Anarchia. La notte del giudizio. La purificazione secondo i ricchi

Articolo di: 
Livia Bidoli
Anarchia La notte del giudizio

Mancano poche ore e Los Angeles si trasformerà in una grande purga assassina: James DeMonaco dà il via al secondo capitolo di The Purge, diretto l'anno prima; sicuramente interessante l'ambientazione in un futuro distopico in cui la Nazione Americana si “purifica” con lo stesso crimine legalizzato. Los Angeles non è stata scelta a caso: ci ricordiamo sicuramente dei film di Carpenter capitolo due dopo la Fuga da New York (1997: Fuga da New York; tit. orig.: Escape from New York, 1981; Fuga da Los Angeles; tit. orig: Escape from L.A., 1996).

Sinonimo di una città selvaggia e violenta lo è di per sé Los Angeles, la Città degli Angeli, ed in perfetta sintonia con il senso del film, che vi ambienta una lotta annuale per la sopravvivenza di dodici ore (lunghissime) in cui è permesso uccidere per far sì che durante l'anno il tasso di criminalità si mantenga sotto il livello di controllo. In realtà, come recita Carmelo Johns, a capo di una rivoluzione contro lo sfogo annuale, questo è solo “un modo per eliminare la giusta percentuale di poveri che darebbe fastidio ai ricchi”. Ed in effetti è chiaro a chiunque che in una lotta impari chi si può permettere di difendersi con sistemi di sicurezza elevati ed armi a profusione ha un'alta probabilità – c'è sempre il caso, naturalmente – di scampare ad una notte di terrore ed orrore. Cali (Zoë Soul), la figlia di Eve (Carmen Ejogo) che ascolta Carmelo ala televisione, capisce immediatamente che quella che proferisce è la sacrosanta verità e ne avrà la crudele controprova durante la notte.

Con un grosso apparato simbolico riferentesi ai Padri Fondatori dell'America e a quel diritto alla difesa che gli permette la vendita legale di armi a chiunque e cui, nonostante le stragi nei licei, gli americani non rinunciano – l'apparato critico in questo senso è forte –, Anarchia. La notte del giudizio, è ben impostato concettualmente: con i neri al giusto posto insieme agli altri immigrati di lungo corso (centinaia di anni, sic!), e quel “God bless America” sulla maschera di uno dei terroristi della notte, che rimanda a quel che Marilyn Manson traduce in musica, oltre che nella sua figura, un agglomerato delle perversioni americane che sarebbe stato bene come colonna sonora del film, ben curata in ogni caso da Nathan Whitehead.

Protagonista del film insieme a Carmen Ejogo, Zach Gilford e Kiele Sanchez (Shane e Liz, una coppia di fatto anche nella vita), è Frank Grillo, che esce per la sua “purificazione” e li incontra nel suo viaggio verso la sua vendetta.

Il film è ben girato e godibile: non a caso la produzione di Michael Bay ci apre una finestra sui suoi Trasformers, e sicuramente ci sarà un altro capitolo per quella che sembra una fantascienza sociologica con un chiaro sguardo al presente: da Wikileaks a Occupy Wall Street, dalla guerra dell'informazione a quella tra ricchi e poveri nella società globalizzata.

Pubblicato in: 
GN35 Anno VI Numero doppio 17-24 luglio 2014
Scheda
Titolo completo: 

Anarchia - La notte del giudizio
Titolo originale     The Purge: Anarchy
Lingua originale     inglese
Paese di produzione     Stati Uniti d'America
Anno     2014
Durata     103 min
Colore     colore
Audio     Dolby Digital, SDDS
Genere     orrore, thriller, fantascienza

Uscita al cinema 23 luglio 2014

Regia     James DeMonaco
Soggetto     James DeMonaco
Sceneggiatura James DeMonaco
Produttore     Michael Bay, Jason Blum, Andrew Form, Bradley Fuller, Sebastien Lemercier
Produttore esecutivo     Jeanette Brill
Casa di produzione     Blumhouse Productions, Platinum Dunes, Universal Pictures
Distribuzione (Italia)     Universal Pictures
Fotografia     Jacques Jouffret
Montaggio     Todd E. Miller
Musiche     Nathan Whitehead
Costumi     Hala Bahmet
Trucco     Glen Alen Gutierrez, Vasilios Tanis, Levi Vieira

Interpreti
Frank Grillo: Leo Barnes
Carmen Ejogo: Eva
Zach Gilford: Shane
Kiele Sanchez: Liz
Michael K. Williams: Carmelo
Zoë Soul: Cali Sanchez