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A comporre la colonna sonora di questo nuovo film di Tim Burton, la title track di Lana del Rey figura proprio come Big Eyes, ed è stata scritta appositamente per il film: e viene da struggersi a sentire quelle “big lies” (le grandi bugie) correlate agli occhi grandi, gli “occhioni” che dipingeva Margareth, mentre Walter Keane, il marito, si prendeva tutti i meriti.

La biografia ironica, leggera, autentica nella sua tragicità afferrabile proprio da quegli occhioni velati di tristezza dipinti da Margaret, con tanto di partecipazione della vera Margareth Keane, l'anziana donna sulla panchina all'inizio del film infatti è proprio lei, il film a cura di Tim Burton è godibile, ben girato, con i “colori” dei quadri di Margareth, che gli ha dato, solo a lui, il permesso di  trasformare la sua vita in pellicola con lei vivente e Walter invece deceduto nel 2000 dopo aver perduto la causa contro la moglie in una memorabile prova pittorica.

Margareth Ulbrich Keane (nata Peggy Doris Hawkins), il primo cognome è del primo marito, conobbe Walter Keane quando si era appena separata dal primo marito ed aveva una figlia piccola da mantenere. Le sembrò un paradiso andare in viaggio di nozze alle Hawaii sposando un uomo che guadagnava abbastanza per mantenere lei e la figlia permettendole di continuare a dipingere. Cosa pensare poi del successo che piano piano le apriva le porte, a parte il fatto che era a nome del marito Walter e non suo?
Come dichiarò lei stessa in tribunale, Margaret era dominata dal marito sia psicologicamente sia economicamente, e soltanto il contatto casuale con dei testimoni di Geova quando scappò dal marito Walter diventato un pericolo per lei e la figlia, la fece decidere ad intentare il processo per la riappropriazione dei suoi “Big Eyes”, dei suoi quadri, nel 1970. Tim Burton la conobbe negli anni '90 quando le commissionò il ritratto di Lisa Marie, la sua compagna dell'epoca, e bisogna dire che i suoi “occhioni” di bambini abbandonati e tristi hanno un touche gothique ben spesso, contrassegno speciale di Tim Burton, che però ritrae realisticamente tutti gli avvenimenti. I due attori scelti, Amy Adams nella parte di Margaret, e Christoph Waltz in quella di Walter, sono perfettamente calati nei ruoli, che fanno da contraltare a quell'”essere artista” che solo spiega le ragioni per scegliere lo stile caratteristico di Margaret Keane.

Un film ben sceneggiato dalla coppia scrittorea Scott Alexander e Larry Karaszewski – che di Tim Burton hanno sceneggiato Ed Wood (1994) – e senza sconti per nessuno, in primis Walter Keane, morto nel 2000 a 85 anni, non prima di aver sperperato tutto quel che aveva guadagnato attraverso le opere della moglie.