FLUX. Santa Cecilia apre il Festival Lituano con Tyla

Articolo di: 
Livia Bidoli
Mirga Gražinytė-Tyla

L'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha aperto il FLUX, il Festival Lituano delle Arti, lo scorso 4 maggio all'Auditorium Parco della Musica di Roma dedicando tre serate ad una delle più giovani e dotate direttrici d'Orchestra: nata  a Vilnius nel 1986, Mirga Gražinytė-Tyla è la prima donna a essere stata nominata direttore della City of Birmingham Symphony Orchestra, dopo Sakari Oramo e Sir Simon Rattle. Tra i PROMS di Londra ed il MET di New York, la sua carriera si preannuncia fulgida.

Ha debuttato quest'anno con l’Orchestre Philharmonique de Radio France e la Deutsche Symphonie-Orchester Berlin, con l’Orchestra Sinfonica di Berlino, con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, e con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in tre giornate, il 4, il 5 ed il 6 maggio scorsi in occasione delle celebrazioni del centenario della Repubblica della Lituania, proclamata ufficialmente il 16 febbraio del 1918.

Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della morte di Debussy, abbiamo ascoltato all'inizio una selezione di tre Preludi nella versione per Orchestra di Colin Matthews, che ha in parte riscritto, arricchendola di materiale nuovo, e non solo riorganizzato la partitura. Si inizia con la sorniona armonia di Minstrels, che Tyla conduce con sferzante puntigliosità, facendo scandire perfettamente le parti e quasi "saltando" (nonostante il pancione) flessuosamente leggera mentre dirige. L'habanera de La puerta del vino decora di luce calda lo sviluppo degli archi mentre il Général Lavine danza anche lui su una marcetta per sprofondare ne La Cathédrale engloutie, in un magma liquido senza interruzione di continuità, ad immergerci con le guglie e fra i venti surreali di uan visione di escheriana memoria.

Il programma presenta anche un'altra sopresa: l'italo-svizzero Francesco Piemontesi ha debuttato al piano a Santa Cecilia con uno dei leggendari concerti di Mozart ed il suo ultimo: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 K 595, scritto per un organico ridotto, sottolinea in particolare la brillantezza dinamica della dialettica tra piano ed orchestra che Piemontesi ha mostrato in tutto il suo splendore. Per Piemontesi viene in mente un verso di Shakespeare per il "perlaceo" fraseggio: "Those are pearls that were his eyes" (lo spirito angelico Ariel in The Tempest). Due bis generosi e acclamati dal pubblico hanno salutato il solista.

Nella stessa serata un ulteriore omaggio a Debussy, che Tyla dirige in modo suggestivo, il suo La mer, dove il compositore francese riversò tutto il suo amore per il mare e le suggestioni. Completa il programma Un sourire di Olivier Messiaen: un brano nervoso scritto nel 1989, tra suoni onomatopeici e venature dal jazz anni '20; atonalità sincopate e largo uso di percussioni in senso sardonico ci proiettano nell'ultimo Novecento.

La mer di Debussy, protagonista della seconda parte della serata, viene preannunciata da un’opera coeva Pelléas et Mélisande (1902) in cui si ha una prima stesura dei tre schizzi sinfonici terminati nel 1905. Il cappello è proprio l’alba, De l’aube à midi sur la mer, che richiama gli uccelli in volo a pelo d’acqua, una forza leggera li agita e gli fa cambiare continuamente traiettoria. Le percussioni incedono e rimestano turbamenti dei due giovani innamorati dell’opera, le trombe ed i tromboni declamano una vittoria del mare su sé stesso attraverso un’elevazione in stato di grazia. I giochi del vento e delle onde, Jeux de vagues, inondano di spruzzi di schiuma gli strumenti in una rosa di bagliori. La mer è la mère, la madre di tutto che dialoga con i suoi figli che siano pesci o uccelli trasportati dal vento. Gli uomini sono ancora lontani e l’oscurità del Dialogue du vent et de la mer apporta una coloritura grave che li inquieterebbe: il flettersi delle onde e lo schioppettare del vento, intreccia una litania onirica in re bemolle che definisce lo sfuggente sapore salato del mare, liberato dai giochi degli uomini, in dialogo con sé stesso ed i propri simili.

Un concerto ricchissimo per accuratezza e suggestioni, in un accordo acquatico-amniotico tra la direttrice Tyla e l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, apprezzatissimo dal pubblico.

Pubblicato in: 
GN26 Anno X 15 maggio 2018
Scheda
Titolo completo: 

Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Stagione Sinfonica
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
venerdì 4 maggio 2018ore 20.30 – sabato 5 ore 18 – domenica 6 ore 18

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Mirga Gražinytė-Tyla
direttore
Francesco Piemontesi pianoforte

Debussy Preludi (orchestrazione Colin Matthews)
Minstrels
La puerta del vino
Général Lavine
Cathédral engloutie
Mozart Concerto per pianoforte n. 27 K595
Messiaen Un sourire
Debussy La mer