchezza non significa lealtà o schiettezza, bensì abilità nel farla franca infatti Lesbina è un’incrollabile mentitrice.

Sara Cortolezzis, soprano vincitrice l’anno scorso, è stata un’incantevole, sfrontata e briosa Lesbina, esibendo una notevole presenza scenica, ha una emissione vocale limpida e morbida e ha dimostrato di possedere una buona tecnica belcantistica, necessaria per eseguire la scrittura vocale soprattutto per la grande aria a lei riservata, sicura e a suo agio negli acuti. Davide Peroni, vincitore di quest’anno, disinvolto e asuo agio si è ben disimpegnato sia scenicamente che vocalmente nel ruolo di Sempronio.

Ha aperto lo spettacolo L’ammalato immaginario intermezzi dell’opera seria Ernelinda di Leonardo Vinci (1696-1730). Quest’anno il ruolo di Erighetta è stato ricoperto da Elena Finelli, soprano tra i vincitori dell’anno scorso, possiede buona presenza scenica e capacità attoriali, ha una voce limpida che sa ben usare. Alberto Petricca è tornato a ricoprire il ruolo di Don Chilone, in cui già lo avevamo visto cimentarsi con grande disinvoltura e riscuotere un caloroso successo, successo che si è ripetuto in questa occasione. Il tempo non è passato invano lo si è visto padrone del ruolo, sfoderare una calda voce baritonale e una sicura tecnica vocale. Completavano il cast due bravi mimi: Valentino Paglici e Vania Ficola, irresistibile nella mimica facciale.

Il maestro Pierfrancesco Borrelli ha reso ottimamente le partiture, sotto la sua esperta direzione l’Ensemble strumentale del Teatro Lirico di Spoleto ha interpretato efficacemente le sue indicazioni, ricordiamo anche il bravo Davor Krkljus Maestro al cembalo. Le scelte musicali si sono rivelate ottime per la resa scenica, favorita dalla sperimentata e armoniosa intesa con il regista, la cantabilità, la scelta dei tempi e nei ritmi hanno impresso uno scorrere vivace e brillante
Il lavoro di Andrea Stanisci sui cantanti e i mimi ha dato ottimi frutti lo scorrere dell’azione negli intermezzi è stato divertente e coinvolgente, nelle diverse le ambientazioni. La franchezza delle donne si è svolto in una Venezia settecentesca evocata dal fondale storico, ma in una atmosfera surreale. I bei costumi di Clelia De Angelis allusivi al ‘700 per i due protagonisti e giustamente clowneschi per i mimi e le luci di Eva Bruno appropriate alle varie situazioni hanno completato efficacemente la messa in scena. Fragorosi i consensi per tutti gli interpreti al termine dello spettacolo

Pubblicato in: 
GN43 Anno XIV 17 settembre 2022
Scheda
Titolo completo: 

76° Stagione Lirica Sperimentale
Spoleto, Teatro Melisso
Venerdì 9 settembre

L’Ammalato immaginario
Musica di Leonardo Vinci

La Franchezza delle donne
Musica di Giuseppe Sellitti
Libretto di Tommaso Mariani

Direttore Pierfrancesco Borrelli
Regia e allestimento scenico Andrea Stanisci
Costumi Clelia De Angelis
Luci Eva Bruno

Cantanti solisti del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli”
Erighetta Elena Finelli
Don Chilone Alberto Petricca,
Lesbina Sara Cortolezzis
Sempronio Davide Peroni
Mimi Vania Ficola e Valentino Paglici

Davor Krkljus Maestro al cembalo
Ensemble strumentale del Teatro Lirico Sperimentale

Prima rappresentazione nell’Edizione Critica di Antonio Dilella
EDIZIONI ETS
In collaborazione con Centro di Ricerca dell’Università degli Studi di Milano/ Centro Studi Pergolesi
Nuovo allestimento
La produzione è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini