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Le belve di Oliver Stone. Western moderno da Winslow
Oliver Stone ne Le Belve (2012) intreccia vari generi (ipse dixit nella conferenza tenutasi alla Casa del Cinema in compagnia di Travolta e la Hayek), regalandoci un "western moderno" non del tutto riuscito. Tratto dal romanzo di Don Winslow e trasposto dal fedele collaboratore Shane Salerno, è un thriller pronto a dividere. Per dirla in breve, il grande cast chiamato a raccolta non basta a far decollare il film.
La scena si apre su Laguna Beach, fantastica località balneare di Orange County in California. La voce narrante di O. (diminuitivo per Ophelia, Blake Lively) ci introduce candidamente in una storia che ha dell’assurdo: la ragazza vive in una meravigliosa casa sul mare insieme a Chon (Taylor Kitsch), ex navy seal rude e determinato, e a Ben, (Aaron Taylor- Johnson) esperto coltivatore di marijuana dall’animo romantico.
O. li ama entrambi e loro ricambiano prendendosi cura di lei completante. Insieme, i tre gestiscono la più efficente piantagione di erba degli States, dopo aver fatto soldi per anni, coperti dall'agente Dennis (John Travolta). Quando il maggior cartello messicano si interessa al business di Ben e Chon, la tranquillità dei tre ragazzi subisce degli sconvolgimenti. Dietro la mega organizzazione del narcotraffico messicano c’è la Reina Elena (Salma Hayek), pronta a sguinzagliare il suo scagnozzo Lado (Benicio Del Toro) contro i tre amici.
La pellicola paga a mio avviso ciò di cui il regista è sembrato andar fiero, ovvero l'aver mescolato diversi generi, il western, il noir e il thriller. Un film sicuramente non memorabile ma che merita comunque la visione per il valore sociale che esprime, con la speranza, come ha affermato la Hayek nella conferenza stampa romana, che possa contribuire a far luce su un problema che gli Stati Uniti sembrano voler rimuovere.
Conferenza Stampa Le Belve con Oliver Stone, John Travolta, Salma Hayek.
Roma, 25 set. - Affollata conferenza stampa per il western noir 'Le belve' di Oliver Stone, nelle sale in 350 copie dal 25 ottobre distribuito da Universal Pictures, presentato alla Casa del Cinema di Villa Borghese. Presenti John Travolta, Salma Hayek e ovviamente il regista Oliver Stone, accolti da scroscianti applausi. Travolta si è presentato in gran forma e con una "discutibile" chioma da ventenne tanto folta quanto finta (nonostante nelle foto degli scorsi mesi apparse sui maggiori siti internet lo ritraevano imbolsito e praticamente senza capelli), in look total black. Lei semplicemente affascinante e molto bella, di una bellezza non comune.
Il cineasta spettinato e un pò stordito. E' proprio lui a parlare del film come "il mio tentativo di fare un western ma con tanti elicotteri", accostabile al 'Duello al sole' di King Vidor. L'attrice di 'Frida' veste i panni dello spietato personaggio di Elena 'La Reina' che ha perso il marito in guerra e confessa: "Se Oliver mi avesse chiesto di interpretare un albero l'avrei fatto. E' stupendo lavorare con lui". E ancora: “Helena è diversa a seconda delle persone con cui entra in contatto - spiega - è cattivissima con i suoi uomini e i nemici, debole e rassegnata con la figlia”.
John Travolta interviene poi raccontando come si sia tuffato nel progetto dando il meglio come attore nei duelli verbali con Benicio Del Toro, che definisce “un caratterista che ti estirpa le emozioni dagli occhi”. Un complimento, fatto da un’icona come lui, di rara potenza visiva, che sottolinea la grande performance dell’attore in questo ruolo violento. Si tratta di "una storia originale - sottolinea Oliver Stone - il romanzo di Winslow è stato drasticamente ridotto a 20 scene con una singola voce narrante e il finale modificato e sdoppiato. Inoltre è stato cambiato il personaggio corrotto e debole del libro, quello di John. La sceneggiatura l'ha reso camaleontico: lui è il vero manipolatore, il burattinaio che maneggia i soldi. Nessuno è salvo. Il film all'inizio è vivace e pieno di colore, poi si trasforma in un noir con al centro il cartello, le torture, le prigioni, e il terzo atto è un western moderno con le auto al posto dei cavalli, il tramonto e le armi dell'Iraq e dell'Afghanistan. Un mondo diventato più brutale".