Arena di Verona. L'Aida futura con la Fura dels Baus

Articolo di: 
Alessandro Bravi
Aida

Venerdì 14 giugno 2013 l’Arena di Verona ha festeggiato il suo Centesimo compleanno da quando, nell’ormai lontano 1913, ad un gruppo di amici seduti al bar di Piazza Brà venne l’idea di utilizzare l’anfiteatro, lasciato in eredità dalle guarnigioni romane del I secolo dopo Cristo, per rappresentarvi degli spettacoli lirici.

Nacque  così l’Arena intesa come luogo di spettacolo, in cui si rappresentavano opere liriche. E citando dal libro di Giovanni Villani, critico musicale del giornale L’Arena, Il potere dell’Opera, “in quell’avventura che stava partorendo nelle loro teste, ognuno ci mise qualcosa di personale, di fisico, affinché arrivasse al suo compimento. E se il tenore Giovanni Zenatello volle misurare subito l’acustica dell’anfiteatro con la sua voce, proprio in quel “Celeste Aida” che resterà il paradigma per sempre dell’opera verdiana in Arena, gli altri suoi amici resero possibile la realizzazione dell’evento completandone l’operatività”.

Solo che venerdì sera l’Aida, quella tradizionale e secolare, non c’era più. Sostituita da uno spettacolo straordinario e inimitabile, sconvolgente e inquietante, proposto dalla celebre Fura dels Baus che ha offerto al pubblico che gremiva l’anfiteatro uno spettacolo memorabile. Difficile descrivere  quel caleidoscopio di immagini, di sequenze, di colori, di luci e, soprattutto, di fiamme!

Un passaggio da un’Aida ottocentesca ad un'Aida futuribile, a mezza via tra Guerre Stellari, Blade Runner e il pianeta Mongo visitato da Flash Gordon. Una trasformazione incredibile in cui la musica dell’orchestra, diretta dal bravo Omer Meir Wellber, anziché essere protagonista e di supporto ai cantanti, faceva da sottofondo a tutte le evoluzioni delle numerosissime comparse, quasi fosse un film di fantascienza.

E se ognii tanto i cantanti cercavano di giustificare la loro presenza, erano inscatolati, blindati, sollevati come fossero robot canori e mascherati nelle forme più strane. Radames, l’eroe egiziano, Fabio Sartori, cercava invano di emergere in quella lunga litania di corpi che si muovevano sotta la frusta di aguzzini, di acrobati che scalavano torri e si perdevano nella luna, di moto carrozzate con l’insegna di un nero scarabeo.

L’unico momento veramente lirico è stato il duetto delle due rivali: Aida, Hui He e Amneris, Giovanna Casolla, ma il pubblico era talmente affascinato dallo spettacolo, che anche questo celebre duetto è risultato lento e quasi inopportuno, come una presenza fastidiosa, ma inevitabile. E c’è anche una nave che dondola dolcemente e poeticamente sotto la luna, un’immagine quasi goldoniana. Per me questa è stata l’immagine più poetica di tutto lo spettacolo

Una grande prova offerta dalla Fura dels Baus, questa straordinaria compagnia catalana, voluta dalla Sovrintendenza della Fondazione Arena di Verona, che ha creato uno spettacolo che sarà difficile dimenticare e quasi impossibile da descrivere, considerando la successione dei numeri eseguiti, dall’impiego di tutte le tecnologie più moderne, una fusion tra arte e tecnica capace di rapire lo spettatore e farlo tornare bambino, inserendolo dal vivo in un grande, appassionante, fumetto.

Certo, se uno s’immaginava di vedere l’Aida come si è sempre fatta, con i cavalli che marciano e le trombe che squillano, sarà rimasto deluso, ma potrà sempre tornare a vedere la “vecchia” versione”, quella di Gianfranco De Bosio, a partire dal 10 agosto fino all’8 settembre. Perché, signori, questo è un altro spettacolo.

Pubblicato in: 
GN32 Anno V 18 giugno 2013
Scheda
Titolo completo: 

Arena di Verona
Aida
Prima 14 giugno 2013 – ore 21,15
Repliche 23 e 27 giugno (ore 21,15),
3, 7, 9, 14, 18, 21, 28 luglio 2013 (ore21.15)
3 agosto 2013 (ore21.00)

Nuova Produzione – Opera in quattro atti. Libretto di Antonio Ghislanzoni – Musica di Giuseppe VERDI  -

Personaggi e Interpreti               
Il Re     Roberto tagliavini
Amneris    Giovanna Casolla
Aida            Hui He
Radamès Fabio Sartori
Ramfis     Adrian Sampetrean
Amonasro     Ambrogio Maestri
Un messaggero Carlo Bosi
Sacerdotessa    Elena Rossi

Direttore Omer Meir Wellber
Regia Carlus Pedrissa e Alex Ollè - La Fura dels Baus
Assistente alla regia – Coreografa        Valentina Carrasco
Scene Roland Olbeter
Costumi Chu Uroz
Lighting designer Paolo Mozzoni

Ochestra, Coro, Corpo di Ballo e tecnici dell’Arena di Verona