Firenze negli occhi dell’artista. Da Signorini a Rosai

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Telemaco Signorini Mercato vecchio

La Galleria d’arte moderna di Palazzo PittiFirenze ospiterà fino al 28 ottobre 2012 la mostra Firenze negli occhi dell’artista Da Signorini a Rosai, dedicata alla visione della città nelle opere dei pittori dalla fine del 1700 al 1900. L'esposizione e il catalogo sono stati curati da Simonella Condemi, Direttrice della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti.

Il ritorno di 16 dipinti, che hanno come soggetto una Firenze sparita o inevitabilmente mutata e che erano stati inviati dalla Galleria d’arte moderna, per un deposito di lungo termine, all’ex Museo di Firenze com’era, è stata l’occasione per organizzare una mostra su questo argomento. Sono state aggiunte altre 33 opere in cui è sempre protagonista Firenze, quadri mai esposti, scelti dalle collezioni custodite nei depositi; per l'occasione tutti i dipinti hanno usufruito di un intervento di restauro generale o parziale, non solo su quelli rientrati ma anche su tutti quelli selezionati dai depositi per l’esposizione.

I 49 dipinti sono una interessante occasione per cittadini e turisti per conoscere alcuni aspetti della storia degli ultimi due secoli della città. La disposizione dei quadri, bene organizzata e che permette una fruibilità ottimale nella visione dei dipinti, è divisa in cinque sezioni, illustrate con chiarezza dai pannelli: le vedute, la Firenze perduta dell'antico ghetto dove si trovava il Mercato vecchio, il centro intorno a Palazzo vecchio, l'Arno e i suoi ponti e Feste e ritrovi

La Veduta di Firenze del 1789 di Giuseppe Maria Terreni apre la prima sezione e restituisce una vista di Firenze immersa nelle campagna non diversa da quella del 1856 di Giovanni Signorini che pone in primo piano una visione bucolica di contadini e armenti. La Cupola di Santa Maria del Fiore, 1910-1915 di Alfonso Hollaender (1845-1923) è un soggetto classico, ma il pittore che si unì ai Macchiaioli dopo la battaglia di Sedan (1870), ha un approccio profondamente diverso, più reale e non da cartolina.

Le  opere  di Ottone Rosai (1895-1957) descrivono una Firenze diversa: appartata, cupa e più popolare in: Via Lupo (1931), Via Santa Margherita a Montìci (1933) e Il trionfo della strada (1950) premiata alla Mostra Nazionale Premio del Fiorino del 1951. Di grande interesse la Firenze perduta:vicoli, piazze e monumenti, nella zona dell’antico mercato, ora piazza della Repubblica, almeno fino al 1884, anno in cui Poggi, nell'ottica positivista e igienista dell'epoca, cominciò il risanamento della zona, che portò alla distruzione di quell'area.

C'è una fotografia di Telemaco Signorini (1830-1901), figlio di Giovanni, il vedutista, mentre dipinge la piazza Sant’Andrea nel vecchio Mercato: del pittore fiorentino è esposto Mercato Vecchio (1882-1884), un vivace bozzetto ad olio su cartone, di piccole dimensioni (cm 12,5×19), che ci restituisce il brulicare della gente. Signorini, che appartenne al movimento dei Macchiaioli, ebbe sempre una grande attenzione per gli aspetti sociali, anche di denuncia ,come nei dipinti La stanza delle agitate al San Bonifazio in Firenze e Il bagno penale a Porto Ferraio (Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti). Sempre suo nella sezione dedicata al Centro di Firenze, è esposto Il cortile del Bargello, in cui c'è lo schizzo di un uomo arrestato da due carabinieri, un'altra manifestazione di attenzione a tutti gli aspetti della vita della città.

Nella sezione dedicata  all'Arno e i suoi ponti, non c'è solo la descrizione del paesaggio, ma ci restituisce anche la visione delle attività legate al fiume, così c'è la Veduta delle Mulina di San Niccolò di Lusignano de Cuppis ma anche quello di Anonimo Arno con il mulino della Vaga in cui alcuni uomini che conficcano un palo nel terreno. Nell'ultima sezione dedicata alle Feste e ritrovi si trovano quadri della descrizioni di feste come quello Veduta al Ponte alla Carraia di Firenze nelle sera che si fanno i fuochi artificiali per San Giovanni (1843) di Giovanni Signorini ma anche la squallida e triste Bettola di Rosai che descrive con grande intensità l'ambiente popolare.

Solaria alle Giubbe rosse (1928-40) è un dipinto di Baccio Maria Bacci (1888- 1974) che nel suo coloratissimo stile futurista ricrea con grande efficacia il il clima affollato e vivace del celebre caffè in cui si riunivano gli intellettuali a Firenze; il titolo fa riferimento alla rivista culturale, Solaria, per cui il pittore fiorentino scriveva.Conclude la mostra un interessante percorso in cui le fotografie di Antonio Quattrone riprendono gli stessi luoghi di alcuni quadri, nel rispetto del taglio e della visuale.

Pubblicato in: 
GN48 Anno IV 22-29 ottobre 2012
Scheda
Titolo completo: 

Firenze negli occhi dell’artista
Da Signorini a Rosai
Galleria d’arte moderna
Palazzo Pitti, Firenze
17 luglio – 28 ottobre 2012

Orario della mostra
martedì – domenica 8.15 – 18.50       
Chiuso il lunedì

Prezzo del biglietto
intero € 13.00; ridotto € 6.50 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e  i 25 anni
Gratuito per i cittadini dell’U.E. sotto i 18 e sopra i 65 anni

Enti Promotori
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria d’arte moderna, Palazzo Pitti,  Firenze
Firenze Musei
Soprintendente Cristina Acidini
Direzione della galleria d’arte moderna Simonella Condemi
Responsabile  delle opere  d’arte in depositi esterni Maria Sframeli
Cura e Direzione della mostra Simonella Condemi