Captive State. Lo Stato totalitario degli Alieni

Articolo di: 
Teo Orlando
Captive State

Siamo a Chicago, anno 2025. Non è la Chicago di Al Capone, e neppure la Chicago della New Economy dopo la crisi dell'industria dell'acciaio con molte aree urbane lasciate deserte e abbandonate. È piuttosto una Chicago semi-distrutta, con segni di regresso e un'atmosfera di desolazione che va ben al di là della dismissione di aree industriali. È infatti avvenuto un evento di portata cosmica: la Terra è stata invasa da una specie di alieni extraterrestri che hanno preso il controllo di tutte le nazioni, compresi gli Stati Uniti d'America, dove hanno insediato proprio a Chicago uno dei loro quartieri generali. Questo è lo scenario in cui si svolge Captive State, film diretto e sceneggiato dal regista Rupert Wyatt (L’Alba del Pianeta delle Scimmie, The Gambler, The Escapist) e da Erica Beeney (La Battaglia di Shaker Heights).

La sceneggiatura, originale e non convenzionale, descrive una Chicago che ricorda per certi versi l'ambientazione della Los Angeles di Blade Runner, dieci anni dopo che la città è stata occupata dalle forze extraterrestri. Le quali non privano del tutto i terrestri dei loro corpi armati. Infatti, il controllo e la repressione del dissenso non sono gestiti in prima persona dall'élite degli alieni, i cosiddetti Legislatori, se non in casi straordinari. La Legislatura (The Legislature), ossia il Leviatano alieno che comanda sul pianeta, si serve di altre forze subalterne, come i cosiddetti cacciatori (hunters), esseri biomeccanici di origine indefinita, e le forze di polizia terrestri, reclutate tra coloro che hanno scelto di diventare collaborazionisti. Ma un gruppo ribelle chiamato Phoenix sta organizzando una rivoluzione clandestina contro gli alieni.

Tra gli agenti collaborazionisti, figura il commissario William Mulligan (John Goodman, noto per film come 10 Cloverfield Lane, Boston-Caccia all’Uomo, Kong: Skull Island), un veterano della polizia di Chicago che per anni ha condotto indagini su un gruppo di ribelli impegnati a cercare di porre fine all’occupazione aliena: la motivazione che spinge Mulligan ad agire è duplice: da un lato si tratta del rispetto che nutre nei confronti della legge, dall'altro di lealtà verso un suo ex-collega afro-americano, morto durante l’invasione aliena. Il paradosso sta nel fatto che i figli del collega presumibilmente fanno parte della cellula sovversiva: Gabriel Drummond  (Ashton Sanders, noto per film come Moonlight, Straight Outta Compton, The Equalizer 2-Senza Perdono) e suo fratello Rafe (Jonathan Majors, già visto in film come When We Rise, Hostiles, Cocaine-La vera Storia di White Boy Rick). 

Phoenix complotta per mettere fuori uso il sistema di tracciamento e controllo alieno che si trova in cima alla Sears Tower: dato che tutti gli esseri umani hanno impiantato un microchip bio-organico, i membri dell'organizzazione vengono sottoposti a un intervento chirurgico che lo rimuova prima che possano agire. Peraltro, gli alieni, tecnologicamente solo di poco superiori agli esseri umani (dalla sagoma delle loro astronavi e da altri particolari sembra di capire che la loro carta vincente sta proprio nell'aver sviluppato a livelli elevatissimi l'integrazione tra individuo e macchina), hanno fatto regredire la tecnologia terrestre di vari decenni (aboliti i telefoni cellulari, uso permesso a condizioni limitatissime solo di internet con connessione lentissima, ritorno dei registratori a nastro per il solo uso da parte della polizia, viaggi in aereo sostituiti con viaggi in pullman) per meglio controllare gli umani e impedire loro di comunicare a largo raggio (e non a caso nella società controllata dagli alieni sopravvive ben poco di arte e creatività, allusione forse alla ventilata soppressione del National Endowment of the Arts da parte dell'amministrazione Trump). Peraltro, molti esseri umani hanno accettato volentieri il nuovo dominio alieno, tanto più che costoro nella loro propaganda sostengono di aver rilanciato l'economia e sconfitto la disoccupazione (mentre in realtà stanno prosciugando le risorse della Terra attraverso misteriose trivelle sotterranee).

Se il piano avrà successo, la distruzione della Sears Tower potrebbe significare non solo la sconfitta degli alieni, ma anche la liberazione della specie umana dal loro giogo. Ma prima dell'obiettivo finale, i cospiratori mettono a segno un colpo micidiale: in uno stadio di calcio dove si tiene una manifestazione eterodiretta in cui gli umani potranno omaggiare i Legislatori, impiantano una bomba nei vestiti del vicesindaco collaborazionista, facendola detonare quando si avvicina agli alieni, provocando così la loro morte.

I Legislatori minacciano una crudele rappresaglia, che porterebbe alla distruzione di un intero quartiere di Chicago, a meno che gli attentatori non vengano catturati. Mulligan convince Gabriel a infiltrarsi dentro Phoenix per arrivare alla testa dell'organizzazione, che si rivela essere la escort  Jane Doe (Vera Farmiga): gli uomini di Mulligan le sparano e riescono a trovare informazioni per sgominare l'organizzazione. Ma è qui che si profila il colpo di scena finale, che potrebbe portare alla distruzione della "zona chiusa" dove sono asserragliati gli alieni, preparando così la liberazione dell'umanità.

Per molti versi l'ambientazione fantascientifica del film sembra quasi un espediente per meglio descrivere le dinamiche di una società totalitaria prossima ventura, con i conseguenti pericoli che correrebbero le libertà civili e la repressione di ogni dissenso, attraverso un'estremizzazione di quella che il filosofo francese Michel Foucault ha chiamato biopolitica (il controllo e il disciplinamento dell'esistenza delle persone e degli stessi corpi umani, che qui sono monitorati costantemente tramite i microchip): è una fantascienza à la Philip Dick piuttosto che à la Star Trek. La stessa ambientazione è molto realistica anche perché il film descrive piuttosto il regime di occupazione aliena che l'invasione degli extraterrestri. Regime di occupazione che potrebbe anche ricordare la Francia di Vichy, o meglio la parte della Francia direttamente occupata dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, come venne ritratta dal regista Jean-Pierre Melville nel film L'Armée des ombres (a cui Wyatt si è dichiaratamente ispirato), dove anche chi sta dalla parte degli "eroi" può venire sacrificato in caso di estrema necessità.

Un'altra possibile fonte di ispirazione è il celebre fumetto argentino L'Eternauta, che descrive anch'esso un'invasione extraterrestre con più livelli di controllo: i misteriosi alieni, i Loro (Los Ellos), si servono di un'ulteriore specie, i Kol (Los Manos), per invadere la Terra, trasformando inoltre alcuni uomini in robot al loro servizio mediante un dispositivo telecomandato. E non è un caso che uno degli autori del fumetto, Héctor Oesterheld, unitosi alla resistenza dei Monteneros contro la brutale dittatura militare di Jorge Videla, sia stato rapito dalle forze di polizia e fatto scomparire nel nulla, insieme a 30.000 altri desaparecidos.

Peraltro, la stessa figura chiave del film (insieme al ragazzo Gabriel), ossia il detective William Mulligan, sembra l'incarnazione dell'uomo grigio ligio al dovere qualunque cosa gli venga imposta, a metà tra l'obbedienza cieca di Adolf Eichmann e il senso delle leggi dello Stato espresso da Socrate nel Critone di Platone: Mulligan segue pedissequamente i dettami della legge, ritenendo fermamente che il mondo debba essere governato da regole precise, benché esse siano imposte dagli alieni: bisogna comunque obbedire alle leggi dello Stato e deve regnare l’ordine, grazie a qualcuno che si occupi di far rispettare le leggi, chiunque egli sia. Nello scenario del film, Mulligan rappresenta lo Stato, Gabriel il lavoratore, ossia la società, e suo fratello Rafe il dissenso e la resistenza. Ma sarà l'epilogo del film a sparigliare questi ruoli, offrendo un finale aperto a ogni possibile sviluppo.

Pubblicato in: 
GN19 Anno XI 1° aprile 2019
Scheda
Titolo completo: 

Captive State
Lingua originale:    inglese
Paese di produzione:    Stati Uniti d'America
Anno:    2019
Durata:    109 min
Genere:    thriller, fantascienza
Regia:    Rupert Wyatt
Sceneggiatura:    Rupert Wyatt, Erica Beeney
Produttore:    David Crockett, Rupert Wyatt
Produttore esecutivo:    Jonathan King, Ron Schmidt, Jeff Skoll
Casa di produzione    Amblin Partners, Lightfuse & Gettaway, Participant Media
Distribuzione in italiano:    Adler Entertainment
Musiche:    Rob Simonsen
Uscita nelle sale italiane: 28 marzo 2019
 

Interpreti e personaggi

John Goodman: William Mulligan
Ashton Sanders: Gabriel Drummond
Jonathan Majors: Rafe Drummond
Machine Gun Kelly: Jurgis
Vera Farmiga: Jane Doe
Alan Ruck: Charles Rittenhouse
James Ransone: Patrick Elliso
n
Kevin Dunn: Eugene Igoe
Madeline Brewer: Rula
Kevin J. O'Connor: Kermode
Lawrence Grimm: Evan Hayes
Ben Daniels: Daniel
D. B. Sweeney: Levitt
Ta'Rhonda Jones: Barbosa