Bologna 2014. XXVIII Edizione del Festival del Cinema Ritrovato. Una panoramica

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
XXVIII Edizione del Festival del Cinema Ritrovato

Gli spazi interni ed esterni della Cineteca di Bologna, dal 28 giugno al 5 luglio scorsi, sono diventati, ancora una volta, «il paradiso dei cinefili», secondo la calzante definizione di Peter von Bagh, il direttore artistico del Festival del Cinema Ritrovato: noto in Italia e all'estero, è un appuntamento importante per studiosi e studenti della storia del cinema, specialisti del settore, ma anche per chiunque sia interessato alla Settima Arte.

Otto giorni di grande cinema, quindi, con film ora più ora meno conosciuti, insieme a continui appuntamenti per convegni, proiezioni e workshop.

Quest'anno il programma è stato ulteriormente arricchito da un evento aggiuntivo che si è tenuto a partire da alcuni giorni prima de “Il Cinema Ritrovato” e fino al 28 giugno compreso: si è trattato di “Cent'anni di Charlot”, un convegno internazionale costituito da numerose conferenze, proiezioni ed ulteriori approfondimenti, con l'obiettivo di celebrare da un punto di vista storico-critico il centenario della nascita della maschera di Charlot.
Oltre ai numerosi spunti di analisi e di riflessione, suggeriti dai diversi interventi curati da studiosi chapliniani di ambito internazionale, l'ultimo giorno di questo convegno (allo stesso tempo il primo del Festival del Cinema Ritrovato), sono stati proiettati alcuni frammenti muti inediti girati da Chaplin. È stata organizzata, inoltre, una visita guidata alla mostra Kouper Chaplin” (allestita presso il Dipartimento delle Arti spazio hall, sempre in Piazzetta Pasolini, antistante alla Cineteca), con la partecipazione di Léo Kouper, che ha raccontato di persona le vicende e le curiosità legate alla nascita delle celebri locandine e dei lavori promozionali annessi alle pellicole chaplinane.

Il programma di questa ventottesima edizione del Festival del Cinema Ritrovato si è distinto per un carattere multitematico, variegato sia dal punto di vista cronologico sia per la scelta delle retrospettive su registi e su alcuni motivi significativi per la storia del cinema: le numerose e diversissime pellicole sono state proiettate all'interno di cinque sale cinematografiche di Bologna e tutte le sere all'aperto in Piazza Maggiore, sotto le stelle.
Le sezioni hanno dato spazio ad ambiti, luoghi e tempi molto diversi fra loro, rispondendo sempre all'imperativo di presentare ciascun film in lingua originale con sottotitoli.

Ritrovati e Restaurati”, in particolare, ha compreso una selezione di pellicole di vari periodi storici: tantissimi i titoli, tra cui il capolavoro di Wiene del 1920, emblema del cinema espressionista tedesco, Il gabinetto del dottor Caligari (proiettato con accompagnamento al piano di Antonio Coppola); Matrimonio all'italiana, di Vittorio de Sica del '62; l'attesissimo Per un pugno di dollari diretto da Sergio Leone; ma anche The Lady from Shanghai di Welles e Salvatore Giuliano di Rosi, entrambi proiettati in Piazza Maggiore.
La sezione “Cento anni fa. Intorno al 1914”, invece, è un approfondimento specifico su film europei e americani di questo periodo della storia del cinema tanto lontano da noi quanto interessante e ricco di titoli originali e significativi, tra cui il celebre serial Fantômas di Louis Feuillade e The Man I Killed, una riflessione di Lubitsch sugli effetti psicologici del grave trauma psicologico della Prima Guerra Mondiale.
La sezione “Vedute dell'impero ottomano 1896-1914” può essere definita una delle perle di rarità presentate in occasione di questo festival, poiché per questa sezione sono state proiettate inedite vedute girate, proprio nei primi anni della storia del cinema, nei luoghi dell'Impero ottomano, in grado di rappresentare veri e propri documenti storici per questi popoli e per gli studiosi.
Un'altra gemma rara è stata sicuramente la sezione “Anni Cinquanta, l'Età dell'Oro: Classici indiani da salvare”, per la quale sono stati presentate criticamente e poi proiettate alcune delle pellicole più significative di questo periodo così ricco per la cinematografia indiana, in collaborazione con Shivendra Sing Dungarpur, fondatore della Film Heritage Foundation. Ne sono stati mirabili esempi pellicole quali Awara, diretto da Raj Kapoor nel 1951 e Madre India, diretto da Mehboob Khan nel 1957, entrambi preceduti da due cinegiornali indiani dell'epoca, nel rispetto delle consuetudini del loro luogo d'origine.
Alcune retrospettive, inoltre, hanno approfondito in particolare le filmografie di registi ora più ora meno noti, ma sempre con uno sguardo inedito e “restaurato”, come nel caso di quelle su William Wellman, Riccardo Freda, Werner Hochbaum e anche su registe del passato, oggi poco o niente affatto conosciute perché cadute nell'oblio, molto significative nei rispettivi paesi d'origine: Germaine Dulac e Rosa Portern.
Una sezione a parte è stata quella dedicata a James Dean, di cui è stata restaurata la trilogia di film cui ha preso parte e ormai diventata un cult: a livello cronologico Gioventù bruciata, La valle dell'Eden, Il Gigante.
Molte altre ancora le retrospettive tematiche interessanti di questo festival, che hanno dato spazio ad alcuni dei momenti più significativi, spesso meno noti dal grande pubblico, delle peculiari storie del cinema di ogni paese.
Della sezione “Documentari”, infine, hanno fatto parte proposte già note in versione restaurata e altre inedite, come l'ultimo film di Martin Scorsese, dedicato alla celebrazione dei cinquant'anni del New York Review of Books, The New York Review of Books: a 50 Year Argument, con conversazioni dirette con i protagonisti di questa nota istituzione culturale e giornalistica americana.
Un programma ricco di eventi, insomma, corredato da incontri con studiosi di cinema da tutto il mondo, critici e giornalisti, ma anche cineasti quali Giuseppe Tornatore, Ettore Scola, Alice Rohrwacher, Mike Leigh e Michel Hazanavicius (per citarne alcuni).
Inoltre, negli stessi giorni si sono tenute lezioni sulle tecniche e sulla storia del cinema della FIAF Restoration Summer School in collaborazione con il laboratorio L'Immagine Ritrovata e, ancora, la biblioteca Renzo Renzi all'interno della Cineteca ha ospitato la fiera dell'editoria cinematografica e presentazioni di libri e di dvd.
Otto giorni, quindi, intensi e pieni di spunti interessanti per studiosi e appassionati di ogni sorta, che hanno potuto rivivere anche la magia di fare “un viaggio indietro nel tempo”,  partecipando a proiezioni di film muti con accompagnamento al piano dal vivo: sì, un vero e proprio «paradiso dei cinefili».

Pubblicato in: 
GN36 Anno VI Numero doppio 31 luglio - 7 agosto 2014
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